Nel 2018 i finanziamenti del colosso farmaceutico in Italia erano appena 169.000 euro, nel 2020 e nel 2021 si è superata quota 10 milioni. Tra i destinatari anche enti e associazioni che poi spingevano per i vaccini.
Nel 2018 i finanziamenti del colosso farmaceutico in Italia erano appena 169.000 euro, nel 2020 e nel 2021 si è superata quota 10 milioni. Tra i destinatari anche enti e associazioni che poi spingevano per i vaccini. Un flusso generoso e ininterrotto di denaro a tutti, nel privato e nel pubblico: medici, società di congressi e di formazione, ma anche enti, associazioni di categoria, fondazioni, Asl, università e ospedali. I «trasferimenti di valore» (ToV, Transfer of values) dell’azienda farmaceutica Pfizer a tutto ciò che ruota intorno a medicina e salute sono infiniti e documentano come funziona - lecitamente - il sistema della «pesca a strascico» che ha ormai cronicizzato la dipendenza della medicina dall’industria del farmaco. Complice il progressivo ritiro dello Stato dal sostegno alla ricerca e allo sviluppo, i documenti pubblici che raccolgono i beneficiari Pfizer negli ultimi anni rendono plasticamente se non ammanettata, alle aziende farmaceutiche, rappresentando i conflitti d’interessi che imperversano, aumentati negli anni della pandemia. I trasferimenti di valore della sola Pfizer per ricerca e sviluppo, che nel 2019 erano pari a 6.353.707 euro, nel 2020 sono balzati a 10.242.454 euro, per poi toccare quota 10.319.009 euro nel 2021. E pensare che nel 2018, la somma dei trasferimenti Pfizer in Italia era stata di «soli» 169.602 euro.Al di là delle somme erogate urbi et orbi dalla multinazionale americana, è il variegato elenco dei beneficiari che balza all’occhio. Non sono soltanto i privati a godere del sostegno di Pfizer, ma spesso anche enti pubblici, associazioni e federazioni che, nel corso della pandemia, sono state consultate da stampa e media per convincere i cittadini a sottoporsi alla vaccinazione anti Covid. Cittadinanzattiva (organizzazione cattolica di sinistra che ha dato vita al Tribunale del malato) ad esempio, nel 2022 ha ricevuto 243.127 euro, dei quali 142.000 in donazioni e grants. Di questi ultimi, 101.000 sono stati impegnati per un focus sugli antivirali contro il Covid (di cui Pfizer è una delle maggiori produttrici, con il suo Paxlovid). Altro esempio: a dicembre 2022 La Verità dedicò un articolo al webinar «Alfabetizzazione sanitaria ed esitazione vaccinale», organizzato dalla potente Fondazione Umberto Veronesi. Evento dal sapore propagandistico, risultò molto sbilanciato a favore della controversa vaccinazione anti Covid dei giovanissimi: ne scrivemmo perché a farsi portavoce dell’«urgenza vaccinale» sui bambini, nel corso di quell’evento, furono decisori pubblici come il professor Giovanni Rezza dell’Istituto superiore della sanità e Cinzia Caporale, dirigente del Consiglio nazionale delle ricerche ed ex membro del secondo Cts rinnovato da Mario Draghi. Ebbene, quel convegno è stato finanziato proprio da chi quei vaccini li produce, ossia Pfizer, che ha dato alla Fondazione Veronesi un contributo di 120.000 euro, sotto forma di donazione, per il progetto «Io vivo sano - Prevenzione Vaccini».Il 2021 è stato l’anno in cui l’opinione pubblica, incerta sull’opportunità della vaccinazione anticovid dei bambini e dei ragazzi poco scalfiti dal virus, ha subìto forti pressioni a mezzo stampa, esercitate anche dai rappresentanti istituzionali. Sconcerta dunque constatare che tra i beneficiari delle sovvenzioni e donazioni della Pfizer ci siano associazioni come la Fimp, Federazione italiana medici pediatri, che a giugno 2021, quando fu approvato il vaccino Pfizer per gli over 12, elaborò il volantino-decalogo «Perché vaccinare tuo figlio adolescente contro il Covid», che campeggia ancora oggi negli ambulatori di tutti i pediatri di famiglia italiani. La Fimp ha ricevuto 128.300 euro da Pfizer nel 2021, e altri 130.476 nel 2020. Anche la Sip, Società italiana pediatria, si è fatta notare in pandemia per lo zelo con cui ha sponsorizzato la vaccinazione dei bambini. Nel volantino «8 domande e 8 risposte sul vaccino Covid», ha minimizzato le miocarditi da vaccino («lievi, di modesta entità e risolvibili»), consigliando la vaccinazione anche per evitare «l’isolamento sociale», sic: Pfizer le ha offerto contributi per 59.650 euro nel 2019 (nel 2018 nulla).Inizialmente istituito per curare i disturbi della crescita, anche l’Istituto auxologico italiano di Milano si è speso per la vaccinazione dei minori con i soliti mantra: «I vaccini a Rna-messaggero Moderna e Pfizer sono sicuri ed efficaci», «gli eventi avversi sono bassi, ma le persone hanno ancora timore, arrivando anche a non vaccinarsi». L’Istituto è arrivato «anche» a percepire 169.736 euro da Pfizer.La polemica forse più feroce del 2020, poi proseguita anche nel 2021 e nel 2022, è quella che ha coinvolto i medici di base (Mmg, medici di medicina generale), alcuni dei quali accusati di non aver visitato i pazienti malati e di essersi appiattiti sulle indicazioni istituzionali che, almeno fino al 30 novembre 2020, suggerivano paracetamolo e vigile attesa per «curare» la malattia, in attesa che arrivassero i vaccini. Sono stati proprio gli Mmg a godere di molti finanziamenti erogati da Pfizer: nel 2020 hanno ricevuto 12.500 euro erogati alla Simg (Società italiana di medicina generale) e 86.977 euro concessi a Metis srl, la società scientifica dei medici di medicina generale, nel 2021 i contributi Pfizer sono saliti a 69.000 euro per la Simg e 254.720 euro a favore di Metis srl. Anche i rianimatori delle terapie intensive della Siaarti sono stati sostenuti da Pfizer: 63.000 euro nel 2020, 167.000 euro nel 2021.Il 2021 è stato anche l’anno in cui sono partite le prime segnalazioni di eventi avversi da vaccino, che ad oggi, lo ricordiamo, sono 140.595, di cui 26.291 gravi e 971 segnalazioni di decesso post-vax. La scorsa settimana Mario Giordano ha mostrato in esclusiva a Fuori dal Coro le mail interne dell’Agenzia italiana del farmaco in cui, a fronte dell’arrivo, già a inizio 2021, di segnalazioni «rilevanti» di eventi avversi e tassi altissimi, funzionari Aifa raccomandavano che i dati «non fossero pubblicati o divulgati». Anche le società specialistiche non ne fecero menzione, e ciò scoraggiò molti cittadini a inoltrare le segnalazioni, a tutt’oggi sottostimate. Gli eventi avversi si sono manifestati spesso come miocarditi, infarti e problemi cardiocircolatori. Nessuna associazione di categoria italiana ha mai preso in considerazione l’ipotesi che potesse essere stato il vaccino a slatentizzare o scatenare questi problemi. Alcune di queste hanno ricevuto sovvenzioni da Pfizer: 70.750 euro alla Società italiana cardiologia nel 2020, 62.000 nel 2021 (niente nella tabella 2018), 541.940 euro all’Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) nel 2020 e 533.656 euro nel 2021 (nel 2019 furono 362.250, nel 2018 solo argent de poche: 1.500 euro) e 20.665 alla Fondazione italiana per il cuore nel 2022.La macchina della propaganda è stata ben oliata anche grazie alle sovvenzioni concesse da Pfizer alle aziende che organizzano eventi e congressi scientifici per conto di medici e università, e sopratutto alle società, accreditate presso il ministero della Salute, che fanno formazione Ecm (educazione continua in medicina). Paperone del 2021 è Qb Group (678.323 euro, oltre ai 77.850 del 2019 e i 117.307 del 2020), società di Padova, la città dove è nata la Fondazione «Sviluppo di terapia genica con tecnologia a Rna», beneficiaria a sua volta di 320 milioni di euro del Pnrr. È andata molto bene anche a Editree srl di Monza, che nel 2019 ha ricevuto da Pfizer ben 986.123 euro in sovvenzioni, mantenendone 320.426 nel 2020 e altri 327.893 euro nel 2021. A seguire Materia Prima s.r.l di Bergamo (137.640 euro nel 2020 e 494.341 euro, addirittura in donazioni, nel 2021), agenzia di comunicazione leader nel settore medico. A fare incetta dei generosi contributi Pfizer anche Academy srl di Milano, Executive Congress srl di Firenze, Planning Congress di Bologna, Nadirex di Pavia, Dynamicon Education di Milano, Oliba srl di Roma e Aristea di Genova, tra le tante. Una menzione a parte merita Edra Spa, società di consulenza che nel 2020 ha ricevuto da Pfizer 353.150 euro: il suo chief scientific officer è Luca Pani, ex direttore generale Aifa ed ex dirigente della commissione per la valutazione dei medicinali di Ema.Altri importanti beneficiari dei contributi Pfizer sono le università e gli ospedali, sovvenzionati a macchia d’olio in tutta Italia: si va dalla Fondazione Irccs Ospedale San Martino di Genova, che ha ricevuto 77.893 euro in donazioni nel 2021 contro i 33.050 del 2019 e i 10.800 del 2020, all’Università di Genova (20.000 euro nel 2020 e 67.500 euro nel 2021, di cui 33.000 in donazioni), passando per l’Istituto San Raffaele di Milano, dove lavora il professor Roberto Burioni (40.000 euro di donazioni nel 2020, saliti a 151.741 nel 2021). Donazioni di piccola-media entità alle università di Foggia, Messina, Padova, Pavia, Verona, Torino, Milano, Pisa, Roma La Sapienza, Camerino e Salerno nel 2021, oltre a quelle di Napoli, Milano Bicocca, Caserta, Ferrara, L’Aquila, Cagliari, Modena, Firenze, Varese Insubria e Ancona nel 2020. Per non dimenticare gli ospedali: si va dal Policlinico di Milano all’Istituto oncologico romagnolo di Forlì, passando per l’Ospedale Maggiore di Bologna. Elencarli tutti è impossibile, e stiamo parlando soltanto di Pfizer.
Stefano Arcifa
Parla il neopresidente dell’Aero Club d’Italia: «Il nostro Paese primeggia in deltaplano, aeromodellismo, paracadutismo e parapendio. Rivorrei i Giochi della gioventù dell’aria».
Per intervistare Stefano Arcifa, il nuovo presidente dell’Aero Club d’Italia (Aeci), bisogna «intercettarlo» come si fa con un velivolo che passa alto e veloce. Dalla sua ratifica da parte del governo, avvenuta alla fine dell’estate, è sempre in trasferta per restare vicino ai club, enti federati e aggregati, che riuniscono gli italiani che volano per passione.
Arcifa, che cos’è l’Aero Club d’Italia?
«È il più antico ente aeronautico italiano, il riferimento per l’aviazione sportiva e turistica italiana, al nostro interno abbracciamo tutte le anime di chi ha passione per ciò che vola, dall’aeromodellismo al paracadutismo, dagli ultraleggeri al parapendio e al deltaplano. Da noi si insegna l’arte del volo con un’attenzione particolare alla sicurezza e al rispetto delle regole».
Riccardo Molinari (Ansa)
Il capogruppo leghista alla Camera: «Stiamo preparando un pacchetto sicurezza bis: rafforzeremo la legittima difesa ed estenderemo la legge anti sgomberi anche alla seconda casa. I militari nelle strade vanno aumentati».
«Vi racconto le norme in arrivo sul comparto sicurezza, vogliamo la legittima difesa “rinforzata” e nuove regole contro le baby gang. L’esercito nelle strade? I soldati di presidio vanno aumentati, non ridotti. Landini? Non ha più argomenti: ridicolo scioperare sulla manovra».
Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, la Cgil proclama l’ennesimo sciopero generale per il 12 dicembre.
«Non sanno più di cosa parlare. Esaurito il filone di Gaza dopo la firma della tregua, si sono gettati sulla manovra. Ma non ha senso».
Francesco Filini (Ansa)
Parla il deputato che guida il centro studi di Fdi ed è considerato l’ideologo del partito: «Macché, sono solo un militante e il potere mi fa paura. Da Ranucci accuse gravi e infondate. La sinistra aveva militarizzato la Rai».
Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia, la danno in strepitosa ascesa.
«Faccio politica da oltre trent’anni. Non sono né in ascesa né in discesa. Contribuisco alla causa».
Tra le altre cose, è responsabile del programma di Fratelli d’Italia.
«Giorgia Meloni ha iniziato questa legislatura con un motto: “Non disturbare chi vuole fare”. Il nostro obiettivo era quello di liberare le energie produttive».
Al centro Joseph Shaw
Il filosofo britannico: «Gli islamici vengono usati per silenziare i cristiani nella sfera pubblica, ma non sono loro a chiederlo».
Joseph Shaw è un filosofo cattolico britannico, presidente della Latin Mass Society, realtà nata per tramandare la liturgia della messa tradizionale (pre Vaticano II) in Inghilterra e Galles.
Dottor Shaw, nel Regno Unito alcune persone sono state arrestate per aver pregato fuori dalle cliniche abortive. Crede che stiate diventando un Paese anticristiano?
«Senza dubbio negli ultimi decenni c’è stato un tentativo concertato di escludere le espressioni del cristianesimo dalla sfera pubblica. Un esempio è l’attacco alla vita dei non nati, ma anche il tentativo di soffocare qualsiasi risposta cristiana a tale fenomeno. Questi arresti quasi mai sono legalmente giustificati: in genere le persone vengono rilasciate senza accuse. La polizia va oltre la legge, anche se la stessa legge è già piuttosto draconiana e ingiusta. In realtà, preferiscono evitare che questi temi emergano in un’aula giudiziaria pubblica, e questo è interessante. Ovviamente non si tratta di singoli agenti: la polizia è guidata da varie istituzioni, che forniscono linee guida e altro. Ora siamo nel pieno di un dibattito in Parlamento sull’eutanasia. I sostenitori dicono esplicitamente: “L’opposizione viene tutta dai cristiani, quindi dovrebbe essere ignorata”, come se i cristiani non avessero diritto di parola nel processo democratico. In tutto il Paese c’è la percezione che il cristianesimo sia qualcosa di negativo, da spazzare via. Certo, è solo una parte dell’opinione pubblica, non la maggioranza. Ma è qualcosa che si nota nella classe politica, non universalmente, tra gli attori importanti».






