2023-11-28
Crépol sveglia i francesi dal torpore. È rivolta contro gli stranieri violenti
L’agguato a sfondo etnico che ha causato la morte del giovane Thomas Perotto ha lasciato il segno: un gruppo di destra radicale ha sfilato nel quartiere degli aggressori. E in tv si parla apertamente di «guerra civile».Una settimana dopo la morte del giovane Thomas Perotto, vittima di un raid di un commando venuto dalla banlieue vicina per «accoltellare dei bianchi» in una festa di paese, molti francesi rifiutano apertamente di essere i bersagli dei delinquenti, mentre molti politici fanno gli struzzi ma temono scontri.Le prove più eclatanti di questi due approcci contrastanti sono arrivate nel corso dell’ultimo fine settimana. A Romain-sur-Isère un centinaio di militanti di gruppi patriottici e di estrema destra hanno cercato di raggiungere il quartiere della Monnaie, dal quale provengono vari presunti membri della banda che ha attaccato il pacifico paesino di Crépol, durante il tradizionale ballo d’inverno. Stando a diverse testimonianze circolate anche sui social network, i militanti arrivati alla Monnaie, fumogeni alla mano, erano pronti anche allo scontro. Alcuni gridavano slogan come: «Islam fuori dall’Europa!» o «Giustizia per Thomas!» o ancora «La piazza, la Francia, ci appartengono!». Su X, la prefettura della Drôme, ha scritto che «80 individui hanno tentato di invadere il quartiere della Monnaie» e che la polizia ha realizzato 20 fermi, 17 dei quali sono stati trasformati in arresti. Domenica, la stessa prefettura ha precisato, sempre su X, che erano stati effettuati 7 fermi: tre di questi erano a carico di «militanti dell’ultra destra» mentre gli altri quattro riguardavano «giovani di Romain-sur-Isère del quartiere della Monnaie». Per il quotidiano locale Le Dauphiné Libéré, i militanti «sono stati bloccati rapidamente dalle forze dell’ordine (gendarmeria e polizia) prima che arrivassero nel quartiere». Per questo «il gruppo si è diretto verso il centro di Romans-sur-Isère». Vari media transalpini, tra i quali Bfm Tv, hanno anche riferito che dei giovani, probabilmente della Monnaie, hanno estratto di forza dal proprio veicolo un militante ventenne, picchiato e ferito gravemente, mentre altri giovani appiccavano le fiamme all’automobile. Su X circolano anche le testimonianze, non verificabili, di presunti partecipanti alla marcia, che affermano di essere stati picchiati anche dalle forze dell’ordine. Sei militanti, tra i 18 e i 25 anni, sono già stati condannati a pene tra i 6 e i 10 mesi, con carcerazione immediata, malgrado abbiano tutti la fedina pulita tranne uno.Domenica sera a Rennes, il capoluogo regionale della Bretagna, si è svolta un’altra manifestazione simile ma, in questo caso, non sono stati segnalati incidenti. Secondo un video pubblicato dal Mensuel de Rennes e dal quotidiano locale Le Télégramme, «una trentina di militanti d’ultra destra incappucciati» che «gridavano slogan nazionalisti come “blu bianco rosso, la Francia ai francesi” o ancora “questa è casa nostra”». Da segnalare anche che, fuori da alcune moschee francesi, sono apparse scritte contro i musulmani.Le due manifestazioni dei nazionalisti hanno fatto gridare vari esponenti politici di sinistra o della maggioranza al solito rischio di un ritorno del fascismo. Ad esempio il leader del Partito comunista francese, Fabien Roussel, ha detto ai microfoni di France Inter che «l’estrema destra sta portandoci verso l’autostrada della guerra civile in Europa e in Francia, con il piede premuto sull’acceleratore». Come il dirigente comunista, altri politici pensano che la colpa di queste tensioni sia dei simpatizzanti di destra o estrema destra e non dei delinquenti di banlieue che seminano il caos e la morte, come riportano quasi quotidianamente le cronache transalpine. Le ultime tragedie risalgono a sabato notte quando, a Digione, un quarantenne incensurato è morto nel sonno dopo essere stato raggiunto da un proiettile. La pallottola proveniva da una mitragliata sparata su un condominio di un quartiere caldo da parte di alcuni baroni locali della droga. Nella stessa serata, un ottantasienne di Pau è stato aggredito e derubato in casa propria ed è morto per le ferite riportate. Il presunto autore dell’aggressione è un diciassettenne che è stato arrestato. Nel pomeriggio di sabato una coppia di anziani coniugi di 73 e 78 anni è stata aggredita da un cinquantenne marocchino che li ha feriti con un coltello da macellaio. I fatti sono avvenuti in pieno pomeriggio in un centro commerciale di Amboise.Come detto, molti francesi non si rassegnano a questa ondata di violenza e alla mancanza di protezione da parte dello Stato. Uno di questi francesi che non vogliono tacere ha gridato ieri «vergogna!» al portavoce del governo, Olivier Veran, che era appena arrivato a Crépol. L’uomo è stato poi intervistato dai giornalisti presenti e, come riportato da Bfrm Tv, ha detto che «tutti questi governi difendono da sempre la Francia delle cité (ovvero i quartieri caldi, ndr) contro la Francia di Thomas, la Francia rurale, la Francia della gente che cresce i propri figli come si deve, che non li cresce nell’odio della Francia e dei francesi». Veran ha messo in guardia contro un «rischio di ribaltamento» della società e attaccato chi intende farsi giustizia da sé. L’impressione è che il governo tema che un’altra tragedia come quella di Crépol possa dare fuoco alle polveri. Secondo l’editorialista di CNews Guillaume Bigot, nel Paese ci sono «ci sono 12 milioni di francesi in età per battersi [...] Se scoppia la guerra civile, questa volgerà rapidamente verso un massacro dei separatisti».
La nave Mediterranea nel porto di Trapani (Ansa)