2018-03-31
Rottamato pure il barboncino Dudù, è il leghista Zenit il nuovo first dog
Il cane della coppia Matteo Salvini-Elisa Isoardi scalza dal trono il cucciolo del Cavaliere e di Francesca Pascale. A Ischia la prima uscita ufficiale del leader dei quattro zampe del centrodestra, prossimamente su rotocalchi e social.La nuova first lady del centrodestra italiano, Elisa Isoardi, fidanzata di Matteo Salvini, è scesa dal traghetto che l'ha portata a Ischia con in braccio il nuovo first dog: il barboncino Zenit, per gli amici Zen. In quel preciso istante, il sorpasso della Lega su Forza Italia è diventato, da numerico, di costume, e la cosa è di importanza fondamentale, altro che qualche punto in più alle elezioni. Da Silvio Berlusconi a Matteo Salvini, da Francesca Pascale a Elisa Isoardi, da Dudù a Zen: i tempi cambiano, i volti e i musetti pure. Largo ai giovani: il cagnolino della Pascale è nato nel 2012, quello della Isoardi nel 2014. La razza (si può dire, razza?) però è la stessa: barboncini tutti e due, perché in fondo il centrodestra è conservatore e abituarsi a un first dobermann sarebbe stato difficile.Zenit detto Zen e mamma Elisa sono praticamente inseparabili: lei lo porta con sé ovunque, al lavoro e alla lotta (politica), e lo fa pure dormire sul cuscino, scatenando le proteste di babbo Matteo, che, c'è da capirlo, gradirebbe un po' di intimità in più. Niente da fare: Zen è il padrone di casa e fa tutto quello che gli pare. Schivo, riservato, non si è ancora abituato a essere bersagliato dai flash dei fotografi, ma c'è tempo per imparare: Dudù potrà insegnargli quando abbaiare e quando, invece, basterà annuire, con un semplice cenno del capo, alle parole del capo. Del resto, Dudù ha un curriculum politico e istituzionale da guinness dei primati: ha assistito fin da piccolo a tutte le riunioni, anche le più tempestose, di quello che una volta era il cerchio magico più famoso d'Italia, e che oggi è diventato cerchietto, più tragico che altro. Ha giocato a palla con Vladimir Putin, ed è stato anche protagonista di un epico scontro politico ed elettorale con Beppe Grillo, dal quale uscì trionfatore. Era il 15 maggio 2014, mancavano 10 giorni alle elezioni europee, Dudù troneggiava su tutte le prime pagine dei giornali italiani e Grillo, a Pavia per un comizio, pronunciò la terribile maledizione: «Berlusconi è impazzito per questo cane. Ma Dudù dev'essere affidato alla vivisezione».Chi scrive, chiese una reazione ufficiale di Dudù, e dopo poche ore arrivò la risposta al vetriolo del barboncino, attraverso mamma Francesca: «È una notizia che Grillo sia favorevole alla vivisezione. Non è una notizia che per lui ammazzare non è un reato». Grillo il terribile alzò bandiera bianca e chiese scusa, caso più unico che raro: «Sono da sempre contro la vivisezione», twittò il leader del M5s, bersagliato dalle critiche degli animalisti, «sono molto affezionato al mio cane Delirio e auspico una partitovivisezione attraverso la democrazia».Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e Dudù, gradualmente, ha deciso di centellinare le sue uscite pubbliche e le prese di posizione politiche, fino a sette giorni fa, quando è tornato protagonista. La mattina del 24 marzo scorso, Matteo Salvini va a Palazzo Grazioli per suggellare la pace nel centrodestra e la scelta di votare Maria Elisabetta Alberti Casellati alla presidenza del Senato, dopo la tempestosa notte del post Bernini. Al termine dell'incontro, Silvio Berlusconi accompagna all'auto il leader della Lega. Circondato dai microfoni e dalle telecamere, sta rilasciando qualche dichiarazione quando sulla soglia spunta Dudù, che inizia ad abbaiare ai cronisti come ai bei tempi, invitando perentoriamente papà Silvio a non sbilanciarsi troppo: Berlusconi rientra immediatamente in casa. Zenit detto Zen Isoardi Salvini (quattro nomi come la Casellati, non so se mi spiego) ha il tempo e la stoffa per svolgere nel modo migliore il suo ruolo politico e istituzionale di primo barboncino d'Italia: non è ancora chiaro se aprirà o meno un account Facebook personale, come fece a suo tempo Dudù, oppure se preferirà, almeno per il momento, un profilo più riservato, anche per scaramanzia, almeno fino al termine delle consultazioni al Quirinale. Se Matteo Salvini diventerà premier anche Zen rilascerà una dichiarazione ufficiale? Non si sa. Quello che si sa è che la sua vita è cambiata, e tra qualche mese le copertine dei rotocalchi con la sua foto, potete scommetterci, saranno decine. Su questo e altri aspetti della popolarità, Dudù potrà dare molti preziosi suggerimenti a Zen, se i due riusciranno a cenare qualche volta insieme, sciogliendo la gelida antipatia che la partenopea Francesca Pascale nutre nei confronti di Matteo Salvini, oppure scambiandosi clandestinamente qualche bau bau su Whatsapp. Del resto, la scelta di Ischia per la prima uscita pubblica di Zen nei panni di first barboncino italiano altro non è che un simpatico omaggio al suo illustre predecessore, che sull'isola verde ha trascorso moltissimi e indimenticabili momenti di relax. Sembra che Zen abbia anche assai gradito le crocchette alla ischitana, cucinate con più olio e più salsa di pomodoro rispetto a quelle padane. Zen è destinato a essere un barboncino nazionale, non più territoriale: in bocca al lupo, cucciolo. Anzi no.
Il laboratorio della storica Moleria Locchi. Nel riquadro, Niccolò Ricci, ceo di Stefano Ricci
Il regista Stefano Sollima (Ansa)
Robert F.Kennedy Jr. durante l'udienza del 4 settembre al Senato degli Stati Uniti (Ansa)