
Un cdm tranquillo senza nodi o questioni spinose poste sul tavolo. Oltre agli aiuti, infatti, non si è discusso anche della legge di Bilancio. «Un clima sereno» ha assicurato il ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili Andrea Abodi in conferenza stampa, l’unico a presiederla. È un’altra la questione che sembra essersi posta ieri, silentemente. Dal cdm la decisione più importante è stata presa sul referendum. Le votazioni sulla riforma della Giustizia si svolgeranno in due giornate: domenica e lunedì. Così si legge tra le «disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2026».
È però interessante quello che non si legge in questo caso. Nessuna decisione è stata presa sul quando si andrà al voto e sembra che i giorni verranno stabiliti nel prossimo cdm. Singolare che non si sia fatto ieri vista la convocazione dell’ordine del giorno ed è da escludere che sul tema non ci sia sintonia interno alla maggioranza. L’ipotesi più accreditata è quindi che si vogliano evitare strappi con il Quirinale che preferirebbe si votasse con calma, senza fretta, in accordo con le istanze che arrivano dalla magistratura al capo dello Stato Sergio Mattarella che, urge ricordare, ricopre anche il ruolo di Capo del Csm.
Il governo intende incassare il più velocemente possibile il consenso che si è costruito attorno alla riforma della giustizia, sfruttare la sfiducia nei confronti delle toghe e cavalcare lo sdegno che è montato grazie al caso Garlasco e non solo. Prima si vota e meglio è; donare più tempo alle opposizioni rischierebbe di far perdere l’abbrivio. Più tempo, per altro, darebbe ai comitati del No l’opportunità di portare avanti la campagna elettorale in un momento in cui, è vero che i sondaggi danno avanti il sì, ma è anche vero che il consenso perde forza. L’obiettivo del governo è andare al voto il prima possibile cercando però di trovare la quadra col Quirinale in un momento in cui, evidentemente, si cerca di abbassare la tensione.
Tanti i punti all’ordine del giorno ieri a Palazzo Chigi. Procede la riforma del Fisco messa in campo dal viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. «Si prosegue a passo spedito verso l’obiettivo della massima semplificazione».
Il cdm inoltre autorizza a Sogin S.p.a. l’operazione di acquisizione della partecipazione totalitaria di Deposito Avogadro S.p.a., che appartiene al gruppo Stellantis e che gestisce un ex reattore nucleare di ricerca sperimentale arrestato nel 1971.
A sedersi davanti alla stampa, come già scritto, ci ha pensato Abodi per illustrare il ddl di delega al governo in materia di politiche per i giovani e Servizio civile universale. Due le deleghe legislative: «Una per il riordino e il coordinamento delle politiche nazionali per i giovani e l’altra per una revisione complessiva della normativa sul servizio civile. Si tratta di interventi che consentono di recuperare la stratificazione legislativa di questi anni razionalizzando i due aspetti (politiche giovanili e Servizio civile)».
Al via anche la riforma dei Porti, cannibalizzati sempre più da asset stranieri. Nascerà Porti d’Italia Spa, una società pubblica partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze e vigilata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, chiamata a svolgere un ruolo di regia nazionale.
Sorprende poi la nomina Giuseppe Francesco Maria Marinello a Commissario straordinario del governo per gli interventi di restauro e valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano (Ventotene), un feticcio per la sinistra italiana. Attesi i rinnovi del capo del Mef Giancarlo Giorgetti per gran parte dei dirigenti. Arera invece cambia presidente: da gennaio 2026 ci sarà Nicola dell’Acqua.
Si può dire che ci si attendeva di più da questo cdm cui si arriva con evidente stanchezza. Inizia la fase più delicata del mandato, quella finale. Si chiudono i provvedimenti e le riforme più importanti, i partiti tornano in clima da campagna elettorale, anche quelli della maggioranza, in vista di un anno che si preannuncia esplosivo. Ed è per questo che all’inizio del cdm Meloni ai suoi ministri - ai quali ha regalato un pacchetto con un regalo ciascuno - ha detto: «Buon Natale a tutti, riposatevi...».






