2024-09-09
Democrazia a rischio ma pensano agli amorini
Carlo De Benedetti (Ansa)
Per due settimane abbiamo discusso degli amori estivi del ministro Sangiuliano, dando voce a una donna che è spuntata all’improvviso e, approfittando dei social, ha lanciato una serie di accuse contro l’ex capo del dicastero della Cultura, senza risparmiare neppure il presidente del Consiglio. Tuttavia, proprio mentre gli occhi dei giornalisti e di conseguenza dell’opinione pubblica erano concentrati su Maria Rosaria Boccia e le sue oscure minacce contro l’uomo che l’ha portata agli onori delle cronache, un paio di questioni sono state sottovalutate dalla grande stampa. La prima è quella che riguarda una sorta di centrale di dossieraggio in attività all’ombra della Direzione nazionale antimafia. Un tenente della Guardia di Finanza distaccato a pieno servizio presso l’organismo di polizia che indaga sulle associazioni a delinquere, invece di fare indagini trascorreva il suo tempo a passare ai raggi X la vita di esponenti politici e personalità pubbliche, girando poi le informazioni raccolte ai giornalisti del Domani, ovvero al quotidiano fondato da Carlo De Benedetti. In qualche caso addirittura erano i cronisti a sollecitare le notizie, attivando la ricerca del funzionario di polizia giudiziaria. Nel mirino, guarda caso, c’erano uomini di centrodestra, in particolare della Lega, ma anche prelati, e in qualche caso a sollecitare le ricerche, illecite, erano pure uomini appartenenti ai servizi segreti. Di certo fatti del genere, che rischiano di inquinare la vita politica, sono assai più gravi delle scampagnate del ministro Sangiuliano con al seguito la signora Maria Rosaria Boccia. E invece i giornaloni hanno dedicato più articoli al primo (e alla prima) che al cosiddetto caso Striano. Nonostante il procuratore di Perugia abbia depositato in commissione Antimafia una valanga di documenti, tutti secretati perché una fuga di notizie potrebbe provocare un terremoto politico-istituzionale, la grande stampa ha preferito occuparsi delle notti brave di Sangiuliano invece che delle oscure trame di agenti e pistaioli (così chiamavamo i cronisti addetti ai complotti negli anni Settanta). Chissà perché.I giornaloni hanno manifestato analogo disinteresse anche per un’altra vicenda di cui, come sopra, noi della Verità ci siamo occupati con impegno. Ricordate? Prima delle vacanze, un’esponente del Consiglio superiore della magistratura venne accusata di aver spifferato notizie riservate a un magistrato sotto provvedimento disciplinare. Per questo ci fu una protesta nei suoi confronti da parte dei colleghi, i quali minacciarono di uscire dall’aula se lei avesse partecipato a una riunione in cui l’organismo del Csm doveva nominare il nuovo procuratore di Catania. Adesso la consigliera presunta «chiacchierona» rilancia, accusando il Sistema non solo di averle impedito di votare per il capo dei pm della città siciliana, ma di voler nascondere ben altro, ovvero una strategia per insabbiare indagini e inquinare inchieste. Insomma, una bomba atomica. Però, invece di discutere di cosa c’è dietro il caso Striano e il caso Natoli (questo il nome della consigliera che denuncia il marcio del Consiglio superiore della magistratura), sui giornali la maggior parte delle pagine dedicate alla politica è ancora occupata dal gossip che riguarda Gennaro Sangiuliano e la sua bella. Io ovviamente non credo ai complotti, però non posso fare a meno di domandarmi perché i giornaloni sembrino più interessati alle sottane di Maria Rosaria Boccia che alle trame dentro al Csm e a quelle di presunti investigatori infedeli. Capisco che una bella donna come la bionda di Pompei faccia girare la testa. Ma mi domando se oltre a far perdere la capoccia a Sangiuliano, l’esperta in grandi eventi l’abbia fatta perdere anche ai cronisti. A meno che la Boccia sia solo una clamorosa operazione di distrazione di massa. Che in tal caso è perfettamente riuscita.
Dario Franceschini (Imagoeconomica)
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)