2024-02-21
Ecco le liti in chat dei rampolli dell’Avvocato
Anna, Tatiana e Maria de Pahlen, figlie di Margherita Agnelli (Getty Images)
Mentre cercavano di organizzare l’incontro pacificatore con la madre Margherita, i nipoti di Gianni Agnelli si sono scatenati in una discussione furibonda. E in una mail Sofia, sorella di John, rivela: «Io, Anna, Tatiana e Lapo siamo andati in riabilitazione».Dopo i messaggi arrivati dai figli John Elkann, Lapo Elkann e Tatiana de Pahlen, Margherita Agnelli, di fronte alla parola «pace», non si può sottrarre né respingere quelle mani tese verso di lei. Quattro giorni dopo, l’11 marzo 2019, scrive a tutti rispondendo «a questo complesso scambio di corrispondenza»: si dice felice all’idea di chi vuole «passeggiare qui, sulle rive del lago, affinché ci ispiri le parole o i silenzi giusti per sanare i malintesi, le fratture ed i dolori, ma anche per raccontarsi il bene, l’amore e la pace che ha unito le nostre vite». Infine: «Un caro saluto a tutti, con affetto. Mamma».John è il primo a rispondere e la chiama ancora «Cara Mamma». Anch’egli si dichiara molto felice dell’opportunità che «ci dai». E ripete le intenzioni di Margherita: per «sanare i malintesi, le fratture ed i dolori, ma anche per raccontarsi il bene, l’amore e la pace che ha unito le nostre vite». Molto pragmaticamente pensa subito alla sua agenda fitta di impegni: chiede di mandargli delle date ad aprile, maggio e giugno. E si dice sicuro che «riusciremo a trovarne una che vada bene a tutti per incontrarci con lo spirito che indichi e di cui ti sono grato». Insomma, si fissi una data e io, dopo aver visto se sono libero, la metterò in agenda. Come si trattasse di un normale appuntamento di lavoro. Qualche ora dopo è di nuovo Tatiana a premere i tasti del suo iPhone e comincia ad anteporre le sue esigenze sulla data. È in giro per il mondo, si trova a Hong Kong, ha ben altro cui pensare, le sue priorità sono altre. Ma scrive che è «very happy! Grazie J + mamma. Tornerò da HK il 30 marzo». È raggiante poiché due giorni dopo, il primo aprile, è il compleanno di John. Potranno festeggiarlo tutti insieme. «Non vedo l’ora di vedervi. Invio amore e luce» conclude Tatiana. In quel periodo colei che viene considerata la più affascinante delle figlie di Margherita, era fidanzata con Maurice Alain Amon, uno degli imprenditori più ricchi del mondo, titolare della Sicpa, una società che produce inchiostri e sistemi anti-contraffazione per tutte le banconote del mondo.Amon, che aveva quarant’anni più di Tatiana (68 lui, 28 lei), aveva perso la testa per l’affascinante ultimogenita de Pahlen, voleva sposarla a tutti i costi e per questo stava affrontando le ultime fasi di un divorzio miliardario da Tracey Hejailan dopo un matrimonio di sette anni (la ex moglie gli aveva fatto causa a New York e Monaco sostenendo che non le bastavano 122.000 dollari al mese di alimenti poiché il suo tenore di vita ne richiedeva almeno 500.000). Anche Tatiana in quel momento della sua vita era molto innamorata ma pochi dopo, ad agosto del 2019, il suo sogno d’amore sarebbe svanito per sempre per un infarto che aveva provocato la morte di Amon a Saint Tropez. Tatiana impiegherà parecchi mesi per riprendersi ma in quella primavera del 2019 era molto felice e sicura di sé e, in attesa che si concludesse quel «sanguinoso» divorzio di Maurice stava già preparando le nozze, senza immaginare nel giro di poco tempo tutto sarebbe drammaticamente finito. Maria de Pahlen, la figlia-Cenerentola, esordisce sulla «family-chat» per criticare la sorella minore e spezzare quel velo di ipocrisia che, secondo lei, circonda l’idea della «passeggiata» intorno al lago: «Cara Tatiana, all’appuntamento, a parte «J+mamma» (John+mamma, NdR) come scrivi tu, ci sarà anche il resto dei tuoi fratelli e sorelle? Ad esempio, anch’io festeggerò il mio compleanno ad aprile. Penso ci siano opportunità migliori, più neutre per incontrarci piuttosto che cominciare a genuflettersi a volte da una parte e a volte dall’altra. Se HK vuol dire Honk Kong, buona vacanza e a presto». Tatiana risponde piccata ed esorta a punire la «reproba»: «Come al solito Maria andrebbe rimossa dalla chat di famiglia perché è troppo maleducata…. Abbi una buona vita!». La polemica divampa e Maria si accende: «Cara Tatiana, sei tu che decidi per tutto il resto del gruppo di cancellarmi? Da quando sei tu a decidere per tutta la famiglia? Chi ti ha conferito una tale autorità? Se davvero qualcuno desidera cancellarmi basta spiegarmene le ragioni e io mi ritiro. Le persone non sono pedine. Pensavo che la morte della nonna avesse placato queste esplosioni di abuso di potere, ma ahimè no!». Tutti le esprimono solidarietà. E Maria, ringrazia: «Ok a tutta la banda!».John manda un messaggio, scritto in francese, a Maria: «Tu esisti e quindi non farti del male, concentrarti sulla parte legale e sulla tua vita, il lavoro, l’amore, la famiglia, non pensare agli altri o a quello che tu pensi degli altri»). Belle parole, ma nessun aiuto concreto da parte di John alla sorellastra che ne ha tanto bisogno viste le modeste condizioni in cui vive in Georgia. John tiene molto all’incontro, lo vuole ad ogni costo e detta la linea a tutto il parentado esprimendo qual è il suo desiderio: «Mi piacerebbe tornare all’intento originale che è quello che tutti noi cerchiamo e trovare il tempo per poterci incontrare con i nostri diversi punti di vista». Ripete la frase della madre (per «sanare i malintesi, le fratture ed i dolori, ma anche per raccontarsi il bene, l’amore e la pace che ha unito le nostre vite»). Torna a insistere sulle date e ribadisce i suoi auspici sull’incontro: «Credo che sarebbe utile anche alla luce di questo scambio che porta solo dolore e aumenta le incomprensioni. Ognuno fa scelte che hanno conseguenze e dobbiamo esserne coscienti non incolpandone gli altri o il mondo. Tra l’altro se uno non va d’accordo per qualunque ragione può «agree to disagree» («accettare di non essere d’accordo»), e rispettare il prossimo. Vi voglio bene». Insomma, Yaki insiste perché la madre fissi al più presto una data. La sua agenda viene prima di tutto oppure teme che Margherita venga a sapere la battaglia giudiziaria che il figlio ha aperto in Svizzera contro di lei e quindi salti «la passeggiata»? Nel frattempo lo scambio tra Maria e Tatiana ha provocato la reazione anche delle due gemelle di casa de Pahlen che, dalla loro comoda e calda posizione, si scatenano a vicenda contro la sorella «ribelle» e lontana mettendo in vivavoce Tatiana che da Hong Kong pretende che la «russa», come la chiamano con disprezzo, venga messa in riga. Prendono una decisione: scrivere a Maria una lunga lettera, la firmerà una delle gemelle, con la supervisione di Margherita, ovviamente, dato che le gemelle ne sono completamente succubi. Affrontano una questione che non riguarda Lapo e Ginevra, e quindi mettono in copia solo John. Il che, ancora una volta, dimostra l’ipocrisia di gran parte della nidiata e la frustrazione delle sorelle di casa de Pahlen che non hanno il coraggio di prendere decisioni molto scomode e coraggiose come quelle di Maria quando se n’è andata di casa per affermare la propria indipendenza. Ha ragione lei che ha affrontato a testa alta la miseria e le difficoltà per vivere la sua vita, giusta o sbagliata che si sia dimostrata, oppure hanno ragione loro che vivono sotto le ali della mamma con il conforto mensile di un cospicuo assegno di 15.000 franchi svizzeri anziché, come faranno qualche anno dopo, conquistare la loro autonomia, indipendenza e libertà a prezzo di qualche disagio e sofferenza? È solo quell’assegno che le tiene legate alla madre e consente loro di criticare la sorella lontana o ci sono anche di mezzo i sentimenti, come c’è da augurarsi? «Cara Maria» dice la lunga email di Sofia de Pahlen alla sorella «prima di tutto, tu sai quanto mi addolora sapere che stai vivendo un’esperienza di vita così orribile. Avere i tuoi figli portati via da te è una delle esperienze più dolorose che un essere umano possa attraversare. E ci credo quando lo dico […]. Per guarire da tutto questo trauma e poter andare avanti, è essenziale che tu cerchi il giusto aiuto con uno specialista che possa aiutarti in questo […]. L’unica cosa che ti posso consigliare è di andare in un posto e cercare l’aiuto giusto. Io l’ho fatto, e anche Anna, Tatiana e Lapo lo hanno fatto. L’abbiamo fatto tutti perché questa è la cosa giusta da fare quando vieni da un ambiente così complesso e doloroso. Tu hai bisogno di un aiuto professionale per superarlo. Non c’è vergogna nel chiedere aiuto […]. Ora puoi insultarmi e odiarmi quanto vuoi. Ma l’unico modo per guarire e andare avanti è accettare la situazione per quello che è e vedere quanto e come puoi costruire partendo da lì. Quest’estate Tatiana ti ha trovato un appartamento a Gstaad, ha trovato una struttura in Spagna che ha accettato te e Roman (il figlio, ndr), ed è pronta con il mio aiuto e il sostegno finanziario della mamma per aiutarti a mettere in atto un piano per guarire e andare avanti […]. Non puoi scegliere la vita che a volte ti viene data. Ma il modo in cui gestisci il dolore, lo superi, riesci a vincerlo e cresci, dipende da te [...]. C’è un modo, ma sei tu che devi sceglierlo: https://www.caminorecovery.com/. Con tutto il mio amore, Sofia».Quindi la sorella di Maria, che confessa di aver già fatto questa esperienza, così come le sue sorelle Anna e Tatiana, e così come Lapo, le consiglia di farsi ricoverare in un «rehab» in Andalusia. Potrà portare con sé anche Roman, tutto pagato dalla mamma, naturalmente. Ad Allaman ancora una volta ignorano la realtà e i grandi problemi di fronte ai quali Maria si trova: ancora non sanno che è incinta al terzo mese, combattuta tra scelte ben immaginabili e decisioni molto difficili e gravi da prendere. Dal divano del salotto svizzero, senza nemmeno interessarsi del suo stato, invece di aiutarla concretamente hanno solo da consigliarle un centro di riabilitazione vicino a Malaga, come in famiglia hanno già fatto in tre.
Il fiume Nilo Azzurro nei pressi della Grande Diga Etiope della Rinascita (GERD) a Guba, in Etiopia (Getty Images)
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 12 settembre con Carlo Cambi