2025-02-28
Deutsche Bank prende il 5,2% di Bpm. Non per sé
Christian Sewing Ceo Deutsche Bank (Ansa)
L’istituto tedesco entra nell’azionariato di Piazza Meda «per conto di un solo cliente».Il 19 febbraio Deutsche Bank decide di entrare nel grande risiko delle banche italiane, fatto di Ops quasi incrociate. La banca tedesca, fa sapere la Consob, acquista il 5,2% di Banco Bpm posizionandosi in un solo colpo come secondo azionista dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna. Appena sopra Blackrock e sotto Crédit Agricole. Ma la mossa non è di lungo respiro. Deutsche Bank ieri sera, tramite nota, ha fatto sapere «che la quota è detenuta per conto di un cliente terzo e non è una posizione proprietaria». Poche righe che aprono uno scenario interessante: oggi si tiene infatti l’assemblea dell’istituto di Piazza Meda. Appuntamento che vedrà il suo avvio con una domanda di fondo: per conto di chi la banca tedesca ha acquistato un pacchetto così importante? Da escludere che sia un mero investimento di trading. La prima riflessione che viene agli osservatori è che la mossa possa incrociarsi con la partita di Commerzbank. Due giorni fa, Claudio De Sanctis, ceo dell’area Emea del gruppo Deutsche, ha rilasciato una lunga intervista al Sole 24 Ore per lanciare l’istituto come leader del consolidamento europeo, spiegando che in un periodo di fibrillazione come l’attuale chi non è impegnato nell’M&A può fare affari importanti in altri settori. Riferimento al Wealth management. Ma nell’intervista si parla anche di Commerzbank e il ceo Emea esclude necessità di consolidarsi in Patria. Insomma, il vero proprietario del 5,8% potrebbe essere sceso in campo per fare uno sgambetto ad Andrea Orcel, rendendogli la partita più difficile, oppure per bilanciare il potere che si è creato grazie alla quota acquisita in Generali. Una mossa a favore di Castagna? Di certo il titolo Banco Bpm continua a salire, il che agevola il manager proveniente dalle fila di Banca Imi rendendo il prezzo dell’offerta e della scambio più oneroso per chi ha fatto la prima mossa. In vista dell’appuntamento odierno sono in pochi comunque quelli che si aspettano particolari colpi di scena. Al contrario sarà Generali ad avviarsi a una assemblea bollente. Sopratutto per la decisione di anticipare la data di ben due settimane con il chiaro intento di ridurre il margine di manovra di quegli azionisti che puntano al cambio di governance. A partire dal gruppo Delfin della famiglia Del Vecchio, guarda caso propria in attesa delle ultime autorizzazioni per salire nella compagine.
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