Artefice di questa ricetta è uno dei cuochi più espressivi, preparati, intensi e creativi d'Italia. Lui definisce la sua cucina una sorta di viaggio nella campagna e in effetti Michele Biagiola, che ha una sua certa inclinazione per le ricette vegetariane, sa trarre dalla tradizione e dal rispetto assoluto del naturale ispirazioni contemporanee che in nulla tradiscono la radice etnica.
Artefice di questa ricetta è uno dei cuochi più espressivi, preparati, intensi e creativi d'Italia. Lui definisce la sua cucina una sorta di viaggio nella campagna e in effetti Michele Biagiola, che ha una sua certa inclinazione per le ricette vegetariane, sa trarre dalla tradizione e dal rispetto assoluto del naturale ispirazioni contemporanee che in nulla tradiscono la radice etnica. Se passate da Montecosaro, nel maceratese, l'invito è di andare a trovarlo: sarà un'esperienza gastronomica di ampia soddisfazione. Noi abbiamo un po' volgarizzato il piatto visto che Michele lo propone, ovviamente cambiando gli ingredienti, in ogni stagione, per renderlo consonante (e più facile) con l'estate. È una cucina tra Antonio Vivaldi e Sandro Botticelli, comunque suggestiva. Proviamola. Ingredienti - 4 zucchine di media grandezza, una cipolla bianca, se piace una costa di sedano, un mazzetto tra basilico, menta, erba cipollina, foglie fresche di sedano, fiori di zucca, acetosella, senape, melanzana, pomodoro, malva, qualche fogliolina di portulaca e di acetosella, qualche gheriglio di noce o dei mini crostini di pane fritti, sale, pepe e olio extravergine d'oliva q.b. Preparazione - Potete o lessare per pochi minuti in acqua non salata le zucchine e la cipolla, oppure soffriggere la cipolla in padella con olio extravergine di oliva e poi farvi stufare le zucchine affettate fini. Quando le verdure sono cotte con l'aiuto del mixer preparate una crema frullando le zucchine, la cipolla, le erbe aromatiche e se volete la costa di sedano. Aggiustate di sale e pepe e passate la crema al colino cinese direttamente nel piatto di portata dove sistemerete sopra la passata come meglio vi piace i fiori e le foglioline di portulaca, di acetosella, i gherigli di noce o i crostini di pane. Guarnite con un filo di olio a crudo e il piatto è pronto. Come far divertire i bambini - Beh questo è un piatto da disegnare! Dunque toccherà ai più piccoli disporre sopra la crema i fiorellini! Abbinamento - Il cuoco che ha messo a punto la ricetta è marchigiano e dunque niente di meglio del grande bianco delle Marche: il Verdicchio - tanto dei Castelli di Jesi che di Matelica - peraltro proclamato dal New York Times come il migliore "vino pallido" d'Italia. Sempre dalle Marche potete scegliere la Ribona (o Maceratino) un vino fragrante, se volete più frutto il Pecorino, se volete due rarità enologiche l'Incrocio Bruni 54 (sempre marchigiano: è Verdicchio per Sauvignon blanc) oppure la rara Garofanata. Di cosa profuma lo dice il nome!
Il Tempio di Esculapio, all’interno del parco di Villa Borghese (IStock)
La capitale in versione insolita: in giro dal ghetto ebraico a Villa Borghese, tra tramonti, osterie e nuovi indirizzi.
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Un saggio riscrive la storia della musica: Lennon si ritraeva come il Führer e Clapton amava il superconservatore Powell.
L’ultimo è stato Fedez: dichiarando di preferire Mario Adinolfi ad Alessandro Zan e scaricando il mondo progressista che ne aveva fatto un opinion leader laburista, il rapper milanese ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia avventata la fiducia politica riposta in un artista. Una considerazione che vale anche retrospettivamente. Certo, la narrazione sul rock come palestra delle lotte per i diritti è consolidata. Non di meno, nasconde zone d’ombra interessanti.
Gianrico Carofiglio (Ansa)
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.
Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.







