2019-09-28
Dombrovskis stronca i sogni di flessibilità
Niente accordo: la nota al Def è in ritardo. L'obiettivo è deficit al 2,5% e scorporo delle spese verdi, ma la magnanimità Ue è un bluff. Paolo Gentiloni ha detto che il Patto di stabilità sarà applicato nei margini consentiti, e il vicepresidente ha ribadito: «Conti sostenibili».Le complesse giornate al Parlamento europeo per la conferma della Commissione scelta dal presidente Ursula von der Leyen si intrecciano con i tempi per la nota di aggiornamento al Def chiamata a disegnare il quadro di finanza pubblica per la manovra. Il termine sarebbe scaduto ieri ma, puntando sul fatto che questa scadenza non è perentoria, il governo ha deciso di approfittare del weekend per approfondire il quadro di finanza pubblica per la manovra che sarà presentata entro il 20 ottobre. Banco di provaLa macchina del ministero dell'Economia non è riuscita a rispettare i tempi indicati e per questo la nota di aggiornamento al Def dovrebbe essere discussa e approvata nella riunione del Consiglio dei ministri in programma lunedì pomeriggio. Una volta approvata dal governo, verrà inviata alle Camere per l'approvazione. Il Senato la esaminerà fra l'8 e il 10 ottobre, giorno in cui arriverà alla Camera.In attesa del primo banco di prova per il governo giallorosso, ecco arrivare dall'Unione europea, grande sponsor della nascita dell'esecutivo anti Matteo Salvini, un assist al premier Giuseppe Conte. A servirlo è Paolo Gentiloni. Il predecessore di Conte a Palazzo Chigi ha inviato ieri nove pagine di risposte scritte al Parlamento europeo in vista dell'audizione che si terrà il 3 ottobre e che dovrebbe portare alla sua conferma a commissario per l'Economia. Utilizzando le stesse identiche parole del presidente eletto von der Leyen, Gentiloni si è allineato alla linea di pensiero in voga nei Palazzi dell'Unione europea mettendo in cima alla lista dei suoi compiti l'applicazione del Patto di stabilità, «facendo pieno uso della flessibilità consentita dalle regole». Che assieme ai tassi bassi «ci aiuterà ad avere un orientamento di politica monetaria più amico della crescita, salvaguardando allo stesso tempo la responsabilità», ha scritto Gentiloni. Inoltre «investimenti e riforme strutturali danno un contributo chiave alla sostenibilità del debito», ha aggiunto.Tra Mef e Bruxelles è in corso un negoziato informale con l'obiettivo di ottenere per Roma una flessibilità sul deficit che dovrebbe portare il disavanzo verso il 2-2,1% secondo quanto trapelato dopo il vertice informale di Helsinki. Ed è di ieri la stima di Prometeia, uno dei tre istituti di previsione del panel dell'ufficio parlamentare di bilancio, secondo cui il rapporto deficit/Pil, stimato all'1,9% nel 2019, salirà al 2,1% nel 2020, senza aumenti Iva, grazie in particolare alla minore spesa per interessi. La manovra dovrebbe essere da 30 miliardi. La previsione, va sottolineato, incorpora nello scenario una riduzione della componente tributaria del cuneo fiscale sul lavoro dipendente e un taglio lineare delle tax expenditures. Gentiloni non ha preso posizione dopo Helsinki nelle sue risposte scritte ma ha spiegato che la discussione «permetterà uno scambio di vedute e offrirà l'opportunità di riconciliare posizioni divergenti in modo da ricreare fiducia». Intanto, però, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e il premier Conte punterebbero a un innalzamento dell'asticella fino al 2,5%, da cui scorporare gli investimenti sull'economia verde, per avere maggiori margini e in particolare per scongiurare i maxi aumenti dell'Iva da 23,1 miliardi.La trattativa sembra piuttosto complicata per il Conte bis. Anche perché Gentiloni, su cui conta buona parte dell'establishment italiano per un approccio meno rigoroso sui conti, non ha le mani davvero libere. Sopra Gentiloni, infatti, c'è uno dei prossimi vicepresidenti esecutivi della Commissione, Valdis Dombrovskis, falco rigorista responsabile per l'euro. Anche per questo ha preferito tenersi alla larga da temi specifici. Tra le altre cose non ha detto nulla sulla possibilità di scorporo degli investimenti pubblici «verdi» dal computo del deficit ai fini del rispetto del Patto di stabilità, come aveva chiesto pochi giorni fa proprio da Bruxelles il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.Finanze pubblicheMa la vera mazzata è arrivata dalle risposte di Dombrovskis agli eurodeputati per preparare l'audizione della prossima settimana. «Dobbiamo vigilare sui possibili rischi alla stabilità economica e finanziaria e preservare finanze pubbliche sostenibili», ha scritto. E ancora: «Una politica di bilancio responsabile in questa fase significa anche migliorare le finanze pubbliche e usare lo spazio di bilancio per sostenere investimenti e riforme». Ma è ciò che manca nella visione di Dombrovskis a dover preoccupare Roma. Il vice della von der Leyen nelle sue lunghe repliche non usa mai il termine flessibilità. Una bella doccia gelata per Conte, Gualtieri e pure per Gentiloni.
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