Interventi resi possibili soprattutto il taglio delle aliquote dell’Irpef, grazie al prelievo su banche e assicurazioni. Per le banche, infatti, è stato aumentato del 2% l’Irap, con un gettito di circa 1,3 miliardi di euro. Inoltre, è stata ulteriormente ridotta la deducibilità sulle perdite pregresse: le percentuali scendono dal 43% al 35% per il 2026 e dal 54% al 42% per il 2027. In questo caso, le risorse garantite sono circa 600 milioni di euro in due anni. Irap più pesante anche per le assicurazioni, per le quali, in aggiunta, è stata innalzata al 12,5% l’aliquota sulla polizza Rc auto per gli infortuni al conducente. Alle compagnie sono richiesti 1,3 miliardi attraverso il versamento di un acconto pari all’85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti, dovuto per l’anno precedente al gettito dalla manovra è tutto qui. Altre risorse, circa mezzo miliardo, arrivano dall’aumento delle accise sui carburanti, mentre 213 dal rincaro dei tabacchi.
Il pilastro della manovra è rappresentato dal taglio della seconda aliquota dell’Irpef per i redditi fino a 50.000 euro, dal 35 al 33%. Tra le altre voci la tassazione agevolata al 5% sugli incrementi contrattuali (per i redditi fino a 33.000 euro e per i contratti rinnovati dal 2024 al 2026). Sui premi di risultato e forme di partecipazione agli utili d’impresa, fino a 5.000 euro, l’imposta sostitutiva scende all’1%. Sale da 8 a 10 euro la soglia esentasse dei buoni pasto.
A sostegno delle imprese ci sono l’estensione fino al 30 settembre 2028 dell’iperammortamento, le risorse per il credito d’imposta Transizione 5.0 (1,3 miliardi) e Zes (532,64 milioni). L’altro destinatario delle risorse è la famiglia, alla quale sono state destinati 1,5 miliardi di euro. La manovra promette agevolazioni per il calcolo dell’Isee. Le paritarie potranno anche essere esentate dall’Imu. A neodiplomati la nuova Carta Valore Cultura per l’acquisto di materiali e prodotti culturali.
Tra i temi più dibattuti ci sono la rottamazione quinquies e gli affitti brevi. I debiti maturati dall’1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 potranno essere estinti attraverso una rateizzazione su 9 anni con 54 rate bimestrali, con un interesse al 3%. Per le locazioni turistiche, resta la cedolare al 21% per il primo immobile, mentre sale al 26% sul secondo e dal terzo scatta l’attività di impresa.
Alcuni dei nodi sono rimasti sospesi e saranno al centro del dibattito politico nei prossimi mesi. Resta un capitolo aperto, quello delle pensioni con la richiesta della Lega di sterilizzare l’innalzamento dell’età pensionabile che scatta dal 2027. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha detto che «si vedrà nel 2026» e ha ricordato che l’aumento di un mese nel 2027 e di due mesi nel 2028 dell’età pensionabile, laddove ci sarebbe stato un innalzamento automatico di tre mesi dal 2027, ha richiesto come «copertura oltre un miliardo». La legge di Bilancio, inoltre, fa saltare la possibilità di andare in pensione di vecchiaia anticipatamente cumulando la rendita della previdenza complementare. Altro cantiere aperto sempre da parte della Lega per il dopo manovra, è il ritorno alla flat tax incrementale e a quella per i giovani under 30 e under 35. Forza Italia invece punta a irrobustire il sostegno ai ceti medi e ad allargare la base dell’Irpef almeno a 60.000.
Nel 2026 il governo potrà valersi dell’ottava rata del Pnrr, pari a 12,8 miliardi di euro, inviata dalla Commissione europea a seguito della valutazione positiva sul raggiungimento di 32 obiettivi. Inoltre, è stata inoltrata anche la richiesta di pagamento della nona e penultima rata, anch’essa pari a 12,8 miliardi di euro. «L’Italia si conferma capofila in Europa nell’attuazione del Pnrr, sia per numero di obiettivi raggiunti sia per importo ricevuto, che con l’ottava rata sale a 153,2 miliardi di euro, pari al 79% della dotazione totale, a fronte della media europea del 60%», ha affermato il premier Meloni.