2025-07-04
Su Disney+ «Adults», la comedy in salsa Gen Z
True
A mezza via tra Friends e How I Met Your Mother, con un po' di Underemployed nel mezzo. Adults, il cui titolo, in origine, avrebbe dovuto essere tutt'altro, è la serie che, più di tutte, punta a raccontare le difficoltà delle nuove generazioni. Quelle note e meno note, le piccole angosce e le imprese che la società, così com'è oggi, sembra aver reso impossibili.Lo show, che ha debuttato su Disney+ a inizio settimana, non muove, però, da presupposti verosimili. C'è l'università, lo spaesamento che la fine degli studi e il conseguente ingresso nel mondo reale portano con sé. C'è l'amicizia, il confronto. Ma c'è, in questo micro-universo televisivo, una casa immensa, che i genitori di Samir hanno lasciato al figlio. Non dovrebbe essere per sempre, un prestito più che un regalo. La coppia ha solo deciso di partire per un lungo viaggio. Vorrebbe vedere il mondo, girarlo per intero. Perciò, la decisione di mettere la casa di famiglia a disposizione del figlio, consentendogli di disporne come meglio crede. Samir, una volta concluso il proprio percorso accademico, quella casa la apre agli amici, al suo gruppo del college, a quegli studenti diventati d'improvviso adulti.Quel che segue, negli episodi di Adults, è il racconto di una quotidianità meno ambiziosa e retorica di quanto sia stata quella di Lena Dunham e del suo Girls. Billie, Issa e Anton sono ventenni ordinari, dotati di vite perfettamente normali. E lo show, questo, lo dichiara sin da subito. Lo dice con ironia, dando sfogo - in maniera puntuale e corretta - al relativismo che ciascun essere umano è costretto ad esperire. Un relativismo a tratti cinico, che in bocca ad Issa assume le sembianze di un manifesto programmatico. La ragazza è lamentosa, giù di tono. Piange il fatto di aver vissuto la peggior giornata di sempre. Lo piange con la consapevolezza che, accanto a lei, c'è gente che muore, gente malata. E lo sa, dice essere imbarazzante il suo sconforto. Eppure, non può a fare meno di trattenerlo, libera da quella sindrome da fame nel mondo che sprona tanti a negare le proprie fatiche perché razionalmente consapevoli di quante e più grandi ne possano esistere altrove. Adults, dunque, è realtà raccontata con leggerezza, senza la paura di esporre i suoi protagonisti al giudizio di chi possa trovarli infantili, sciocchi o inutilmente idealisti. Forse, in questo mare magnum di piattaforme e serie televisive, non avrà modo di diventare quel che sono state altre serie: un fenomeno generazionale, pietra miliare del proprio genere. Ma la buona volontà e i buoni presupposti non le mancano di certo.
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