2022-04-19
«Due inglesi catturati per un oligarca». La proposta di Mosca imbarazza Londra
I mercenari Aiden Aslin e Shaun Pinner chiedono a Boris Johnson, dalla tv russa, lo scambio con Viktor Medvedchuk. Che però vuol far liberare ucraini.«Signor Boris Johnson, mi chiamo Shaun Pinner, io e Aiden Aslin... noi vorremmo essere scambiati con Viktor Medvedchuk, che sappiamo essere detenuto». Così in un video che viene continuamente trasmesso sul canale Rossiya-1, i due combattenti inglesi che sono stati catturati negli scorsi giorni durante la battaglia di Mariupol. I due foreign fighter apparsi in discreta salute anche se sembra chiaro che non siano liberi di parlare liberamente, oltre ad assicurare che non sono sottoposti a torture, hanno aggiunto: «Le saremmo grati per il suo aiuto in questa vicenda, le chiediamo di facilitare lo scambio». I due uomini chiedono di essere scambiati con l’oligarca ucraino che dal 2019 è deputato, presidente del partito filorusso Scelta Ucraina, amico personale di Vladimir Putin e contrario all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. L’arresto di Viktor Medvedchuk, che era fuggito nei primi giorni del conflitto dagli arresti domiciliari - dove scontava una condanna per alto tradimento - era stato annunciato lo scorso 13 aprile al termine di un’operazione dai contenuti misteriosi condotta dallo Sluzba bezpeky Ukraïny (Sbu), i servizi segreti ucraini. Per Putin era stato un durissimo colpo ma ora lo stesso problema si pone per il premier inglese, Boris Johnson, che si trova nella difficile situazione di dover negoziare la liberazione di due cittadini britannici, oltretutto da scambiare con Medvedchuk, che a sua volta ha lanciato un appello, su Telegram, rivolgendosi al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e a Putin, nel quale propone di essere liberato in cambio di soldati o cittadini di Mariupol catturati. «Chiedo di farmi scambiare dalla parte ucraina con i difensori di Mariupol e i suoi residenti che stanno lì e non hanno possibilità di uscire in sicurezza attraverso i corridoi umanitari». In precedenza, anche la moglie di Viktor Medvedchuk si era rivolta a Putin perché negoziasse la liberazione del marito nell’ambito di uno scambio di prigionieri. Per Johnson, impegnato in questi giorni nella consegna di armi e di 120 veicoli corazzati all’Ucraina, la vicenda di Pinner e Aslin rischia di diventare un problema politico non semplice da risolvere. Trattare con Putin la loro liberazione in cambio di Medvedchuk oppure no? Senza contare che ci saranno coloro che chiederanno al governo di Londra quanti siano i foreign fighter partiti dalla Gran Bretagna. In totale i combattenti stranieri in Ucraina sarebbero circa 20.000 provenienti dai Paesi Baltici e dal Nord Europa, ma anche da Francia, Italia (50-60 individui presenti da entrambe le parti), Germania, Portogallo e dalla Gran Bretagna. Inoltre non mancano quelli arrivati dagli Usa e dal Canada e si dice persino dalla Corea del Sud. Ma chi sono questi due volontari inglesi partiti per andare a combattere in Ucraina? Aiden Aslin non è certo sconosciuto alle cronache; nato nel 1994 a Newark (Nottinghamshire), dopo aver lavorato per qualche tempo come assistente sociale, nel 2015 partì improvvisamente per il Rojava (Nord della Siria) dove combatté contro lo Stato islamico con la milizia curda Ypg. Il 3 febbraio 2016, quindi dopo dieci mesi di combattimenti in Siria, venne arrestato all’aeroporto di Manchester mentre tornava nel Regno Unito. Aslin venne interrogato ai sensi del Terrorism act con l’accusa di essere coinvolto «nella preparazione alla lotta contro Daesh» e di «possedere materiale di propaganda terroristica». Alla fine le accuse vennero ritirate tanto che tornò in Siria per un secondo turno di servizio con le Ypg nel 2016. A differenza di molti combattenti stranieri che si sono recati in Ucraina dopo l’invasione russa, Aslin era diventato un marine con l’esercito ucraino nel 2018, è fidanzato con un ragazza ucraina e aveva fatto del Paese la sua casa. Non molto diversa la storia di Shaun Pinner, 48 anni, originario del Bedfordshire, ex soldato britannico, che nel video dice: «Sono cittadino del Regno Unito. Sono stato catturato a Mariupol. Faccio parte della Brigata 36, primo battaglione Marines ucraini». Pinner si è trasferito in Ucraina nel 2018 e ha vissuto con sua moglie ucraina nel Donbass, dove ha combattuto i separatisti sostenuti dal Cremlino, prima che la Russia lanciasse la sua invasione su vasta scala. Recentemente aveva rilasciato un’intervista al Mail on Sunday, nella quale aveva dichiarato: «Sono qui a difendere la mia famiglia e la mia città adottiva. La Russia ha iniziato questa guerra. È finanziata dalla Russia e guidata dalla Russia, ma li combatteremo, senza non commettere errori».
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
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