2021-03-11
Il Covid si guarisce a casa, se preso in tempo
Gianluca Panella/Getty Images
Grazie ad alcuni medici coraggiosi ora sappiamo che si può curare con le terapie domiciliari, senza intasare gli ospedali. Unico requisito è che l'infiammazione venga attaccata nella prima delle sue tre fasi. Roberto Speranza però non modifica i protocolli.La verità è come l'acqua, può restare nascosta sottoterra, ma prima o poi affiora, nuda e terribile con la sua ruvida bellezza, e come l'acqua si ingrossa di tutte le gocce di verità valorosamente sottratte dai suoi guerrieri alle dolci tenebre della menzogna e diventa l'inondazione che nessuna diga può più fermare.Grazie a medici coraggiosi, Luigi Cavanna, il gruppo Ippocrate, il gruppo terapie domiciliari, Andrea Mangiagalli, Paolo Gulisano e innumerevoli altri che mi scuso di non ricordare, finalmente è affiorato che il Covid è curabile. La stragrande maggioranza delle persone lo supera in maniera asintomatica oppure con sintomi lievi, ma nelle persone che sviluppano la malattia può essere devastante. Se curato correttamente la Sars 2 Covid-19, esattamente come la Sars 1, guarisce nella maggioranza dei casi, e soprattutto guarisce a casa, in terapie domiciliari, non intasa gli ospedali perché non ci arriva nemmeno. Ho scritto nella maggioranza dei casi, non nella totalità. Curato correttamente il Covid-19 ha una mortalità non più alta della normale influenza che ha, occorre ricordarlo, una sua mortalità, e che quasi tutti gli anni, occorre di nuovo ricordarlo, ci ha riempito le rianimazioni e svuotato le Rsa, solo che all'epoca tutto questo succedeva, come evento normale. I protocolli corretti sono stati intuiti già dal marzo 2020, eppure le linee guida del ministero della Salute continuano a essere misteriosamente no drugs, tachipirina, vigile attesa, ampolloso termine con cui si indica il non fare un accidente di niente e poi quando ormai la tempesta citochinica è scatenata, ti intubo, sempre piagnucolando che ho le rianimazioni piene. La Sars 2 Covid-19 uccide mediante infiammazione, quando l'infiammazione arriva all'endotelio dei vasi causa coagulazione del sangue. La malattia ha 3 stadi, come universalmente riconosciuto: Fase 1 (Early infection): moltiplicazione del virus, sintomi simil-influenzali (febbre, malessere generale, artralgie, mialgie, cefalea...); Fase 2 (Pulmonary phase): Interessamento polmonare, tosse, dispnea, polipnea, può essere senza (fase 2a) o con ipossia (fase 2b); Fase 3 (Hyperinflammation phase): tempesta citochinica, insufficienza respiratoria, vasculite, disfunzione multiorgano, microtrombosi disseminate e microembolie.Per fermare l'infiammazione occorre attaccare nella fase 1, eppure le linee guida del ministero permettono di dare farmaci sono nelle fasi 2b e 3, quando c'è già ipossia, quando la tempesta citochinica è scatenata, quando è troppo tardi. Le linee guida vietano di dare il cortisone, il migliore antinfiammatorio che esista, ordinano la tachipirina che deprimendo il glutatione favorisce l'infiammazione, vietano l'eparina precoce in una malattia che uccide per coagulazione, vietano l'antibiotico immediato in una malattia virale che ha sempre complicazioni batteriche, dimenticando che nel 70% dei casi le malattie respiratorie sono di origine batterica, e che nessuno si stia prendendo il disturbo di fare la diagnosi differenziale, perché sono tutte classificate come Covid. Il ministro Roberto Speranza non ha modificato le linee perché ha dichiarato di avere altre priorità. L'unica priorità di un (vero) ministro della Sanità è dare le cure domiciliari corrette perché le persone non si aggravino, non muoiano, non vadano a intasare gli ospedali. È stato impressionante in tutta la vicenda Covid vedere quanto tutti i giornalisti si siano appiattiti su una narrazione unica, tra l'altro abbondantemente finanziata e coccolata dal governo centrale. Alcuni giornalisti coraggiosi, principalmente La Verità, Mario Giordano e Paolo Del Debbio, hanno finalmente dato voce ai protocolli che curano le persone e finalmente due Regioni, il Piemonte e il Lazio, hanno sdoganato queste procedure. Mentre il virologo Roberto Burioni, lo stesso che sosteneva che a febbraio il virus non stava circolando in Italia, ha di nuovo attaccato l'idrossiclorochina. Pubblichiamo i link dei due lavori divulgati da Lancet nel 2003 e 2006 sulla sicurezza di questo vecchissimo farmaco con cui abbiamo contenuto la Sars 1, al punto tale che nessuno se la ricorda: www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473...(03)00806-5/fulltext e www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473...(06)70361-9/fulltext.Sembra che le linee ufficiali non vogliano che il Covid sia curato. L'unica maniera per combatterlo è paralizzare la vita e vietarla, l'unica possibilità è il cosiddetto vaccino.