2022-03-08
Compravendita di armi. Nel giro attorno a D’Alema spuntano pure i massoni
Il logo della Gran Loggia d’Italia all’evento falsamente patrocinato dall’Assemblea parlamentare del Mediterraneo. Un broker: preso in giro da Massimo D’Alema, ora denuncio.Per giorni Massimo D’Alema è sparito dai radar e si è rifugiato in Albania dopo l’esplosione del Colombia-gate. Secondo alcune fonti dovrebbe tornare a Roma in queste ore. Il politico di Forza Italia Giancarlo Mazzotta, suo principale collaboratore nella trattativa che avrebbe dovuto portare nelle tasche dei mediatori oltre 80 milioni di euro, non risponde al telefono ai giornalisti o si fa negare. Abbiamo scritto inutilmente anche al consulente che stava trattando la firma del contratto con Leonardo, l’avvocato italo-americano Umberto Claudio Bonavita.I broker pugliesi Emanuele Caruso e Francesco Amato, che avrebbero dovuto fare da consulenti ai mediatori a stelle e strisce, sono stati denunciati dall’Assemblea parlamentare del Mediterraneo per l’utilizzo di lettere di patrocinio mai concessi.E adesso è in arrivo un’altra querela per l’utilizzo del logo dell’Assemblea nella locandina di un meeting organizzato il 20 febbraio 2020 a Cagliari, indicata come patrocinatrice insieme alla Regione Sardegna e alla fantomatica Camera EuroMediterranea dell’industria e delle imprese. Quest’ultima, diretta dal segretario generale Caruso e dal presidente tunisino Baddredine Toukabri, sarebbe nata con la benedizione proprio della Apm. Ma quest’ultima ha già sporto denuncia per questa asserita partnership. E si appresta a rifarlo: «Non sappiamo chi siano questi individui. L’assemblea prepara una nuova querela» ci ha spiegato Sergio Piazzi, segretario generale della Apm.Ma quel che è peggio è che a sponsorizzare l’evento cagliaritano (intitolato «Sardegna Tunisia, un ponte di cooperazione nel Mediterraneo») è stata anche la Gran loggia d’Italia degli antichi liberi accettati muratori. La sede centrale di questa obbedienza irregolare (accetta le donne) è a piazza del Gesù a Roma.Il loro simbolo compariva anche su manifesti e inviti dell’evento a cui hanno partecipato il prefetto Bruno Corda di Cagliari, il vicesindaco Giorgio Angius e l’assessore regionale Alessandra Zedda.Il convegno si è svolto proprio presso la sala Anfiteatro della Regione Autonoma della Sardegna.La manifestazioneSu Internet si trovano ancora le foto del presunto responsabile italiano delle relazioni internazionali Ivano Sais in posa con i rappresentanti delle istituzioni coinvolti.Il sito Cagliaripad ha evidenziato la «curiosa presenza tra gli sponsor dell’evento della Gran Loggia D’Italia» rimarcando che «proprio lo stesso Ivan Sais, promotore dell’iniziativa» avrebbe confermato «l’adesione dei massoni anche attraverso un contributo economico all’iniziativa».La versioneSais, come tutti i suoi compagni di avventura, non dichiara praticamente alcun reddito ed è stato portavoce e coordinatore del comitato del Sulcis iglesiente «I figli della crisi» che riunisce studenti e disoccupati. Raggiunto dalla Verità spiega: «Io ho conosciuto Baddredine in Tunisia quando stavo lavorando con alcuni famigliari e conoscenti a un’impresa di sabbia di silice. Abbiamo visitato il suo ufficio a Tunisi della Camera EuroMediterranea e lui mi ha coinvolto nel suo progetto di questa presunta istituzione, anche se da loro non ha mai percepito alcun reddito. Grazie ai miei soci Baddredine ha conosciuto anche un massone sardo, G. P.. L’idea di far sponsorizzare il meeting dalla loggia è stata di Baddredine. Io, che avevo fatto attività sul territorio durante la crisi delle industrie dell’Iglesiente ho coinvolto nel meeting i personaggi delle istituzioni, ma per me è stata una figura di merda. Da allora non ho più fatto niente con la Camera Euromediterranea. Caruso? Ne ho solo sentito parlare».Successivamente il presidente, quando la frittata era già stata fatta, ha chiarito che «è stato un errore la pubblicazione della locandina con il logo della loggia massonica».Il vicesindaco Angius ci spiega di aver partecipato per portare il saluto dell’amministrazione, «nell’augurio che i rapporti con la Tunisia potessero rafforzarsi» e che l’invito era arrivato direttamente dall’ambasciata tunisina. Sais conferma che a Cagliari era presente Wissem Mhadhbi, all’epoca vice ambasciatore di stanza a Roma. Il mittente dell’invito è un indirizzo di posta elettronica apparentemente non istituzionale (gmail). Si legge che Mhadhbi avrebbe piacere di incontrare al suo arrivo a Cagliari o a margine del meeting il sindaco Paolo Truzzu. Il fondo alla missiva ci sono il nome di un’impiegata e un numero di ricontatto dell’ambasciata. Entrambi veri.«Di quella iniziativa, però, non abbiamo più avuto riscontri» conclude Angius.La smentitaBaddredine, uomo di affari nordafricano, ieri sera, quando lo abbiamo chiamato, è sembrato cadere dalle nuvole: «Massoneria? È una cosa che nei Paesi del Nord Africa è praticamente inesistente, non avevo capito di che cosa si trattasse. L’Assemblea parlamentare del Mediterraneo? Le lettere di patrocinio le ha portate Caruso. Io pensavo fossero vere. Piazzi? Non l’ho mai conosciuto».E la Camera EuroMediterranea? «È riconosciuta dal governo tunisino e tra le sue attività ci sono solo quelle che coinvolgono il commercio e i rapporti con il mio Paese». Non quelli tra l’Italia e il Sud America. E Caruso? «Con lui abbiamo chiuso tutti i rapporti da circa un anno e quello che è successo durante la pandemia è avvenuto a nostra totale insaputa. Presenterò al più presto le mie scuse ufficiali alla Apm e toglieremo il patrocinio».Ma nel frattempo l’Assemblea ha deciso di denunciare i vertici della Camera EuroMediterranea per l’utilizzo del proprio logo.È pronto a ricorrere alle carte bollate anche uno dei due broker coinvolti nella mediazione, il trentasettenne Amato, il quale ha consegnato tutto il materiale a sua disposizione all’avvocato Donata Perrone: «Io sono una vittima in quanto sono stato preso in giro con delle nomine che adesso voglio capire se siano davvero false. Sono stato preso per i fondelli anche dal presidente D’Alema che mi ha fatto attendere contratti che non sarebbero arrivati. Ho dato tutto in mano al mio avvocato che intraprenderà le opportune iniziative legali. In questa storia io sono stato solo danneggiato».La controffensivaAnche se è stato lui a portare al tavolo delle trattative un ex paramilitare condannato a 40 anni di galera per i crimini commessi, Amato non ci sta proprio a passare per truffatore: «Io non ho mai parlato con le partecipate italiane, ma solo con Mazzotta e con il presidente D’Alema. Tutte le comunicazioni, come si vede nelle mail, sono con lui e i suoi collaboratori, che mi hanno truffato facendomi aspettare contratti che mai sarebbero arrivati. Però dei suoi uomini (dell’ex premier, ndr) che parlano con gente delle partecipate senza aver nessun titolo in riunioni militari e tecniche non si dice nulla». E la sponsorizzazione della massoneria? «È un’altra cosa di cui non so nulla» conclude Amato.
Kim Jong-un (Getty Images)
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È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
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Roberto Occhiuto (Imagoeconomica)