2022-08-13
Egiziano irregolare ferma un treno e tira sassi alle vetture in autostrada
Paura sull’A1 nel Lodigiano: uno straniero armato di coltello prende di mira le auto in corsa: feriti (anche una deputata leghista) ma si è rischiata la strage. Era sceso da un Frecciarossa dopo aver tirato il freno.«C’era questo pazzo in piedi sui new jersey che lanciava roba a tutti, cartelli e quello che trovava». L’inferno della A1 tra Lodi e Casalpusterlengo viene descritto dalle vittime della folle sfuriata di Alfayed, ventiduenne egiziano domiciliato a Milano, irregolare in Italia perché gli era scaduto il permesso di soggiorno nel 2020 (aveva chiesto il rinnovo, ma c’era una richiesta di integrazione di documenti), con precedenti per furto e armato di taglierino, che ha mandato in tilt il traffico e colpito una trentina di automobili. Pochi attimi prima, all’altezza di Borghetto Lodigiano, dopo aver tirato il freno d’emergenza, era sceso di corsa dal Frecciarossa Reggio Calabria-Milano. Aveva lanciato una grossa pietra contro un Italo che viaggiava su un altro binario e si era incamminato verso l’autostrada. Dopo aver distrutto i primi parabrezza si era spostato sulla corsia d’emergenza e aveva continuato a lanciare tutto ciò che gli capitava a tiro, colpendo pure un’ambulanza. Tre i feriti, tra i quali la deputata leghista Claudia Gobbato, colpita al volto da qualche scheggia del parabrezza (polvere di vetro le è entrata in un occhio): «Poteva andare molto peggio, mi ritengo fortunata», ha commentato. E ora è una testimone importante dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’egiziano, indagato per attentato alla sicurezza dei trasporti, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Ma dopo le denunce, con molta probabilità, si sommeranno pure i vari danneggiamenti e le lesioni. Gli agenti della polizia stradale sono riusciti a fermarlo con il taser. «Mio figlio», ha raccontato Gobbato, «continua a mimare come faceva. Siamo tutti miracolati. I sassi non li lanciava a caso, prendeva la mira, portava il braccio indietro e, prima di scagliarli, saltava pure, così da provocare un danno maggiore. Cose del genere non devono poter accadere». Gobbato era seduta avanti, al lato del passeggero. Alla guida c’era il marito, che ha riportato delle escoriazioni alle braccia. E sui sedili posteriori c’erano anche i figli, il più piccolo di sei mesi e il grande di cinque anni, «che si è spaventato molto, anche perché ha visto del sangue sul mio viso», ha raccontato la deputata, che è stata medicata all’ospedale di Lodi. «Siamo andati in questura e abbiamo sporto denuncia», ha detto al telefono alla Verità la deputata, che ha aggiunto: «Sento di ringraziare le forze dell’ordine che con grande professionalità hanno fermato l’uomo». La polizia stradale, nel frattempo, ha avviato accertamenti sul treno. I passeggeri che erano accanto a lui hanno riferito che l’egiziano, salito a Firenze, non aveva litigato con nessuno, né rivolto la parola ad altri. Si è alzato di colpo ed è andato a tirare il freno d’emergenza. Quando i controllori sono arrivati sul posto era già sceso e si era incamminato verso l’autostrada (anche la circolazione dei treni ha subito un rallentamento, con ritardi fino a 50 minuti per sette treni). All’arrivo della polizia, l’egiziano ha minacciato di tagliarsi la gola con un taglierino. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, che ha definito l’accaduto «il gesto di una persona alterata». L’analisi degli atti redatti dalla polizia giudiziaria «ha determinato la necessità di dar luogo a ulteriori approfondimenti investigativi», ha spiegato il procuratore, «al fine di valutare l’astratta configurabilità dei reati di tentato omicidio o violenza privata in luogo di quello di attentato alla sicurezza dei trasporti, insieme a quello interruzione di pubblico servizio». L’indagato, che ora è assistito da un avvocato d’ufficio, è stato portato con un’ambulanza sotto scorta in ospedale, sedato e dimesso. Poi è stato trasferito in una cella sicurezza della questura di Lodi, dove resterà fino all’udienza di convalida e al processo per direttissima già fissati per questa mattina. Era arrivato in Italia nel 2019 con ingresso che gli investigatori definiscono «irregolare», quindi probabilmente è approdato con un barcone. Ha poi regolarizzato la sua posizione e trovato un lavoro. Il permesso di soggiorno gli è scaduto due anni fa. Da allora viveva di espedienti. «Ancora una volta l’utilizzo del taser è determinante per neutralizzare una situazione di pericolo», ha commentato il deputato della Lega e sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni. «Non vedo l’ora che in questo Paese possa tornare un po’ di sicurezza», afferma il leader della Lega Matteo Salvini. Il segretario provinciale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, Gianrocco Accogli, ha rimarcato che «l’intervento di oggi è stato risolto positivamente con questo nuovo strumento senza giungere ad alcun contatto fisico con la persona che i colleghi dovevano fermare. Il taser si conferma oggi ancora una volta uno strumento di non violenza che rende gli interventi di polizia più sicuri ed efficaci».
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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