2021-09-07
«Dalla vigilanza Ue ora standard ad hoc per le nostre Bcc»
Risoluzione per cambiare le norme introdotte da Matteo Renzi: «La Bce impone troppi oneri alle banche del territorio».Aggiornare la riforma bancaria voluta da Matteo Renzi nel 2016 per tornare a dare alle Bcc la peculiarità di banche territoriali che hanno sempre avuto. È l'obiettivo della risoluzione voluta da alcuni componenti in quota Lega della commissione Finanze della Camera tra cui figura Antonio Zennaro, deputato leghista, che ne ha parlato con La Verità. Perché avete presentato una risoluzione per aggiornare la riforma delle Bcc del 2016?«Mi preme sottolineare, innanzitutto, che a presentare una risoluzione in commissione Finanze alla Camera sul merito è stato recentemente il Pd che così ha avviato il dibattito. Ci sono stati diversi provvedimenti sul sistema bancario, in particolare la riforma del 2016, che a oggi devono essere aggiornati. Nel caso delle Bcc, si tratta di criticità create dal Pd, alcune delle quali già segnalate a maggio 2018 con una mozione Lega al Senato di Alberto Bagnai. Bisogna, insomma, salvaguardare l'azione territoriale delle banche di credito cooperativo. Nella risoluzione noi spieghiamo che il credito cooperativo, realtà fondamentale per il territorio, si basa soprattutto sul finanziamento alla piccola, piccolissima e media impresa, realtà costituite da artigiani, commercianti, agricoltori, pescatori. Però il modello della vigilanza voluta dall'Ue è quello del grande gruppo. Una situazione che richiede grandi costi e burocrazia per banche che però grandi non sono. Il problema emerge se si fa il paragone con la Germania, dove il sistema delle Bcc è molto sviluppato, che non ha scelto questo percorso e che si trova avvantaggiata perché ha un sistema di vigilanza nazionale. Noi chiediamo che vengano poste delle eccezioni in termini di vigilanza e che venga mantenuta la loro autonomia decisionale: non è possibile avere ora cda fatti solo di professori universitari o banchieri, se no viene meno la rappresentatività territoriale». Concretamente quindi che soluzione proponete? «L'obiettivo è evitare che vi sia uno stesso modello di vigilanza anche per le banche territoriali e classificare il sistema Bcc domestico come “less significant", etichetta che permetterebbe di allargare le maglie. Oggi, infatti, come voluto dalla riforma Renzi, le banche che fanno parte del gruppo Iccrea e Cassa centrale banca sono considerate “significant" e pertanto sono tenute al rispetto di tutta una serie di vincoli imposti dalla Bce che normalmente non gravano sugli istituti di minori dimensioni. Tutto questo comporterà un dialogo con Bruxelles perché eliminare il vincolo del consolidamento contabile è un passo importante. Se no il rischio è che le aggregazioni continue portino alla perdita della natura territoriale delle Bcc». A livello istituzionale la sua risoluzione a che punto è?«Noi abbiamo fatto le audizioni del mondo cooperativo. Ora l'intento è sviluppare una risoluzione unica di maggioranza, mettendo insieme la nostra con quella del Pd. Senza considerare la relazione di novembre 2020 del Copasir sul sistema bancario secondo cui le Bcc vengono considerate, dal punto di vista dei controlli, degli oneri normativi e dei vincoli patrimoniali alla stessa stregua di colossi bancari nazionali ed europei. Da più parti, insomma, è emerso il problema». Voi avete parlato con i vertici di alcune Bcc che si sono lamentati di questo problema? «Io sono stato eletto in Abruzzo e ho parlato con diverse realtà del Centro Sud che lamentano oneri in aumento: non solo costi, ma anche burocrazia. Qui non si parla di operazioni di finanza strutturata, ma spesso solo di finanziamento ad aziende del territorio. Così facendo, si innesca anche una competizione tra le Bcc e i colossi nazionali dove alle Bcc resta la clientela minore. C'è poi un tema che non abbiamo aggiunto nella risoluzione, quello degli sportelli. I gruppi nazionali stanno chiudendo filiali. Le Bcc, invece, hanno continuato a mantenerle sul territorio per tutte quelle persone che non vogliono fare decine di chilometri per raggiungere lo sportello. Stanno quindi continuando a garantire sul territorio i servizi di base che non possiamo permetterci di perdere».
(Ansa)
Lo ha detto il Commissario europeo per l'azione per il Clima Woepke Hoekstra a margine del Consiglio europeo sull'ambiente, riguardo alle norme sulle emissioni di CO2 delle nuove auto.