- Tonfo delle borse, impennata dell’inflazione, rincari dei mutui. Gli esperti raccomandano sangue freddo: ecco i loro consigli.
- Il gestore di Generali Salvatore Bruno: «Il Btp è stato sostenuto dalla Bce, i Bot potrebbero essere un parcheggio temporaneo di liquidità. Guadagna chi ha obiettivi di lungo termine».
Tonfo delle borse, impennata dell’inflazione, rincari dei mutui. Gli esperti raccomandano sangue freddo: ecco i loro consigli.Il gestore di Generali Salvatore Bruno: «Il Btp è stato sostenuto dalla Bce, i Bot potrebbero essere un parcheggio temporaneo di liquidità. Guadagna chi ha obiettivi di lungo termine».Lo speciale contiene due articoliDopo i due anni della pandemia, i mercati finanziari sembravano avviati verso un ritorno alla normalità ma il conflitto in Ucraina ha rimesso tutto in discussione. Il rischio paventato dagli economisti è che si vada verso la stagflazione, ovvero la combinazione di alta inflazione e recessione. L’aumento del costo della vita si era già manifestato alla fine dello scorso anno per effetto della ripresa economica e della crescita della domanda di materie prime. Su questo scenario si sono innestati gli effetti della guerra e delle sanzioni. Russia e Ucraina sono grandi esportatori di metalli e grano. Mosca fornisce il 30-40% delle importazioni di gas della Ue e il 10% di greggio mentre assieme all’Ucraina controlla oltre un terzo delle esportazioni mondiali di grano e quasi il 15% del mais. Anche se i negoziati dovessero concludersi rapidamente, ma non sembra che la direzione sia questa, la pressione sui prezzi dell’energia, delle materie prime e del grano si farà sentire a lungo e probabilmente persisteranno importanti squilibri tra domanda e offerta. Mentre prima della guerra la Bce era prossima ad alzare i tassi d’interesse in modo significativo nei prossimi due anni, ora dovrà rivedere la sua agenda. Per la crescita ci sono rischi al ribasso mandando in fumo l’atteso rimbalzo del secondo trimestre mentre l’inflazione dovrebbe continuare a correre. Coloro che hanno investito i propri risparmi o la pensione nel mercato azionario acquistando quote di società, con un andamento delle borse caratterizzato da forti ribassi, rischiano i vedere le proprie aspettative deluse, o peggio di avere pesanti perdite. La guerra in Ucraina se dovesse protrarsi a lungo potrebbe causare una serie di effetti destinati a cambiare le nostre vite e svuotare le nostre tasche. Come proteggere i propri risparmi e verso quali asset orientarsi per trarre, se possibile, qualche guadagno da questa congiuntura? È la domanda che chi ha un tesoretto da parte si sta facendo. Il consiglio degli esperti è di diversificare il portafoglio riducendo in modo importante le posizioni di rischio. «I prezzi delle obbligazioni tendono al ribasso e flettono soprattutto i titoli delle società tecnologiche. Lo stavamo già avvertendo da fine 2021. Il mercato azionario va giù perché si teme la recessione», spiega Giuseppe Romano, analista e consulente finanziario presso Consultique spa. Chi ha un tesoretto in banca (i depositi con la pandemia sono aumentati) «non ha problemi. Se proprio vuole investire deve calcolare quanta liquidità è in grado di impegnare senza mettere a rischio il proprio livello di vita. Potrebbe iniziare un piano di accumulo, comprando sui mercati forti come quello americano, in settori tranquilli dei consumi di base e titoli con alti dividendi di aziende che fanno molti utili. Chi ha timore e non vuole rischiare di perdere è opportuno che mantenga i soldi liquidi». Quindi qualche punto di liquidità in più potrebbe essere consigliabile sia come elemento di minore esposizione al rischio, sia se vi fossero buoni acquisti da fare.A ogni crisi tornano in auge i cosiddetti beni rifugio. A cominciare dall’oro. Ma questo metallo prezioso è difficile da acquistare e comunque a un piccolo portafoglio conviene investire in oro finanziario, in quanto non si ha il problema di custodirlo in una cassaforte in casa o di metterlo in una cassetta di sicurezza in banca. Questo significa comprare comprare titoli collegati al metallo, gli Etc (Exchange trade commodities) che consentono di investire in materie prime e in oro, argento e platino.Un altro bene rifugio è il mattone. Sull’asset immobiliare i pareri sono discordanti poiché il carico fiscale ha ridotto i guadagni di questo tipo di investimento. Inoltre una legislazione più favorevole agli inquilini ha moltiplicato i casi di morosità sicché fare business con le locazioni non è così scontato. Romano invita comunque a considerare che il mattone resta una forma di protezione dei risparmi dall’erosione dell’inflazione. Vanno considerati due aspetti positivi e che potrebbero non protrarsi a lungo: i tassi dei mutui molto vantaggiosi e i prezzi dei mercato bassi. Il costo del denaro sta aumentando e anche le quotazioni degli immobili, dopo lo stallo del periodo della pandemia, stanno risalendo. Comprare in un prossimo futuro potrebbe non essere più così facile. Sul fronte obbligazionario, tutti concordano sull’opportunità di esporsi verso comparti a breve termine in modo da subite meno l’impatto del rialzo dei tassi che sta condizionando l’economia e i mercati finanziari. Il consiglio degli esperti è di non lasciarsi andare all’emotività e quindi resistere all’impulso di disinvestire per proteggere la ricchezza. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/difendiamo-i-nostri-risparmi-2656948901.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="si-alloro-stop-alle-criptovalute" data-post-id="2656948901" data-published-at="1647212609" data-use-pagination="False"> «Sì all’oro, stop alle criptovalute» «Non è il momento di aumentare la componente azionaria, di rischio. Occorre muoversi con molta prudenza. Per una famiglia è consigliabile un approccio più liquido possibile o con titoli molto a breve termine, soprattutto titoli di Stato. Per chi ha un consistente risparmio da parte, è consigliabile pensare a un investimento immobiliare che un domani potrebbe dare una rendita. Chi si vuole spingere sull’azionario deve tener presente che, escludendo ipotesi disastrose del conflitto, tra un paio di anni gli indici si saranno ripresi al di sopra del livello attuale ma nel breve termine bisognerà mettere in conto delle perdite. Chi investe adesso lo fa a prezzi che sono il 20-25% più bassi di due mesi fa, ma deve essere consapevole che può perdere un altro 20%. Il mercato non dà segnali di aver trovato una base, quindi bisogna considerare che un investimento può restare immobilizzato un paio di anni prima di vedere il segno positivo». È uno scenario con molte ombre e soprattutto che suggerisce grande prudenza quello delineato da Salvatore Bruno, responsabile investimenti di Generali investments partners. Cosa deve sapere un risparmiatore per non incappare in perdite importanti? «La situazione è molto complicata. C’è il rischio di una stagflazione, cioè inflazione accompagnata da recessione. Il forte aumento dei prezzi delle materie prime avrà un impatto sulla crescita dei Paesi occidentali e dell’Europa che è molto dipendente dalla Russia per le materie prime energetiche. Le banche centrali possono fare poco. Rispetto a marzo 2020 con la pandemia, e alla crisi dei mutui subprime nel 2008, non l’effetto di un intervento delle banche centrali non avrebbe la stessa efficacia. Il rischio di stagflazione dipende da un evento geopolitico i cui sviluppi sono difficili da prevedere. I mercati resteranno molto volatili per un periodo non breve e, anche nel caso di una rapida soluzione del conflitto, l’impatto sull’economia si trascinerà. Pertanto, a breve, finché non emerge una via d’uscita dalla guerra occorre prudenza». In questa situazione ci sono spazi per muoversi in modo profittevole? «L’oro è sicuramente un bene rifugio, perché mantiene il valore anche in situazione di prezzi crescenti che condizionano i mercati. Bene anche tutto ciò che è legato all’oro, come i titoli di società di estrazione sudafricane, australiane, americane anche se, trattandosi di titoli azionari, oltre a risentire positivamente dell’oro sono influenzati dall’andamento dei mercati». Chi vuole investire in oro come può fare? «Acquistando quote di Etf e di fondi del settore. Comprare oro fisico non è facile». A proposito di beni rifugio, gli immobili sono ancora una alternativa valida? «L’inflazione favorisce questo tipo di investimento perché tende a mantenere valore nel tempo». E puntare sulle valute? «Stanno andando bene gli asset in dollari o in valute come lo yen giapponese e il franco svizzero, che possono rappresentare una formula per ridurre il rischio di perdite importanti. L’euro sta soffrendo contro tutte le valute perché l’Europa è nell’epicentro del conflitto e subisce in modo più forte le conseguenze delle sanzioni». Tentare un investimento in criptomonete? «È un asset class estremamente volatile, capace di perdite a doppia cifra. Noi non lo consideriamo tra i cosiddetti beni rifugio». Le obbligazioni? «Il fai da te è molto rischioso e bisogna affidarsi a chi lavora nel settore. Un gestore professionale ha maggiori possibilità di diversificare il portafoglio. Diversificazione e flessibilità sono le due parole d’ordine per un investimento a medio termine. Usciamo da un ventennio di mercati obbligazionari positivi con tassi scesi a livelli storicamente mai raggiunti. Ci attendono anni in cui un investimento obbligazionario in titoli italiani ed europei potrebbe non essere così profittevole. L’obbligazionario a breve è un poco rischioso. Vale sempre la regola di diversificare». Comprare titoli del debito italiano? «Il Btp è stato sostenuto molto dalla Bce. Se l’economia si conferma in un percorso di crescita sostenuta, può rappresentare un’opportunità di investimento altrimenti rimane potenzialmente rischioso e può non offrire grandi soddisfazioni. Quanto ai Bot, non hanno rendimenti appetibili ma possono rappresentare una forma di parcheggio, tenuto conto che la Bce frenerà un poco nell’aggiustamento dei tassi». Finito il conflitto su cosa puntare? «In un orizzonte temporale lungo, con uno scenario sereno ci sono temi di investimento interessanti come quelli legati alla transizione energetica».
Zohran Mamdani (Ansa)
Il pro Pal Mamdani vuole alzare le tasse per congelare sfratti e affitti, rendere gratuiti i mezzi pubblici, gestire i prezzi degli alimentari. Per i nostri capetti progressisti a caccia di un vero leader è un modello.
La sinistra ha un nuovo leader. Si chiama Zohran Mamdani e, anche se non parla una sola parola d’italiano, i compagni lo considerano il nuovo faro del progressismo nazionale. Prima di lui a dire il vero ci sono stati Bill Clinton, Tony Blair, José Luis Rodriguez Zapatero, Luis Inàcio Lula da Silva, Barack Obama e perfino Emmanuel Macron, ovvero la crème della sinistra globale, tutti presi a modello per risollevare le sorti del Pd e dei suoi alleati con prime, seconde e anche terze vie. Adesso, passati di moda i predecessori dell’internazionale socialista, è il turno del trentaquattrenne Mamdani.
Antonio Forlini, presidente di UnaItalia, spiega il successo delle carni bianche, le più consumate nel nostro Paese
Ursula von der Leyen (Ansa)
Sì al taglio del 90% della CO2 entro il 2040. Sola concessione: tra due anni se ne riparla.
L’Europa somiglia molto al gattopardo. Anzi, a un gattopardino: cambiare poco perché non cambi nulla. Invece di prendere atto, una volta per tutte, che le industrie europee non riescono a reggere l’impatto del Green deal e, quindi, cambiare direzione, fanno mille acrobazie che non cambiano la sostanza. Per carità: nessuno mette in dubbio la necessità di interventi nell’ambiente ma, fatti in questo modo, ci porteranno a sbattere contro un muro come abbiamo già ampiamente fatto in questi anni.
Ansa
L’aggressore di Milano aveva avuto il via libera dal Tribunale di Brescia nel 2024.
È la domanda che pesa più di ogni coltellata: come è stato possibile che, nel dicembre 2024, il Tribunale di Sorveglianza di Brescia - competente anche per Bergamo - abbia dichiarato «non più socialmente pericoloso» Vincenzo Lanni, l’uomo che lunedì mattina, in piazza Gae Aulenti, ha colpito una donna sconosciuta con la stessa freddezza di dieci anni fa? «La cosa che mi ha più colpito», spiega Cinzia Pezzotta, ex avvocato di Lanni, alla Verità, «è che abbia ripetuto le stesse parole di quando aveva aggredito due anziani nell’estate del 2015. Anche allora si era subito accertato che stessero bene, come adesso».






