2022-11-03
È il segnale che si tornano a tutelare proprietà privata, ricchezza e libertà
Non serve trattare con una sinistra che giudica reazionaria la legge contro i party abusivi. Si deve ripristinare un sistema di valori alla base della nostra Repubblica: sono quelli che garantiscono il benessere individuale.Prima di affrontare i dettagli della nuova legge che interviene contro i rave party, vogliate concederci due premesse. Prima. Il testo andrà sicuramente migliorato per evitare che presti il fianco ad alcuni dubbi strumentali e, al tempo stesso, per evitare possibili applicazioni troppo discrezionali della legge. Seconda premessa. Una norma che definisse in modo chiaro il reato di rave party e occupazione serviva. Per il semplice fatto che la Cassazione, tra il 1970 e il 2016 ha sostanzialmente smontato, con diverse pronunce, la possibilità di denunciare gli organizzatori e di punirli al di là di singole fattispecie. Ad esempio, in caso di danni alla proprietà oppure in caso di profitto personale. La diatriba tra tribunali e giudici supremi è però esplosa - se si può usare questo verbo - nel 2017, quando le toghe di Pisa avevano condannato, in base al testo unico di pubblica sicurezza, uno sbandato beccato a fine rave a caricare un furgone con l’impianto musicale. La condanna è stata poi rispedita al mittente. Sotto un profilo giuridico/fattuale, i rave party fino a oggi sono stati considerati quali riunioni in luoghi aperti al pubblico e, salvo prova contraria, senza finalità imprenditoriali o di lucro. Per questo, la Cassazione ha deciso di accogliere il ricorso dichiarando che il fatto non sussisteva. Perché? Perché l’articolo 17 della Costituzione dice che i «cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi». Argomento che, in modo più scomposto, è impugnato in larga maggioranza dai rappresentanti dell’attuale opposizione. Peccato che la Costituzione tuteli esplicitamente la proprietà privata e, dopo anni di consuetudini opposte, sia arrivato il momento di tirare una linea. E riportare alla luce alcuni valori fondanti della nostra Repubblica. Tutela uguale libertà.Il messaggio che deriva dalla scelta di Giorgia Meloni è dunque estremamente importante. Finita la lunga premessa - e ce ne scusiamo - vale la pena riportare il pallino al centro della discussione e il tema della proprietà privata al centro delle necessità del Paese. La nuova legge, anche se non siamo tecnici, sembra avere questo obiettivo: dare agli elettori di centrodestra, a tutti coloro che hanno votato per il nuovo governo, un messaggio chiaro. Essi si aspettano il ritorno all’ordine e al rispetto per chi possiede un bene, lo gestisce in modo libero, così come dispone liberamente del proprio corpo.I due elementi sono molto più connessi di quanto si possa immaginare. La proprietà garantisce ricchezza e quindi benessere psicofisico. La stabilità dei beni permette investimenti e garantisce chi scommette su sé stesso e altre persone. In sostanza, si crea un circolo virtuoso. Il contrario è, invece, un percorso che nei fatti toglie implicitamente valore ai beni e agli immobili, riduce gli investimenti, la ricchezza e il benessere individuale. Quindi toglie libertà.Non a caso, coloro che oggi impazziscono di fronte a una legge «reazionaria», che per noi non ha alcuna accezione negativa, sono gli stessi che durante la pandemia hanno usato lo stato di emergenza per imporre divieti e vincoli. Coprifuoco dopo le 22 e senza green pass impossibile accedere a locali o bus. Tutto ciò ha un senso: ha drammaticamente senso.La sinistra fino a oggi ha considerato la proprietà e il corpo divisi in due categorie: i beni propri e quelli altrui. La propria libertà di movimento e quella altrui. La seconda poteva essere violata. Ricordate i residenti di Capalbio scandalizzati per la presenza di clandestini? Oppure tutti coloro che, pur sostenendo apertamente l’obbligo di imporre tachipirina e vigile attesa, poi si facevano curare a casa o in strutture sanitarie dai professoroni con lunghe liste di medicinali? Ecco, è la sintesi perfetta di ciò che non si può più accettare. Per cui non si tratta di trovare punti di caduta in una discussione con la sinistra, ma di riportare i valori al loro senso originario. I rave sono il principale problema dell’Italia? Assolutamente no. Ma si comincia con un simbolo per poi affrontare gli altri problemi uno ad uno. L’annoso tema delle case occupate abusivamente è un insulto non più accettabile. Lo sanno i rappresentanti di Confedilizia che fino ad oggi si sono sbracciati nel vuoto cosmico delle istituzioni. Lo sanno coloro che da mesi a questa parte sono costretti lungo il Grande raccordo anulare a perdere ore di lavoro e a vedersi l’auto bloccata da chi manifesta contro l’inquinamento.La violenza che questi soggetti, che nei video appaiono obnubilati e privi di libero arbitrio, pratica nei confronti di cittadini romani (e non solo) è uno strumento perfetto per la sinistra che combatte contro i valori della libertà e del benessere individuale. Che è l’unico benessere esistente. Quello spacciato per bene collettivo si chiama solo in un modo: comunismo. Tant’è che gli esempi di violenza sulla persona e sulla proprietà sono, purtroppo, così tanti che non ci facciamo caso. Gli studenti che vogliono studiare vanno tutelati da coloro che occupano le università, per esempio. Chi vuole lavorare più di altri va difeso, non ingabbiato. E potremmo andare avanti. Ecco perché, se il Pd perde il senno, è un buon segno. La strada è quella giusta.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)