2020-08-27
«Dirò i nomi dei fornitori dei banchi se non saranno strumentalizzati»
Domenico Arcuri (Silvia Lore, NurPhoto via Getty Images)
Domenico Arcuri si arroga il diritto di non divulgare i dati. Forza Italia presenta un'interrogazione.Se al cuore non si comanda, Arcuri si domanda. Domani, ha annunciato il commissario Domenico Arcuri, inizierà la distribuzione dei banchi monoposto per le scuole italiane, ma è buio pesto su chi siano le aziende che si sono aggiudicate il mega appalto, e nulla si sa sui prezzi pagati dai contribuenti italiani. Il bando emanato lo scorso luglio e che prevede la fornitura di due milioni di banchi monoposto e 350.000 «sedute innovative» ha subito diverse modifiche, ma la cosa più curiosa è la spiegazione data da Arcuri al Corriere della Sera in merito alla mancata pubblicazione degli esiti delle gare: «È vero», ha risposto Arcuri, «che non abbiamo pubblicato ancora i dati, lo faremo quando saremo certi di evitare che vengano strumentalizzati per polemiche politiche». Bene, anzi malissimo: Arcuri sostanzialmente legittima ogni sospetto sull'appalto, poiché non si capisce perché dovrebbero sorgere polemiche politiche sui nomi delle imprese che se lo sono aggiudicato. Ieri l'Ansa ha scritto che i nuovi banchi verranno forniti da undici aziende, sette italiane e quattro straniere, provenienti dall'Unione europea. Sempre ieri, Il Sole 24 Ore ha rivolto pubblicamente tre domande ad Arcuri sulla vicenda: chi ha vinto l'appalto? È cambiata la tipologia di fornitura prevista dalla gara? Saranno rispettati i tempi prorogati per la consegna?Lo stesso Sole 24 Ore fornisce qualche altro dettaglio: «Una delle aziende è l'Ati costituita da sette imprese associate ad Assufficio», scrive il quotidiano di Confindustria, «guidate da Mobilferro, che hanno deciso di consorziarsi per unire le forze e rispondere al massimo delle possibilità al bando di gara, con 500.000 banchi monoposto e circa 125.000 sedie, diretti principalmente in Sicilia, Calabria Puglia e Basilicata. Fanno parte di Assufficio anche altre due realtà che hanno ottenuto l'appalto, la Quadrifoglio, che ha partecipato singolarmente e che dovrebbe produrre il lotto minimo (200.000 banchi), e la mini cordata di Estel con Omp, che forniranno qualche decina di migliaia di sedute innovative (i famosi «banchi con le rotelle») in diverse regioni d'Italia. Delle altre non si sa nulla, se non che dovrebbero essere in tutto sette italiane e quattro europee, né si conoscono i quantitativi che ciascuno dovrà produrre e dove dovrà consegnare i materiali».Un giallo che scatena le proteste di Forza Italia. I senatori Alessandra Gallone, Andrea Cangini, Giuseppe Moles, Emilio Floris e Roberta Toffanin presentano un'interrogazione al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e alla ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, rilanciando le tre domande poste dal Sole 24 Ore: «Forza Italia», spiegano i senatori azzurri, «che già nel mese di luglio ha presentato una dettagliata interrogazione proprio sul tema delle nuove forniture, e che ovviamente non ha avuto risposta dal governo, ora chiede di conoscere nel dettaglio i particolari dell'appalto complessivo».Al di là della correttezza formale dell'operato di Arcuri, ci si chiede come mai il governo giallorosso, quello dei paladini della trasparenza, non muova un dito per far capire al commissario che la sua non risposta e quell'accenno alle possibili polemiche politiche fanno sorgere mille dubbi e perplessità su questo appalto. Niente di niente: evidentemente Pd, M5s, renziani e sinistrati vari non hanno alcuna intenzione di disturbare il manovratore, anche a costo di diventare politicamente complici di questa inaudita mancanza di chiarezza sull'utilizzo dei soldi dei contribuenti italiani.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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