2020-06-06
«Doloso il ritardo sui Btp, volevano la crisi»
L'economista della Lega Alberto Bagnai: «Non ha senso che l'Italia nel primo trimestre abbia avuto emissioni nette negative. E Roberto Gualtieri parlava di calo del Pil gestibile... Chi invoca adesso il Mes punta a commissariare il Paese quando ci sarà un altro esecutivo».Ventiquattr'ore dopo la decisione della Bce di potenziare e prolungare il programma di acquisto di titoli degli Stati membri, La Verità ha conversato con Alberto Bagnai (Lega), presidente della commissione Finanze del Senato, che con i suoi colleghi di partito insiste da marzo esattamente per questa soluzione. Sulla Verità di ieri, il direttore Maurizio Belpietro si è chiesto come mai la maggioranza si ostini - invece a inseguire Mes e Recovery fund, nonostante questo enorme fatto nuovo.Presidente Bagnai, ci sono o ci fanno? Non hanno capito, o hanno capito fin troppo bene e vogliono perpetuare l'emergenza?«Dall'inizio della crisi, ci siamo sentiti chiedere: “Come Lega, dove trovereste i soldi?". E la nostra risposta è stata quella suggerita dalla teoria economica: attraverso l'azione propria della Banca centrale»E quindi ci sono o ci fanno?«Vale per il ceto politico, e vale anche per una parte delle classi dirigenti, visto che ad esempio importanti responsabili di associazioni di categoria (che sono molto bravi e anche geniali quando fanno il loro mestiere di imprenditori) si sono purtroppo esposti in quella direzione. La mia risposta è: un po' e un po'. Un po' c'è una certa ignoranza sulla natura della moneta, e un po' c'è il fatto che il Pd ha bisogno dell'Europa per restare al potere, e alcune associazioni di categoria hanno bisogno (sottolineo: in questo momento) del Pd, visto che il Pd sta al governo… L'equazione è: Pd uguale Europa uguale Mes» I vostri avversari obietterebbero: siete sovranisti, ma ora vi piacciono l'Euro e la Bce?«Ma noi siamo ancorati al principio di realtà. Mica siamo come il Pd, che sogna un'Europa che non c'è. Noi vogliamo agire nell'Europa che c'è. Nell'attuale Ue, l'unica istituzione funzionante e sovrana è la Bce».Torniamo agli acquisti Bce. L'annuncio è a maggior ragione confortante visto l'eccellente andamento delle nostre aste.«Noi siamo oggi in una condizione di mercato liquido anche come effetto del primo piano annunciato dalla Bce, quello da 750 miliardi. E infatti, su quello che è il “motore ideologico" europeo, il blog VoxEu.org, portale politico del Cepr, un think tank sostenuto da Bce, Commissione, grandi banche, dove si esprimono economisti che dettano la linea che sanno di poter dettare, da tempo si inneggia all'acquisto del debito da parte della Bce. Tra l'altro, i nostri politici non lo sanno, ma se un titolo finisce in una Banca centrale diventa a costo zero o quasi per chi lo ha emesso. È come se ci si finanziasse con moneta, un'attività a zero interessi»Chi nonostante tutto questo vuole il Mes, il Recovery fund, strumenti con controlli e condizioni, li considera non più un mezzo, ma un fine…«La premessa è che se il Tesoro colloca titoli, con quei soldi fa quello che vuole. Se invece si rivolge a qualunque istituzione Ue, con quei soldi deve fare ciò che vuole quella istituzione Ue. Quanto all'inversione tra mezzo e fine, è da marzo che lo andiamo dicendo: nel ricorso a quegli strumenti non c'è razionalità economica. Vedo che ora anche i giornaloni, chiamiamole le Corazzate Potemkin dell'informazione, si accorgono che quei soldi sarebbero “pochi, maledetti e troppo tardi"».E allora chi li vuole punta a incatenare l'Italia a un vincolo esterno.«Punta a precostituire la base giuridica per commissariare il Paese quando ci sarà un governo conservatore»Allora bisognerebbe chiedere conto al ministro Gualtieri dei mesi di ritardo con cui si è deciso a fare le ultime emissioni.«Lo storico che non passerà alla storia, Gualtieri intendo, aveva esordito a marzo chiedendo uno scostamento di appena 3,6 miliardi e parlando di un calo di Pil “gestibile". Eravamo sbalorditi: era abbagliante il fatto che non avessero capito nulla. È senza senso che l'Italia nel primo trimestre abbia avuto emissioni nette negative, cioè rimborsi. E quindi quel ritardo appare doloso, volto a precostituire una condizione di crisi di liquidità. Non a caso, il presidente dell'Inps Tridico lanciava allarmi sulla mancanza di soldi per le pensioni… Eppure il primo annuncio della Bce era di metà marzo».Collaborare con questo governo che senso ha?«Collaborare è stata una perdita di tempo. Loro non hanno mai avuto reale volontà di collaborazione. Non ci hanno mai chiesto di condividere un percorso: al massimo, ci hanno “notificato" i provvedimenti. Sono andati avanti a colpi di decreti, quasi sempre non lavorabili in Parlamento per dimensioni, salvo fare sparate deamicisiane alla stampa invitando al “dialogo". Penso che quando i cittadini usciranno psicologicamente dallo spavento sanitario, per Conte si porrà un problema inevitabile…».Mi pare affezionato alla sua posizione di potere…«Il potere è come una droga che deve avergli causato una forte dipendenza. Ma mentre il Pd ha dalla sua gli apparati di Bruxelles, Conte non mi pare molto radicato…».I cosiddetti Stati generali rischiano di essere solo una passerella. In questo senso, è fondata l'obiezione del suo collega Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio alla Camera, che ricorda come le audizioni delle categorie siano già avvenute…«È un evento mediatico. Ma, scena a parte, il punto è: con quale legittimazione un governo nato solo per dare addosso a Matteo Salvini, cioè al leader del partito di maggioranza relativa, può pretendere di definire la forma dell'Italia dei prossimi anni? Nella migliore delle ipotesi, è una buffonata; nella peggiore, una pretesa eversiva».Da decenni sentiamo litanie sulla «centralità del Parlamento». Ma ora si tollera qualunque aggiramento…«Il dato flagrante è che quest'uomo, Conte, un giurista, non riesce a fare una proposta che non sia in re ipsa un insulto al Parlamento. I Dpcm, poi i decreti da 256 articoli, perfino l'annuncio della donazione a Bill Gates, come se le Camere non avessero il potere di emendare… Questo antiparlamentarismo suscita insofferenza nella sua stessa maggioranza».Però sia lui sia i suoi nemici interni sembrano ragionare sempre nel perimetro giallorosso, al massimo considerando pezzi di opposizione come una stampella da usare…«Evidentemente, non spetta a un Presidente di Commissione sciogliere le Camere. Tuttavia osservo che nel tentativo di perpetuare se stessi si accingono a governare sulle macerie. Il Pd salvaguarda il Pd consegnando il Paese all'Europa, incurante delle conseguenze. Già 300.000 persone hanno perso un lavoro, e 800.000 hanno smesso di cercarlo. Vogliono il potere per il potere, e avranno il potere sul nulla da loro stessi creato…»