
Ha afferrato un’anziana donna ai polsi e poi le ha rubato i soldi che la vittima aveva appena prelevato allo sportello del bancomat. La squadra mobile della questura di Bologna ha arrestato un ventisettenne marocchino che, lo scorso 19 novembre, ha rapinato una malata oncologica di 73 anni. L’aggressione è avvenuta in via Cairoli, a Bologna, e, dopo alcune settimane di indagini, le forze dell’ordine sono riuscite a individuare il presunto responsabile e identificarlo. Nei confronti del giovane marocchino, che è risultato irregolare in Italia, è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere. Le indagini hanno consentito di ricostruire quanto accaduto ai danni di una donna «anziana e malata oncologica».
Dopo aver prelevato i soldi allo sportello del bancomat, la donna «era stata avvicinata da un uomo che, dopo averle afferrato i polsi, si era impossessato della somma appena prelevata pari a 150 euro». La vittima, che ancora presentava segni sui polsi, «ha chiesto aiuto in un esercizio commerciale» e poi, ancora in preda allo choc, ha denunciato l’aggressione alla polizia. Da quel momento sono state avviate le indagini delle forze dell’ordine.
Gli investigatori, sin da subito, si sono concentrati sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e le indagini «hanno avuto una svolta quando, durante un servizio in Bolognina», i poliziotti «hanno assistito a uno scambio di una dose di crack» e hanno notato che «l’acquirente, opportunamente controllato, presentava somiglianze significative con l’autore della rapina». I riscontri all’attività investigativa hanno consentito di accertare che si trattava proprio del ventisettenne marocchino che è, quindi, stato fotosegnalato. Dalle succ essive verifiche sono emersi «gravi e concordanti indizi» a carico del marocchino che coincideva con il giovane che aveva aggredito e rapinato l’anziana lo scorso 19 novembre. Gli inquirenti hanno valutato, poi, la situazione dell’arrestato e, considerate «l’assenza di attività lavorativa e la conclamata dipendenza dal crack, è stato ritenuto sussistente un grave rischio di reiterazione di reato, contenibile unicamente con la misura della custodia in carcere». Dopo che è stata resa nota la notizia dell’arresto del giovane marocchino, ha iniziato a diventare virale sul Web e sui social un video che riprende alcuni momenti della rapina in cui si vede l’anziana donna difendersi dal rapinatore che la strattona per rubarle i soldi appena prelevati. Quanto accaduto a Bologna ha riacceso, nuovamente, i riflettori sul problema sicurezza anche alla luce dell’aumento dei casi di violenze e aggressioni che vedono, sempre più, vittime tra giovani, donne e anziani e tra i «responsabili» cittadini stranieri molti dei quali irregolari sul territorio nazionale.
Il 2025 si conclude con un elevato numero di violenze, aggressioni e rapine. Solo alcune settimane fa, una ragazza di appena 23 anni è stata immobilizzata e violentata a Roma all’uscita della metro B Jonio. Nel cuore della notte del 7 dicembre, la giovane è stata aggredita da tre extracomunitari: due di loro l’hanno bloccata, mentre il terzo ha abusato di lei. I tre, poi, si sono dileguati a piedi tra le vie del quartiere che a quell’ora erano deserte. La ragazza ha iniziato a urlare dalla disperazione ed è riuscita poi a raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale Pertini. Ma a fine novembre, la Capitale era sprofondata nell’angoscia dopo lo stupro di una ragazza di appena 18 anni avvenuto nel parco di Tor Tre Teste. Un «branco formato da almeno cinque cittadini stranieri» avrebbe violentato la giovane davanti agli occhi terrorizzati del suo fidanzato. Tre di loro sono sono stati arrestati dalle forze dell’ordine. I due giovani erano nella loro auto quando il gruppo si è avvicinato e ha sfondato il finestrino della vettura. La loro intenzione, hanno raccontato i tre arrestati agli inquirenti dopo il fermo, era «solo quella di rubare il cellulare». Ma la vittima della violenza sessuale e il suo fidanzato hanno ricostruito una scena ancora più raccapricciante: la giovane è stata afferrata dal braccio e portata fuori dal veicolo: «Devi venire con noi», le avrebbero urlato gli stranieri. Uno di loro ha abusato di lei. Mentre il suo fidanzato, un giovane di 24 anni, è stato immobilizzato e costretto a rimanere inerme mentre uno del «branco» abusava della sua fidanzatina.
Per non parlare delle aggressioni che si sono ventificate a Milano e nell’hinterland. Un giovane di 22 anni è stato aggredito lo scorso 12 ottobre in zona corso Como, a due passi dalla movida milanese, e ha riportato danni permanenti a una gamba per le coltellate ricevute. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno consentito di individuare i presunti responsabili di quel massacro, due diciottenni (uno di Monza e un egiziano) e tre diciassettenni (tutti lombardi): dal video si vede una gang di «ragazzini» massacrare il giovane con calci e pugni per rubargli 50 euro. L’elenco di aggressioni e rapine sembra «stridere» con le classifiche che vedono alcune di queste città ai primi posti per qualità della vita.






