2025-09-26
Crosetto mette in riga le opposizioni. Conte in tilt: «Sono preoccupato»
Il ministro della Difesa riferisce in Aula: «Non siamo corresponsabili delle azioni di Netanyahu. Gli attivisti non pongano a repentaglio vite». Pure il Pd si sgancia dalla Flotilla: «Accettino la mediazione italiana».«Chiedo un impegno collettivo del Parlamento. Dire che siamo corresponsabili del genocidio non aiuta il governo italiano, noi non sentiamo alcuna corrensponsabilità di azioni messe in atto da Netanyahu sulla popolazione palestinese. Il primo aiuto occidentale arrivato nella Striscia di Gaza è stata la nave Vulcano». Con queste parole il ministro della Difesa Guido Crosetto è intervenuto in Aula sul caso Flotilla cogliendo l’essenza di questa protesta, strumentale, come la missione stessa. Lo dimostrano i fatti: nessuna mediazione. Una posizione quella della Flotilla, indifendibile persino per questa sinistra. Tanto che il responsabile esteri del Pd, Peppe Provenzano ha preso le distanze auspicando che «il canale di mediazione rimanga aperto e prosegua con la discrezione doverosa di fronte a una situazione che di ora in ora diventa sempre più preoccupante» e chiarendo che Global Sumud Flotilla«autonomamente, assumerà le sue determinazioni». Lo stesso fa il Movimento 5 stelle: «Il nostro parlamentare e gli altri che si sono uniti a questa iniziativa umanitaria, non la governano, non abbiamo nessun ruolo di direzione e di indirizzo», ha detto il leader Giuseppe Conte, che si è detto «molto preoccupato».Crosetto in aula ha espresso la «ferma condanna dell’attacco» spiegando che si tratta di «azioni totalmente inaccettabili, riguardano da vicino il nostro Paese». L’informativa è iniziata con la cronaca dei fatti, sottolineando che l’attacco «al momento non è stato rivendicato».«Tra coloro che navigano nella Flotilla ci sono anche cittadini italiani, inclusi parlamentari ed europarlamentari: è evidente che quanto accaduto, riguarda da vicino il nostro Paese perché riguarda la sicurezza dei nostri connazionali in acque internazionali», ha continuato Crosetto che poi ha precisato: «Per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti sulla Flotilla, ieri notte alle 3.50, ero in Estonia, per motivi di politica e sicurezza internazionale che non sfuggono a nessuno di voi, dopo un confronto con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, dopo un’analisi anche dal punto di vista giuridico della situazione, dopo aver condotto una valutazione e aver sentito il presidente del Consiglio che si trovava a New York, ho autorizzato l’intervento immediato della fregata multiruolo Fasan della Marina militare, che già si trovava in navigazione a Nord di Creta, nell’ambito dell’operazione Mediterraneo Sicuro, approvata con la delibera missione da questo Parlamento. La fregata Fasan ha raggiunto l’area dove navigava la Global Flottiglia per eventuali attività di soccorso, assistenza, protezione alle persone che dovessero essere in pericolo. Di questa decisione ho informato immediatamente l’addetto militare israeliano in Italia, il nostro ambasciatore e l’addetto militare a Tel Aviv, l’unità di crisi della Farnesina». Il ministro infine si pone la giusta domanda: «È necessario mettere a repentaglio la vita di cittadini italiani per far giungere gli aiuti a Gaza? Siamo in grado ancora oggi di far giungere in poche ore tutti gli aiuti che la Flotilla sta portando», ha chiarito. Il problema, per Crosetto, si presenterà una volta fuori dalle acque internazionali. «Il clima è preoccupante», dice, «e noi non siamo in grado, una volta usciti dalle acque internazionali, ed entrati in quelle di un altro Stato, di garantire sicurezza. Né noi, né nessun altro Paese al mondo».Alla sinistra non basta la fregata italiana, i dem non accolgono l’invito all’impegno collettivo, vogliono di più. Continuano a pretendere il riconoscimento incondizionato della Palestina: «Che cosa aspettate? Che non ci sia niente e nessuno da riconoscere in Palestina? Non vede che la maggioranza degli italiani vuole il riconoscimento della Palestina?», replica il segretario del Pd, Elly Schlein, che sembrava replicare più a Giorgia Meloni che a Crosetto: «La Flotilla fa dispetto a lei? Al governo? Esca dalla megalomania, sulla Flotilla ci sono 44 delegazioni di diversi Paesi», ha attaccato e copiando la linea di Giuseppe Conte, l’ha accusata di «fare la vittima da tre anni» e di «dividere la nazione». E poi: «Meloni attacca la flotilla con parole durissime che non le abbiamo mai sentito pronunciare contro i crimini di Netanyahu».Crosetto «ha fatto un discorso condivisibile, rassicurante mentre il suo premier sprizza parole d’odio nei confronti della Flotilla e della reazione popolare che denuncia ciò che accade» interviene Francesco Silvestri del Movimento 5 stelle, sintetizzando: «Questo governo sembra una matrioska di posizioni politiche diverse». Silvestri poi ha invitato Crosetto a dissociarsi «dall’intervista vergognosa di Meloni che ha dato degli irresponsabili a persone che mettono a rischio la propria sicurezza per portare aiuti umanitari. Noi non controlliamo la Flotilla, quello è un movimento indipendente», ha rimarcato il pentastellato che infine decide in autonomia non solo di riconoscere la Palestina ma anche il suo mare, obiettando: «Le acque davanti a Gaza sono palestinesi, non israeliane».L’intervento di Carlo Calenda, in Senato durante le repliche della seconda informativa, appare il più lucido e meno ideologico tra quelli delle opposizioni: «Il nostro plauso va all’azione del governo nell’aver mandato una fregata in sostegno umanitario alla Flotilla. Questo è il momento della responsabilità non solo per il governo, ma anche per l’opposizione. A meno di pensare di andare in un conflitto diretto con Israele, sarebbe giusto che i rappresentanti delle istituzioni presenti sulla Flotilla spingessero affinché si utilizzasse il canale umanitario messo a disposizione dalla Chiesa attraverso Cipro».
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