2022-01-04
Il ritorno di D’Alema inguaia Enrico. M5s tentenna su Draghi al Colle
«Bloomberg»: Mario Draghi? Meglio al governo. Tra i grillini c’è chi spinge per il Mattarella bis.«L’idea che il presidente del Consiglio si autoelegga capo dello Stato e nomini un alto funzionario del Tesoro al suo posto mi sembra una prospettiva non adeguata per un grande Paese democratico come l’Italia, con rispetto per le persone»: Massimo D’Alema, con il consueto stile ruvido, dice a chiare lettere quello che in tanti, tra i leader di partito e i parlamentari, pensano. Mancano pochi giorni all’inizio delle danze per eleggere il successore di Sergio Mattarella, e i protagonisti stanno per scoprire le carte: intanto, oggi, il presidente della Camera, Roberto Fico, renderà nota la data della prima votazione del parlamento riunito in seduta comune con la partecipazione dei 38 delegati regionali (si parla del 17 gennaio). Sull’elezione pesa l’incognita Covid: il Cts interno della Camera, composto da dirigenti dell’amministrazione di Montecitorio ed esperti, in queste ore è all’opera per mettere a punto le misure di sicurezza. A quanto apprende La Verità da fonti della presidenza della Camera, si prevede che i 1008 grandi elettori verranno fatti entrare in aula a gruppi, divisi per fasce orarie, con il criterio dell’iniziale del cognome. A causa delle norme di sicurezza sarà difficile far svolgere due votazioni al giorno, e più probabile che se ne programmi una sola, ma questo nodo verrà sciolto nei prossimi giorni. Per quel che riguarda le ipotesi in campo, la candidatura più forte resta ovviamente quella di Mario Draghi, e qui torniamo alle parole di D’Alema, sulla strada del ritorno nel Pd: l’ipotesi dell’ascesa al Colle dell’attuale premier è legata indissolubilmente alla possibilità di garantire che la legislatura possa proseguire fino alla scadenza naturale, nel 2023, poiché il terrore del voto anticipato potrebbe indurre centinaia di parlamentari, senza possibilità di rielezione, a tirare qualche brutto scherzo. Del resto, anche i partiti hanno fatto capire a Draghi che se vuole essere eletto capo dello Stato deve contribuire a individuare un suo successore a Palazzo Chigi in grado di tenere insieme la variegata maggioranza che sostiene il suo governo. Daniele Franco, ministro del Tesoro, uno dei papabili, è il bersaglio dell’invettiva di D’Alema. Al circolo del «Draghi non ci lasciare, resta a Palazzo Chigi» si iscrive il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, esponente del M5s molto vicino a Giuseppe Conte: «Aver raggiunto tutti gli obiettivi del Pnrr», dice Patuanelli al Piccolo, «continuato a gestire la pandemia, fatto una legge di bilancio per rendere strutturale il rimbalzo sono elementi positivi. Draghi deve continuare fino a fine legislatura proprio per questo». Ieri, dalla riunione dei senatori M5s in videoconferenza, è emerso un forte pressing per un bis di Mattarella, linea che vede d’accordo anche molti deputati Cinquestelle. Si schiera per la permanenza di Draghi alla guida del governo anche Bloomberg, l’agenzia americana di politica e economia: «Sarà difficile trovare un candidato migliore di Draghi», si legge su Bloomberg.com, «per mantenere la pace all’interno del governo di unità nazionale. Fondamentalmente, l’Italia ha bisogno di un governo stabile fino alla fine della legislatura nel 2023 per mantenere, o superare, il suo obiettivo di aumentare il prodotto interno lordo di tre punti percentuali entro il 2026». Bloomberg non manca di rilevare che un altro anno al governo di Draghi consentirebbe al centrosinistra di avere più tempo per recuperare lo svantaggio nei sondaggi nei confronti della destra. Infine, resta alla finestra Silvio Berlusconi, che attende di capire che intenzioni ha Draghi prima di scendere ufficialmente in campo.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)