
«Durante questi anni abbiamo dovuto combattere in ogni sede per difendere un modello di cultura che passa per l’agricoltura, l’agroalimentare e la pesca da un’Europa che ha vissuto di alcune certezze dimenticando che il modello green passa per il miglioramento dell’ambiente. La desertificazione non tutela l’ambiente, lo peggiora». A parlare, ieri, è stato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida durante l’evento organizzato dall’Ecr party a Kilkenny - che ha visto protagonista anche il commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski (Pis, Ecr) - nel ricordare come «le attività agricole sono intimamente legate fin dalla storia all’ambiente. L’uomo deve aiutare le specie animali che rischiano l’estinzione ma deve anche limitare le specie animali che lo mettono in pericolo», ha detto Lollobribigida ricordando che «l’Italia è un simbolo che attraverso la produzione del cibo è riuscita a tutelare il territorio e la stessa qualità di quello che mangiamo. Esiste il cibo carburante e il cibo di qualità che garantisce il benessere alimentare», ha ricordato il ministro.
Quanto alla questione della produzione agricola nell’Ue, Lollobrigida ha ricordato che «se si immagina di ridurre il nostro sistema produttivo con vincoli forzati occorrerà approvvigionarsi sempre di più dagli altri Paesi. La sovranità alimentare deve dare la possibilità dei popoli di decidere cosa produrre e quanto produrre. E per questo dobbiamo essere in grado anche di riuscire a garantire la produzione e la redditività così che ci siano le risorse alimentari sufficienti per non essere ostaggio di altri Paesi».
Per fare questo, prosegue il ministro, è fondamentale un «uso corretto degli agrofarmaci e gli investimenti sulla ricerca in cui l’Italia è all’avanguardia. Come i Tea che danno la possibilità, accelerando i processi, di avere piante più resistenti e quindi di diminuire le medicine».
«Agricoltori, allevatori e pescatori rischiano di pagare un prezzo altissimo alle follie ideologiche che hanno animato il Green deal dell’Unione europea, che penalizza i produttori con obiettivi di riduzione delle emissioni che non potranno che diminuire la produzione di cibo», ha aggiunto il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza, intervenendo sempre all’evento organizzato dall’Ecr party a Kilkenny. «Una minore produzione di cibo che non potrà che essere sostituita nel medio periodo con maggiori importazioni da Paesi che non rispettano le nostre norme di sostenibilità e di qualità, oppure con prodotti di laboratorio sui quali non abbiamo alcuna certezza. Non è il nostro modello».
Proprio sul tema della qualità del cibo è intervenuto a Kilkenny il commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, che ha evidenziato di aver detto «chiaramente come commissario che sono a favore dell’agricoltura tradizionale, e la carne sintetica non è carne. Io proteggo molto fortemente i prodotti naturali, il sistema di etichettatura non dipende da me ma cerco ci proteggere la tradizione».
In Irlanda, sulla questione della carne sintetica, Lollobrigida ha ricordato che «da lunedì inizierà la discussione alla Camera per l’approvazione definitiva, spero entro il 16, della legge sulla carne sintetica. Un prodotto finto che non ha nulla a che vedere con la produzione del vero cibo. L’Italia ha scelto di essere la prima nazione libera basandosi, dal punto di vista sanitario, sul concetto di principio di precauzione. Ma ci sono altre ragioni per cui abbiamo dubbi sulla realizzazione del cibo in laboratorio. Invece di trasmettere il nostro know how ad altri Paesi si cerca di sostituirlo con la creazione di laboratori. In Italia il cibo è qualche cosa di più che qualcosa da mangiare per sopravvivere», ha concluso.






