2022-08-20
Ecco i primi nomi nei collegi uninominali
Giorgia Meloni ed Enrico Letta (Ansa)
La Lega candida tutti gli ex ministri, vice o sottosegretari schierati durante la legislatura: Giancarlo Giorgetti a Sondrio, Giulia Bongiorno a Roma. Ultime limature per Fi. Scontro Letta-Meloni: il segretario Pd alla Cnn paventa sfracelli se vince la destra. La leader Fdi attacca.Il Pd è allo sbando tra scandali, minacce, dimissioni ed impresentabili eppure il segretario Enrico Letta chiude gli occhi di tigre per non guardare in casa sua e attacca Giorgia Meloni mentre Luigi Di Maio alle prese con il pallottoliere per valutare le percentuali del suo Impegno civico se la prende con Matteo Salvini. E mentre Fratelli d’Italia, nell’ultima rilevazione di Noto sondaggi, oscilla tra il 24 e il 25%, il centrodestra sta completando le liste dei candidati per le prossime elezioni del 25 settembre che hanno subìto una battuta d’arresto, soprattutto per Forza Italia, a causa della scomparsa di Nicolò Ghedini. «I patrioti difendono sempre l’Italia, la sinistra va in giro a screditare la nazione per difendere il proprio tornaconto» ha detto la leader di FdI a Letta, «Utilizza la sua intervista alla Cnn non per parlare bene della sua patria ma per lanciare allarmi e menzogne su Fdi dicendo che in caso di vittoria del centrodestra sarà la catastrofe in Italia e in Europa». Il segretario del Nazareno che nell’intervista aveva affermato «con il trionfo del fronte sovranista che include Trump, Putin e Orbán c’è il rischio di un profondo cambiamento di posizione dell’Italia nello scenario internazionale» ha ribattuto alla Meloni: «Mi accusa di screditare l’Italia perché espongo le scelte di Fdi in Ue? Obbligo di fideiussione per gli stranieri, blocco navale fuori dai nostri confini, Pnrr da rinegoziare. Tre follie per chi ci guarda da fuori». Polemiche a parte, Fdi sta stringendo sulle liste elettorali. Oltre alla riconferma di tutti i parlamentari uscenti, si stanno delineando le candidature dei big. Meloni avrebbe deciso di puntare sull’ex pm Carlo Nordio (favorito alla guida del ministero della Giustizia in caso di vittoria del centrodestra), sull’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti e l’ex presidente del Senato, Marcello Pera (quest’ultimi due senza futuri incarichi ministeriali), e forse l’ex ministro degli Esteri nel governo Monti, Giulio Terzi di Sant’Agata. Per loro ci sarebbe un seggio blindato. Con una lettera al Gazzettino, Nordio ha confermato la candidatura: «Dopo aver per scritto, per oltre 25 anni, sulle criticità della nostra giustizia e sulla necessità di rimedi urgenti in senso garantista e liberale, la rinuncia a intervenire attivamente quando te ne viene offerta la possibilità sarebbe una mancanza di coraggio, o quantomeno un atteggiamento di incoerenza e di pigrizia». Anche un altro ex ministro, ora eurodeputato, Raffaele Fitto (attuale co-presidente di Ecr, il gruppo dei Conservatori a Bruxelles di cui Meloni è presidente) potrebbe scendere in campo e correre nella sua Puglia. «Chiuse le candidature della Lega negli uninominali del Senato: le donne sono il 56%. Gli altri promettono e litigano, la Lega fa i fatti» così ieri aveva scritto in un post Matteo Salvini che aveva aggiunto a proposito delle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza della federazione russa Dmitri Medvedev: «Non vado in Russia da anni e non ho contatti con politici russi da anni. Mi occupo di Italia. Al governo ben prima di me qualcuno che ha fatto affari e accordi commerciali con la Russia c’è e penso proprio alla sinistra mentre io non ho mai stretto accordi economici di nessun tipo con nessuno. E comunque la Russia non influirà minimamente sul voto degli italiani». Ma subito ha ribattuto il ministro degli Esteri, Di Maio: «È stato Putin a dirti che non ci saranno influenze russe sulle nostre elezioni? I tuoi contatti con la Russia sono evidenti. La tua timidezza nel prendere le distanze dalle gravi minacce di esponenti russi ti rende complice di queste ingerenze». Comunque i primi nomi della Lega per l’uninominale alla Camera sono invece, nel Lazio, l’ex magistrato Simonetta Matone, già candidata vicesindaco alle ultime amministrative della Capitale, ma anche i sottosegretari uscenti Federico Freni, nel Lazio, Nicola Molteni in Lombardia, Vannia Gava in Friuli Venezia Giulia, Tiziana Nisini in Toscana e Rossano Sasso in Puglia. Il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari è in corsa in Piemonte, mentre in Lombardia (oltre al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti) ci sarà spazio anche per Andrea Crippa. L’altro vicesegretario Lorenzo Fontana sarà schierato in Veneto. Salvini sarà «orgogliosamente candidato nella mia Milano». Confermati anche Laura Ravetto, Giulia Bongiorno e Alberto Bagnai. Ritorna Claudio Durigon, candidato all’uninominale al Senato nel Lazio (Viterbo). In casa Forza Italia si dice che quasi tutti deputati e senatori uscenti saranno ricandidati ma non è chiaro dove. Sicura invece la candidatura nelle Marche della pluricampionessa olimpica di fioretto e attuale sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali. Fra i centristi Maurizio Lupi dovrebbe presentarsi nel collegio di Milano, Gianfranco Rotondi forse in Abruzzo mentre Gaetano Quagliariello, in Senato da 16 anni, ha rinunciato al collegio, perché «si trova in un’area geografica diversa da quella della quale mi occupo da molti anni».
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