2022-05-21
Draghi senza la mascherina tra gli alunni: «Voi forse la togliete l’anno prossimo»
Incredibile scena da Marchese del Grillo: il premier va in una scuola e snobba l’obbligo imposto dal suo governo.«Spero che l’anno prossimo non ci sia più bisogno di mascherine». È il massimo che è riuscito a promettere Mario Draghi, ieri, agli alunni della scuola media Dante Alighieri di Sommacampagna, nel Veronese. Lui si è presentato senza Ffp2, libero di respirare, prodigo di sorrisi da nonno della Repubblica. Loro, invece, sono rimasti istituzionalmente distanziati e mascherati. Persino per le foto di gruppo, quando si è lasciato circondare dall’intero gruppo di piccini, comunque bardati, Mr Bce ha tenuto il volto scoperto, sogghignante, soddisfatto. Perché? Perché il premier è immune, mentre bimbi e maestre sono esposti al contagio? Perché Draghi è Draghi e gli scolari non sono un c…? E come mai, se alle medie non c’è Covid, in Parlamento, al contrario, il nostro arringa gli onorevoli con il becco bianco? Per quale motivo, in Senato, giovedì, Draghi somigliava a Daffy Duck, però nelle cantine dell’azienda vinicola Masi, lui, Luca Zaia e gli altri accompagnatori erano smascherati e contenti? Il mosto neutralizza il virus? O ci pensa il buonumore etilico?«Spero», ha sospirato l’ex banchiere, accolto da un bel cartellone degli alunni: «Benvenuto presidente». La fa facile: aspettiamo, valutiamo, monitoriamo. Intanto, i ragazzi, nonostante il caldo torrido, alla faccia della massiccia adesione alla campagna vaccinale e a dispetto della scarsissima pericolosità del Covid nella loro classe anagrafica, dovranno sorbirsi la tortura del bavaglio fino al 15 giugno. Quelli cui toccheranno gli esami di Stato, addirittura, saranno costretti a coprirsi naso e bocca fino a luglio inoltrato, visto che la regola resterà in vigore «fino a fine anno scolastico», maturità compresa. Eppure, i poveretti non hanno nemmeno la certezza che, dopo questa inutile vessazione, a settembre, si torni tra i banchi con il diritto di respirare a pieni polmoni. Sono appesi alle varianti del Sars-Cov-2, alla nostalgia del circo pandemico delle virostar e di Roberto Speranza, alle polmoniti che alcuni si buscheranno, per seguire i consigli dell’Ue sulle docce gelate, con cui spezzare le reni a Vladimir Putin? «Spero», ha bofonchiato Draghi. Super Mario, l’uomo della provvidenza (così lo aveva glorificato il cardinale Gualtiero Bassetti), dal «whatever it takes», ora è passato allo «speriamo che me la cavo». «Spero», ha detto agli studenti veneti, «che la pandemia non ritorni». Ma come? E i vaccini? E il green pass garanzia di non contagiarsi? «So quanto avete sofferto», ha soggiunto il premier. «Alla vostra età è importante stare insieme». Com’è umano lei. Deve esserci arrivato, osservando le agghiaccianti statistiche sul disagio psichico tra i più giovani: un adolescente su quattro ha manifestato sintomi di depressione, uno su cinque disturbi d’ansia. Secondo il Garante per l’infanzia, sono aumentati i disordini alimentari, le alterazioni del ritmo sonno-veglia, le forme di «ritiro sociale», i comportamenti autolesionisti e, addirittura, gli istinti suicidi. Il governo pensava di metterci una toppa con il bonus psicologo. Ma a Palazzo Chigi avranno intuito che privare i ragazzini dell’espressività e incaprettarli dentro aule roventi non favorisce serenità e benessere. Un’indagine dell’Università di York aveva già confermato che l’uso dei dispositivi di protezione danneggia le capacità di socializzazione dei bimbi. Uno studio uscito dieci giorni fa - in fase di revisione paritaria - ha aggiunto un altro carico da novanta contro la politica del volto coperto. Un team di ricercatori italiani, esaminando 102 volontari tra 10 e 90 anni della provincia di Ferrara, ha scoperto che indossare la mascherina, magari, ci protegge dal virus, ma ci condanna altresì a insalubri inalazioni di anidride carbonica. Per essere precisi, la concentrazione di CO2 riscontrata in chi portava la chirurgica variava tra 3.918 e 6.012 parti per milione, contro il limite, considerato accettabile, di 5.000. Chi aveva la Ffp2, quella obbligatoria in classe, respirava invece tra 7.142 e 11.650 ppm di anidride carbonica, una quantità che aumentava con il ritmo del respiro e che «era più elevata tra i minori, i quali hanno mostrato una concentrazione media di CO2» tra le 9.949 e le 15.745 parti per milione. Sarà per evitare il gas venefico che, a Sommacampagna, Draghi non s’è messo la mascherina? Anziché una scuola, i nostri figli frequentano una fucina di carbon coke. Per forza che poi vanno in piazza con Greta Thunberg.Come abbiamo ripetuto allo sfinimento sulle colonne di questo giornale, è tutt’altro che assodato che le mascherine in classe impediscano i contagi. L’anno scorso, uno studio sulle pratiche per prevenire le infezioni, condotto in Florida, New York e Massachusetts, concludeva: «Non troviamo nessuna correlazione con gli obblighi di mascherine». A febbraio, nientepopodimeno che Time, con l’editoriale di una specialista in medicina interna, chiedeva di «porre fine alle mascherine obbligatorie nelle scuole». Un mese dopo, una ricerca spagnola ha chiosato: «Gli obblighi di mascherine nelle scuole non sono associati a una minore incidenza o trasmissione del Sars-Cov-2». In definitiva, c’è poco da «sperare». Bisogna smetterla di nascondersi dietro la scienza, l’andamento dell’epidemia, i dati e prendere una decisione. Politica. Non è un salto nel buio: all’estero l’hanno già fatto; non risulta che stiano accatastando cadaveri. E noi? Continuiamo solo a sperare? È vero: sperare non costa nulla. Ma Speranza ci è già costato troppo.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)