2025-04-16
Ancora rapine e abusi Criminali a raffica tra gli ospiti «buoni» di don Biancalani
don Massimo Biancalani (Imagoeconomica)
Altri due clandestini arrestati a Vicofaro, uno ha palpeggiato una giovane. Negli ultimi mesi c’è una escalation di violenze.Finiscono ancora una volta nei guai gli ospiti della struttura di don Massimo Biancalani. Due degli immigrati, domiciliati nella comunità di Vicofaro a Pistoia, sono stati arrestati per aver rapinato tre ragazzi minacciandoli con un coltello. Uno dei migranti è accusato anche di violenza sessuale.Manette ai polsi per Mohamd Lghaoui, il trentaquattrenne marocchino, già noto alle forze dell’ordine, che da alcuni giorni era domiciliato nella struttura del sacerdote. La sera del 6 aprile scorso si sarebbe avvicinato a una coppia di ragazzi (20 anni lui, 15 lei) chiedendo prima del crack e poi dei soldi. Ma al secondo rifiuto, Mohamd avrebbe tirato fuori dalla tasca un coltello puntandolo contro la coppia e riuscendo a rubare l’iPhone al giovane. Subito dopo si è fiondato sulla quindicenne sottraendole il cellulare e dieci euro. Ma non si è fermato qui. Il marocchino, prima di andare via, avrebbe palpeggiato il seno alla ragazza e l’avrebbe baciata. I due giovani, visibilmente sconvolti, sono riusciti a tornare a casa e ad avvisare le forze dell’ordine. La ragazza si è ricordata di avere attivato l’applicazione «find my iPhone» sul suo smartphone ed è riuscita a localizzare il telefono nei pressi della struttura di don Massimo.Settimana turbolenta per la comunità di Vicofaro. In carcere è finito pure Adel Cherni. Il cinquantaduenne tunisino, senza fissa dimora e ospite nella struttura di Pistoia, lo scorso 7 aprile avrebbe minacciato con un coltello una diciassettenne che passeggiava per strada. Cherni l’avrebbe afferrata per il collo puntandole un coltello in faccia. Si è poi dileguato portandole via il cellulare. La vittima, grazie all’aiuto di un passante, è riuscita ad allertare le forze dell’ordine che si sono messe sulle tracce dell’aggressore. Infatti, il giorno dopo i poliziotti hanno individuato tre magrebini che sostavano nei pressi di un supermercato, vicino al centro di Pistoia.Uno di questi corrispondeva al responsabile della rapina alla coppia di fidanzati. Grazie al lavoro degli investigatori, attraverso le foto segnaletiche, tutte le vittime hanno riconosciuto i loro assalitori. Da lì è scattata una perquisizione nella parrocchia di Vicofaro dove gli agenti hanno trovato Cherni nascosto in soffitta. Ma non è la prima volta che polizia e carabinieri fanno irruzione in canonica per sedare liti tra immigrati o per portarli in caserma. Lo scorso 25 febbraio, i carabinieri hanno arrestato un nigeriano accusato di aver tentato di ammazzare un trentunenne del Gambia a seguito di una lite avvenuta nei locali della chiesa. Dalle indagini è emerso che quella sera, dopo le 21, i due migranti ospitati nel centro di accoglienza, hanno iniziato a discutere violentemente per futili motivi: il nigeriano avrebbe per primo colpito il gambiano alla gola rimanendo anche lui ferito alla spalla (prognosi di quattordici giorni). Ma gli ospiti del «prete dell’accoglienza» non sono estranei a gesti violenti.Circa un mese fa hanno preso a sassate una troupe di Rete 4 che si trovava nella chiesa di Santa Maria Maggiore nei pressi dei locali dove sono ospitati oltre cento migranti. Da quanto è emerso, a un certo punto alcuni migranti hanno iniziato a lanciare sassi contro un giornalista e un cameraman. Quel gesto violento ha provocato la reazione dei residenti della zona, giunti davanti alla parrocchia dopo aver saputo delle sassate ai giornalisti. Alcuni di loro hanno raccontato quello che è successo, parlando di lanci di pietre, spintoni e urla. Da tempo, gli abitanti di Vicofaro esprimono il loro dissenso sulla presenza degli immigrati nel centro di don Massimo, denunciando situazioni di degrado, risse e reazioni violente. A volte hanno protestato anche davanti alla sede della prefettura.La situazione è sempre più esplosiva e preoccupante. Un’escalation senza fine. Basti pensare a quanto accaduto nel dicembre di un anno fa quando un trentaduenne, domiciliato da un mese nella struttura di Vicofaro, ha cercato di abusare di una ragazza all’interno della parrocchia. Il giovane, di origini liberiane e irregolare in Italia, è stato arrestato per violenza sessuale aggravata. Secondo quanto è stato ricostruito dagli inquirenti, l’uomo aveva conosciuto una ventenne la sera prima alla stazione ferroviaria di Montecatini. Dopo aver fatto abuso di droghe e alcol, l’avrebbe convinta a seguirlo in parrocchia. Lì avrebbe iniziato ad abusare di lei. La giovane ha urlato attirando l’attenzione di altri migranti che sono intervenuti per aiutarla. Uno di questi ha minacciato il liberiano con una lametta. La ventenne è stata trasportata in pronto soccorso in ambulanza e lì ha presentato denuncia contro il giovane. Gli agenti della polizia sono riusciti a individuare l’immigrato attraverso il riconoscimento fotografico anche perché l’uomo aveva precedenti penali per spaccio di droga. Così, i poliziotti sono tornati nella parrocchia di Vicofaro arrestando il trentaduenne che si trovava in cortile.Nell’immediatezza dei fatti don Massimo aveva cercato di riportare la calma dopo quell’episodio estremamente grave: aveva spiegato che gli immigrati sanno che non possono portare donne nella struttura, ma che in quel caso si trattava di un giovane con problemi psicologici. Quella spiegazione non tranquillizzò i residenti della zona che continuano a essere preoccupati soprattutto alla luce dei recenti e sempre più frequenti episodi di violenza dei migranti del centro.
Jose Mourinho (Getty Images)