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Ecco le lettere dei lettori sulla guerra

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Ecco le lettere dei lettori sulla guerra
Ansa

Quella dei bimbi decapitati è una fake news

Leggo che la decapitazione dei bambini israeliani da parte dei terroristi di Hamas era una fake news. Se così è, farete meglio a verificare le fonti ed eventualmente spiegare. Diversamente, tanto vale leggere La Stampa o Repubblica. Spiegate inoltre a Boni Castellane che è sbagliato sia decapitare i bambini, sia lasciarli senza acqua e corrente, e non gli serve il Comintern per capirlo (sembrava più acuto l’autore, dopo aver letto anche il suo ottimo In terra ostile). Ho apprezzato e leggo da anni La Verità perché, a differenza degli altri quotidiani, coltiva il dubbio. Stavolta non avete nessun dubbio? Nessuna false flag? Poi quella di Israele che si fa sorprendere dai guerriglieri in deltaplano è fantastica, suvvia! Spero di non dover abbandonare l’unico quotidiano che ancora riuscivo a leggere. Lucio Martignago, Montebelluna (Treviso)

Ora anche voi state dalla parte dei potenti

Vi scrivo da lettrice del vostro giornale, che ha stimato enormemente il lavoro di tutti voi giornalisti in questi ultimi anni. Avete portato a galla questioni importantissime che tutti gli altri giornali tacevano e nascondevano in maniera vile. Quindi ho ammirato il senso critico e logico che, a differenza di altri, non avevate smarrito. Purtroppo gli accadimenti di queste settimane tra Gaza e Israele mi hanno fatto ricredere e sembra che, alla fine, anche il giornale La Verità stia dalla parte dei potenti, degli atlantisti ottusi e scellerati, perdendo di vista il faro che, più di sempre, è necessario seguire per aiutare a capire e non perdere la ragione. Perché nella storia dell’Ucraina, pur condannando l’«invasione russa», vi siete ricordati della storia passata, avete ricordato le sue cause, ciò che accadeva dal 2014 in Ucraina, chi c’è veramente al governo di Kiev? E perché, tutto a un tratto, vi dimenticate invece la storia della Palestina, le cause che hanno portato a questo decennale conflitto interno? Si possono condannare le azioni di Hamas senza condannare le azioni di Israele? Si può scrivere, dopo 6.000 bombe sganciate a Gaza in cinque giorni, che i civili «muoiono» e non vengono uccisi? Si può parlare di «esplosione» di un ospedale con 500 morti, quando questo ultimo è stato chirurgicamente colpito con volontà da Israele? Vi supplico, tornate ad ascoltare la vostra coscienza. Muoiono persone innocenti su entrambi i fronti e non si può inneggiare alla vendetta e sostenere Israele dopo 100 anni di occupazione nazista, perché questo è nella realtà. Questo è nei fatti e non si può nascondere, neanche alla propria coscienza. Viviana Buongiorno, email

Ciaone: ormai siete come gli altri quotidiani

Da 20 anni non leggevo giornali, la vostra posizione equilibrata e di approfondimento sui sieri mi ha permesso di comprarvi. Oggi, però, vi siete smentiti, Israele docet, risoluzioni Onu, trattato di Oslo ecc. Avete perso equilibrio e approfondimento. Siete come il Corriere della Sera, Repubblica e La Stampa. Non comprerò più La Verità. Ciaone. Roberto Bianchessi, email

Caro Belpietro, ti do un consiglio: ravvediti

Egregio direttore Maurizio Belpietro, avevo imparato ad apprezzare il suo giornale e i suoi editoriali ai tempi del Covid e della questione ucraina per l’equilibrio delle sue argomentazioni e l’acutezza delle sue analisi. Sono ora sconcertato da quanto lei scrive in merito alla questione israelo-palestinese. Non mi aspettavo, da un profondo conoscitore della storia contemporanea come lei, un’analisi così superficiale e, mi permetta di dire, così scandalosamente di parte. Mi meraviglio che, per una persona come lei, certi morti, a decine di migliaia, e le ingiustizie ultradecennali subite dalla parte che non le piace a fronte dell’arroganza, del costante disprezzo di vite umane, del rifiuto di proposte internazionali e di risoluzioni Onu della parte che lei sostiene senza se e senza ma, contino meno di niente. Mi spiace davvero, perché il suo giornale era diventato per me un riferimento costante e una presenza quotidiana nella mia famiglia e ora, dopo aver preso atto di certe sue posizioni sui fatti mediorientali, mi sento costretto a decidere, con vivo rammarico, che il suo giornale non può più entrare in casa mia. Semplicemente per una questione di rispetto della verità, quella vera, della quale nel recente passato lei è stato autorevole sostenitore, e della dignità umana. Peccato, perché credevo che il suo giornale potesse continuare a essere, come piace dire a Mario Giordano, l’unica voce fuori dal coro. Ora, finalmente, tutto il coro canta davvero all’unisono. Direttore, mi permetta allora un umile suggerimento: se le riesce, si ravveda! Arturo Torazza, email

La difesa acritica del sionismo è ingiustificabile

Sono pentito di aver rinnovato l’abbonamento, vi pensavo diversi. Ma la vostra poco giustificata difesa a oltranza dei sionisti significa che non potete, o non volete, raccontare la storia vera. Non sono di sinistra, anzi, ma il vostro atteggiamento conferma quanto nel nostro Paese siamo manipolati, disinformati, ingannati. Raoul Dandrea email

Credevo che foste anticonformisti Vi tolgo dai social


La presa di posizione sguaiata, urlata, isterica della Verità sulla vicenda israelo-palestinese non mi consente più di leggere questo quotidiano, che fino all’altro ieri ha rappresentato un argine alla visione unilaterale della realtà imposta dall’attuale sistema di potere politico-mediatico. Smetterò quindi di comprare il quotidiano e di diffondere sui miei (modesti) account social i vostri contenuti. Emmanuele Brambilla, Cremona

Ridateci un’informazione alternativa

È stato un vero conforto sapere che qualcuno dava voce al buonsenso durante la pandemia e la crisi in Ucraina. Ve ne sono molto, molto grato. Ora abbiamo una situazione paradossale in cui i migliori servizi segreti del mondo «pare» non sapessero nulla degli imminenti attentati contro Israele... Ma davvero siete allineati con gli altri giornali e scegliete la strada di vedere solo stupide esternazioni di sinistra? Non restate, per favore, nell’ambito del teatrino delle idee bislacche e diteci a chi giova questo conflitto, quale scenario si apre: Iran che strizza l’occhio ai Brics, imminenti elezioni Usa con probabile vittoria repubblicana rimandate da un grave conflitto, spazzare via una volta per tutte la Palestina, dare il colpo di grazia alla crisi migratoria... Non so, volete darci un’informazione indipendente e alternativa, fuori dal coro, che non dipenda dalle solite fonti internazionali orchestrate ad arte?Renato CameraniVeneziaLe notizie chocnon discolpanogli israelianiMi dispiace constatare che anche questo giornale è entrato a far parte del carosello grottesco che è la nostra stampa. Mi dispiace aver riposto la mia fiducia nel giornale e, di conseguenza, nei vostri collaboratori. Una notizia della portata di quella di ieri (11 ottobre, ndr)... Rabbrividisco che non ci sia stato controllo... Ma soprattutto queste notizie choc rendono in qualche modo giustificabile quello che si sta facendo a un altro popolo? Altro mito con i piedi d’argilla. Ida Peracchia, email

Verso di voi amarezza mista a delusione

Desidero esprimere a codesto giornale, al quale sono abbonata da tempo, tutta la mia amarezza e delusione per la superficialità con cui sta trattando l’inasprimento del conflitto sino-palestinese. Anche La Verità, ahimè, ha unito la sua autorevole e sinora libera voce a quella dei turiferari del potere in un’imprudente condanna tout court del popolo palestinese (e non solo di Hamas!), senza approfondimento delle cause geo-storico-politiche all’origine dei fatti (l’oppressione, le angherie, i divieti, le ingiustizie, le privazioni, gli espropri, le uccisioni che durano da decenni nel tacito assenso della comunità e delle autorità internazionali!) e senza verifiche puntuali di agenzie assolutamente di parte - atte a giustificare l’ingiustificabile rappresaglia e distruzione perpetrata da un fantomatico Stato democratico occidentale e ad aizzare l’opinione pubblica contro i palestinesi, rei tutti indistintamente di essere feroci criminali - ovvero la inventata decapitazione di neonati. La Verità, che nei terribili anni passati ha rappresentato per molti di noi un unicum nel panorama mediatico per chiarezza, serietà, onestà intellettuale e coraggio delle proprie idee, si è allineata al coro occidentale, accusatorio nei confronti di Gaza e giustificazionista nei confronti del dittatore che non aspettava nient’altro che l’occasione propizia per «radere al suolo» la Palestina! Rendendovi complici di questa feroce escalation distruttiva, che inevitabilmente coinvolgerà anche l’Europa, riempita fino all’inverosimile di giovani maschi musulmani, avete anche perso la fiducia di molti vostri lettori, tra cui la sottoscritta. Ilaria Amalia Viviani Cannoni, Siena

Linea appiattita. È il momento di dirvi addio

La vostra presa di posizione totalmente acritica e di parte in merito ai drammatici fatti del conflitto israelo-palestinese non vi rende migliori di altri quotidiani generalisti. Peccato. Non comprerò più una sola vostra copia, come già fatto con Libero. Massimiliano Nicolazzo, Belluno

Ho cancellato ovunque le vostre app

Gentile direttore Maurizio Belpietro, da anni ho un abbonamento con voi della Verità, vi ho sempre considerato una redazione sincera e coraggiosa, ma la posizione che lei ha avuto e ribadito con una certa enfasi nel suo giornale rispetto alla questione israelo-palestinese mi ha fatto decidere di rinunciare definitivamente a quella che fin dalla sua nascita è una delle mie fonti prioritarie di notizie. I motivi li avrà già ricevuti da altri lettori come me delusi dalla sua faziosità e, mi perdoni, anche dall’ignoranza con cui ha legittimato la sua posizione dalla parte di chi la storia riconosce come invasori rispetto ai legittimi abitanti di quel territorio. La sua superficialità mi ha sconcertato, per cui ho disdetto la newsletter e ho eliminato entrambe le app del vostro giornale e, d’ora in poi, il suo editoriale non sarà più il mio appuntamento mattutino. Vi siete giocati la mia fiducia irreversibilmente, visto che voi giornalisti normalmente non rivedete le vostre posizioni neanche quando i fatti le smentiscono. Gian Franco Dettori, email

Su bambini morti reazione da cani di Pavlov

Prima di sparare in prima «Tifano per i macellai dei bimbi» come una Repubblica, Corriere, Sole 24 ore, Libero, Giornale e altra merda, meglio fare i giornalisti e verificare la notizia. In tempi di guerra poi... Sono stato tentennante, è un poco che ci penso ma visto il titolone, ho fatto bene a non rinnovare l'abbonamento, tutta la stampa intera ha reagito come i cani di Pavlov, voi compresi. Quando tutti i giornali gridano sguaiatamente la stessa notizia, non è una notizia è pubblicità. Peccato, sulla merda vaccinale ci avevate azzeccato. Aldo Mariani, email

Dopo questi articoli non vi leggerò più

Caro direttore, sono un abbonato da alcuni anni ritenendovi l’unico giornale degno di essere letto. Ma l’articolo di stamattina (8 ottobre, ndr) mi ha lasciato basito: una compassionevole difesa degli «agnellini» israeliani che ignora, quantomeno, la complessità della vicenda che dura da quasi ottant'anni. Tacere le atrocità subite dai palestinesi, ingabbiati fino alla privazione dell'acqua, con l'intento dichiarato di sterminarli, offende la sua competenza di giornalista. E invece lei è un navigato conoscitore del mestiere, e quindi tale approccio alla vicenda significa aver sposato, e vendere, a priori la tesi che Israele sia il legittimo esclusivo padrone del territorio palestinese. La sua credibilità viene azzerata con poche righe di testo. Definitivo discredito lo guadagna reclamando l'intervento «come per Zelensky». Dichiarandosi così apertamente a favore delle posizioni della Nato, dell'Europa & Co. Posizioni che già si stanno manifestando in tutta la loro presuntuosa quanto perdente idiozia. Come abbonato mi stavo sforzando di dimenticare la vostra svolta sul tema vaccini: oggi fermamente contraria agli obblighi, mentre era molto più terroristico governativa tre anni fa. Non so quanto riuscirò a continuare a leggervi. Per quanto la cosa non turberà certo i vostri sonni. Distinti saluti. Daniele Comana, email

Vi avviso: avete perso un abbonato


Se avevo qualche dubbio, con i due pezzi di Maurizio Belpietro e Mario Giordano o anche solo i titoli dei giorni scorsi vi siete guadagnati il mancato rinnovo dell’abbonamento. Congratulazioni! Lo so che non vi interessa, ma ho visto che non sono il solo ad essere rimasto totalmente spiazzato e deluso dalle vostre prese di posizione volevo comunicarvelo in anticipo. Continuate pure per la vostra strada. Mirco Zamprogno, email

Cantate nel coro. Vi siete giocati ogni credibilità

Avevo creduto che la vostra testata avesse la capacità di staccarsi dal mainstream e di differenziarsi per l’oggettività usata nel riportare le notizie. Mi sbagliavo. Il tema Israele-Hamas è stato trattato con una miopia peggiore delle principali testate. Dal mio punto di vista avete perso la credibilità che nel tempo avevo avuto il piacere di constatare leggendovi. Avete perso un lettore.Riccardo CardinaleemailDispiaciuto per la posizione sulla PalestinaBuongiorno, sono un vostro lettore ormai da qualche anno. Ho apprezzato molto come trattate ed avete trattato gli argomenti vaccini, green pass, guerra in Ucraina, ideologia gender e crisi climatica, con acume, attenzione e sopratutto senza la paura di andare contro corrente ed il politicamente corretto. Sono però allibito e sorpreso negativamente tanto di non aver più comprato il giornale negli ultimi giorni per come state trattando il conflitto nella Striscia di Gaza, senza senso critico ed ascoltando acriticamente solo una voce. Sono molto dispiaciuto e spero di poter rivedere gli articoli interessanti che avete sempre fatto anche su quest’ultimo argomento. Francesco Franciolini, email

Gli intellò vogliono il pass per le idee
Antonio Scurati (Ansa)
Eccoli lì, tutti i «veri sapienti» progressisti che si riuniscono per chiedere all’Aie di bandire l’editore «Passaggio al bosco» dalla manifestazione «Più libri più liberi».

Sono tutti lì belli schierati in fila per la battaglia finale. L’ultima grande lotta in difesa del pensiero unico e dell’omologazione culturale: dovessero perderla, per la sinistra culturale sarebbe uno smacco difficilmente recuperabile. E dunque eccoli, uniti per chiedere alla Associazione italiana editori di cacciare il piccolo editore destrorso Passaggio al bosco dalla manifestazione letteraria Più libri più liberi. Motivo? Tale editore sarebbe neofascista, apologeta delle più turpi nefandezze novecentesche e via dicendo. In un appello rivolto all’Aie, 80 autori manifestano sdegno e irritazione. Si chiedono come sia possibile che Passaggio al bosco abbia trovato spazio nella fiera della piccola editoria, impugnano addirittura il regolamento che le case editrici devono accettare per la partecipazione: «Non c’è forse una norma - l’Articolo 24, osservanza di leggi e regolamenti - che impegna chiaramente gli espositori a aderire a tutti i valori espressi nella Costituzione italiana, nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani e in particolare a quelli relativi alla tutela della libertà di pensiero, di stampa, di rispetto della dignità umana? Poniamo quindi queste domande e preoccupazioni all’attenzione dell’Associazione italiana editori per aprire una riflessione sull’opportunità della presenza di tali contenuti in una fiera che dovrebbe promuovere cultura e valori democratici». Memorabile: invocano la libertà di pensiero per chiedere la censura.

Finisce libro anti Macron e si suicida. L’accusa postuma del gollista Marleix
Olivier Marleix (Ansa)
Pubblicato post mortem il saggio dell’esponente di spicco dei Républicains, trovato impiccato il 7 luglio scorso «Il presidente è un servitore del capitalismo illiberale. Ha fatto perdere credibilità alla Francia nel mondo».

Gli ingredienti per la spy story ci sono tutti. Anzi, visto che siamo in Francia, l’ambientazione è più quella di un noir vecchio stile. I fatti sono questi: un politico di lungo corso, che conosce bene i segreti del potere, scrive un libro contro il capo dello Stato. Quando è ormai nella fase dell’ultima revisione di bozze viene tuttavia trovato misteriosamente impiccato. Il volume esce comunque, postumo, e la data di pubblicazione finisce per coincidere con il decimo anniversario del più sanguinario attentato della storia francese, quasi fosse un messaggio in codice per qualcuno.

Rifugiati nelle case dei romani (gratis)
Roberto Gualtieri (Ansa)
Gualtieri avvia l’«accoglienza diffusa», ma i soldi andranno solo alla Ong.

Aiutiamoli a casa loro. Il problema è che loro, in questo caso, sono i cittadini romani. Ai quali toccherà di pagare vitto e alloggio ai migranti in duplice forma: volontariamente, cioè letteralmente ospitandoli e mantenendoli nella propria abitazione oppure involontariamente per decisione del Comune che ha stanziato 400.000 euro di soldi pubblici per l’accoglienza. Tempo fa La Verità aveva dato notizia del bando comunale con cui è stato istituito un servizio di accoglienza che sarà attivo dal 1° gennaio 2026 fino al 31 dicembre 2028. E ora sono arrivati i risultati. «A conclusione della procedura negoziata di affidamento del servizio di accoglienza in famiglia in favore di persone migranti singole e/o nuclei familiari o monogenitoriali, in possesso di regolare permesso di soggiorno, nonché neomaggiorenni in carico ai servizi sociali», si legge sul sito del Comune, «il dipartimento Politiche sociali e Salute comunica l’aggiudicazione del servizio. L’affidamento, relativo alla procedura è stato aggiudicato all’operatore economico Refugees Welcome Italia Ets».

Pronto soccorso in affanno: la Simeu avverte il rischio di una crisi strutturale nel 2026
iStock

Secondo l’indagine della Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza, dal 2026 quasi sette pronto soccorso su dieci avranno organici medici sotto il fabbisogno. Tra contratti in scadenza, scarso turnover e condizioni di lavoro critiche, il sistema di emergenza-urgenza rischia una crisi profonda.

Il sistema di emergenza-urgenza italiano sta per affrontare una delle sue prove più dure: per molti pronto soccorso l’inizio del 2026 potrebbe segnare una crisi strutturale del personale medico. A metterne in evidenza la gravità è Alessandro Riccardi, presidente della Simeu - Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza - al termine di un’indagine che fotografa uno scenario inquietante.

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