2023-10-23
El Greco: Milano lo celebra con una grande mostra a Palazzo Reale
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Tra le mostre più attese dell’anno e per la prima volta a Milano, esposte a Palazzo Reale (sino all’11 febbraio 2024) ben 41 opere di Domínikos Theotokópoulos - meglio conosciuto come El Greco - uno dei pittori più significativi del tardo Rinascimento spagnolo. Fra le tele esposte, tutte provenienti da prestigiosi prestiti internazionali, capolavori assoluti come San Martino e il mendicante della National Gallery di Washington e il Ritratto di Jeronimo De Cevallos del Museo del Prado di Madrid. A dispetto del nome – anzi, del soprannome con il quale è universalmente conosciuto – El Greco nasce nel 1541 nel villaggio di Candia (l’attuale Heraklion), a Creta, allora colonia della Serenissima Repubblica di Venezia. Domínikos Theotokópoulos il suo vero nome, quello con cui - scritto per esteso e con i caratteri dell’alfabeto greco - firmava le sue opere, inequivocabile segno di un attaccamento alle sue radici molto forte e sentito, nonostante le sue scelte di vita lo portarono lontano da Creta: a Venezia innanzitutto (dove arrivò nel 1567, a 26 anni, subendo il fascino della pittura di Tiziano, Tintoretto, Veronese e Jacopo da Bassano), poi a Roma, città in cui ebbe lo « sconvolgente » incontro con Michelangelo e dove lavorò come miniaturista alla corte del cardinale Alessandro Farnese ed infine , nel 1577, in Spagna, per un brevissimo lasso di tempo a Madrid e poi a Toledo, capitale della Controriforma, città ricca e colta, in cui il suo peregrinare ebbe finalmente fine (vi morì nel 1614) e la sua arte, già così originale, diventò geniale.Grecia, Venezia e Spagna, tre capisaldi fondamentali nella vita e nell’arte di El Greco, pittore mistico, irrequieto e misterioso, che seppe fondere l’iconografia bizantina con il Manierismo italiano, creando uno stile unico, inconfondibile e originale, drammatico ed espressionistico. Troppo fuori dagli schemi per essere compreso dai suoi contemporanei, ma eccezionale per gli avanguardisti del XX secolo (per Picasso soprattutto), che nelle sue figure umane sinuosamente allungate, nei ritratti sempre un po' stralunati e in quei colori forti e acidi colsero i segni di una straordinaria modernità. A questo artista geniale e visionario, probabilmente strabico (da qui, si dice, l’asimmetria di molte sue figure), per molti aspetti misterioso, Palazzo Reale di Milano dedica una mostra eccezionale, che ne approfondisce l’evoluzione artistica, tematica e tecnica senza perdere di vista il rapporto di El Greco con i luoghi in cui ha vissuto e con gli artisti italiani che, più di altri, scelse come modelli.La MostraCurata da Juan Antonio García Castro, Palma Martínez - Burgos García e Thomas Clement Salomon, con il coordinamento scientifico di Mila Ortiz, l’esposizione è suddivisa in cinque sezioni: si parte dal periodo cretese, dove predominano gli stilemi dell’arte bizantina e si arriva all’ultima parte, quella in cui si rende omaggio all’unica opera mitologica realizzata da El Greco, Laooconte, capolavoro tardivo e geniale, astratto e stravagante, pieno di messaggi criptici, che ancora oggi rimangono non completamente interpretati.Nel mezzo, la cornice unica in cui le sue tele dialogano con quelle dei Maestri italiani (da Tintoretto a Jacopo da Bassano) e i capolavori del periodo spagnolo, quando El Greco è soprattutto pittore di scene religiose e dipinti devozionali, realizzati per una clientela eterogenea, di committenti famosi o anonimi. Tra i capolavori in mostra, oltre a quelli già citati, da segnalare anche l’ovale con Incoronazione della Vergine, l’ Adorazione dei Magi e la Madonna col Bambino e Santa Martina e Sant'Agnese.Quella su Domínikos Theotokópoulos è davvero una mostra di grande valore e «Milano – come ha sottolineato il Sindaco, Beppe Sala - non può che amare l’arte di El Greco: un’arte capace di travalicare le mode e i gusti dei tempi, di superare limiti geografici e culturali, di alimentarsi dell’apporto di esperienze diverse per creare bellezza per tutti: una bellezza universale che non conosce confini».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.