2021-09-01
Non solo Cortina e Madonna di Campiglio. Le Dolomiti offrono molto di più
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Itinerari che si snodano tra laghi, cascate e paesi fiabeschi, le cui finestre di legno intagliato e i balconi da cui traboccano i gerani fanno sognare anche gli adulti. Da Bolzano a Riva del Garda, passando per Meltina, Alleghe e Colle Santa Lucia un viaggio attraverso le montagne Patrimonio mondiale Unesco dal 2009.Lo speciale contiene un articolo e quattro approfondimenti.Cosa si può dire sulle Dolomiti che non sia stato già detto? Che al tramonto si tingono di rosa come ballerine sulle punte o che i pascoli che si arrampicano sui crinali sembrano usciti dal cartone animato Heidi? Forse che sono Patrimonio mondiale Unesco dal 2009? Tutto questo è risaputo.In effetti, esistono luoghi e persone e cose, nel mondo, il cui "scontato" fascino induce a descriverle quasi in punta di piedi per non offenderne la maestà.Bisogna quindi trovare una scusa valida per parlarne ancora e ancora. La necessità di informare i meno esperti della montagna ce ne fornisce una. Sono molti gli itinerari facilmente percorribili, soprattutto in estate e durante le mezze stagioni. Ché le Dolomiti, d'inverno, sono tutto un altro discorso.Itinerari che si snodano tra laghi, cascate e paesi fiabeschi, le cui finestre di legno intagliato e i balconi da cui traboccano i gerani fanno sognare anche gli adulti: sarà questa la linea direttrice del nostro focus.Nonostante la località più famosa rimanga ancora Cortina D'Ampezzo, ognuno può scegliere le Dolomiti che preferisce. Questi gruppi montuosi, infatti, attraversano 3 regioni e 5 province (Belluno, Bolzano, Trento, Pordenone e Udine). Premesso che ognuno di questi gruppi merita l'incondizionata ammirazione di chi vi incappa, la selezione da parte dell'UNESCO ne comprende 9: Pelmo e Croda da Lago (BL); Marmolada (BL-TN); Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine (BL-TN); Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave (PN-UD); Dolomiti Settentrionali (BN-BZ); Puez-Odle (BZ); Sciliar, Catinaccio e Latemar (TN-BZ); Dolomiti di Brenta (TN); infine Bletterbach (BZ).I motivi sono da ricercarsi nella geomorfodiversità di questi gruppi, nella loro bellezza, nelle caratteristiche chimico-fisiche, nell'unicità paesaggistica e nel loro essere fonti di studi approfonditi sui cambiamenti climatici.Una volta in quota, ci si renderà conto di tutto questo e anche di due parole ricorrenti tra gli scalatori e talvolta sui cartelli: "dolomia" (la roccia predominante, che prende il nome dal suo scopritore, il naturalista francese Déodat de Dolomieu) ed "enrosadira", vale a dire la colorazione che le Dolomiti assumono durante la giornata a seconda della luce: arancione, oro, rosa, rosso, viola.Prima di abbandonarsi al bello, però, occorrono delle raccomandazioni. Non lo si ripeterà mai abbastanza, ma il trekking in montagna (non solo sulle Dolomiti) richiede di informarsi preventivamente sul meteo, sulla difficoltà, le distanze, i rifugi e il tempo necessario. Accade fin troppo spesso, infatti, che si sottovaluti la fatica di un'escursione in montagna e ci si ritrovi sfiniti proprio a metà del percorso, rischiando non solo di posticipare il rientro, ma anche di farsi male a causa di una soglia dell'attenzione inevitabilmente più bassa. Altrettanto di frequente accade di perdersi. Ecco perché è fondamentale informarsi presso gli hotel o gli info-point sulle escursioni che si vogliono fare, ma anche scaricare app utili come Wikiloc. Insomma, è bene non fare di testa propria: la montagna è amica e nemica allo stesso tempo. In linea generale, se si prediligono le passeggiate facili, è bene scegliere i percorsi con poca inclinazione. A questo scopo si può optare per i laghi. Quasi tutti, infatti, offrono la possibilità di seguirne il perimetro: per quanto esteso, sarà comunque meno difficoltoso di salite e discese.Si pensi al Lago di Braies o a quello di Anterselva o anche ad alcune valli, come la Fiscalina, caratterizzata da dolci pendenze.Un'altra raccomandazione importante riguarda la guida: le Dolomiti non sono adatte a chi soffre il mal d'auto. I tornanti, infatti, non sono semplici curve. È anche vero che i limiti di velocità sono più bassi, ma questo aspetto fornisce un'altra controindicazione: se si va nei luoghi più gettonati è facile imbattersi in code lunghe e lente. Come scegliere una vacanza sulle Dolomiti? Optando non solo e non tanto per i must, quanto per l'infinta riserva di bellezza sommersa. Non solo Cime di Lavaredo, Val di Fassa, Val di Funes e Alpe di Siusi: la Val d'Ultimo, le piramidi del Renon e il Lago di Resia (per fare solo alcuni nomi) non hanno nulla da invidiare al resto.Oltre all'aria pulita, alla bellezza paesaggistica, alla pulizia e all'organizzazione invidiabili, un altro validissimo motivo per scegliere un viaggio sulle Dolomiti è fornito dalla cucina: i piatti semplici e caserecci sono la panacea per tanti "mali", tra cui l'affaticamento dovuto alle escursioni.Assolutamente da provare i casunzei (ravioli ripieni), i canederli, la selvaggina e la polenta, che accompagna quasi tutte le seconde portate. Ma sono straordinari anche i dolci (lo strudel su tutti) e il pane. Tutti piatti ricchi, che però non lasciano sensi di colpa. Il bello della montagna è anche questo: mangiare a volontà è quasi un dovere.L'itinerario che segue rispetta i canoni indicati nell'articolo: facilità, bellezza "defilata" e pace, pur con brevi incursioni in cammini più difficoltosi e luoghi celebri. Un viaggio tra Veneto e Trentino Alto Adige, alla ricerca di sensazioni dimenticate in tutti i centri urbani e non solo nelle metropoli.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/cortina-madonna-campiglio-dolomiti-offrono-2654864722.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="alleghe-e-colle-santa-lucia" data-post-id="2654864722" data-published-at="1630509664" data-use-pagination="False"> Alleghe e Colle Santa Lucia Alleghe (iStock) Due destinazioni vicine tra loro e quindi facilmente abbinabili sono il Lago di Alleghe e Colle Santa Lucia, nel Bellunese. Il bello è che, nonostante la prossimità, offrono alla vista paesaggi molto diversi tra loro.Il Lago di Alleghe si trova ai piedi del Monte Civetta, impressionante parete verticale definita da Dino Buzzati "la muraglia di roccia più bella delle Alpi". Per chi non vuole o non può avventurarcisi, esiste sempre questo specchio d'acqua color smeraldo, nonché l'omonimo paese – Alleghe, appunto – dalla tipica bellezza alpina.Fare il giro del lago, tutto sommato, è un gioco da ragazzi: le pendenze sono quasi inesistenti e la passeggiata richiede un paio d'ore. In alternativa, è possibile noleggiare una barca o un pedalò.La pacifica beltà di questo luogo è in realtà frutto di una tragedia: la frana del 1771, quando milioni di metri cubi di roccia si staccarano dal Monte Piz travolgendo i paesi a valle e ostruendo il torrente Cordevole. Sempre a proposito del carattere della montagna…DeviazioneSe si è mediamente in forma e si ha voglia di intraprendere una salita di circa mezzora, prima di chiudere il cerchio è possibile deviare a Masarè. Seguendo le indicazioni, si arriva all'omonima cascata, dal getto potente e freddo (basta avvicinarsi anche di poco perché il clima cambi sensibilmente). La vista ripaga la fatica.Terminato il giro del lago, si può risalire in auto e, in 20 minuti, raggiungere Colle Santa Lucia, ottima base di partenza per escursionisti e ciclisti (il Giro d'Italia è passato anche da qui).A Colle Santa Lucia c'è davvero pochissimo, quanto a divertimenti: è il paradiso di tutti coloro che cercano movimento all'aria aperta e tranquillità. L'incantevole Chiesa di Santa Lucia, con annesso cimitero, è il punto principale del luogo.EscursioniImperdibile Passo Giau, a 29 tornanti da Colle Santa Lucia. È sicuramente uno dei panorami più belli delle Dolomiti.Tra i percorsi fattibili, il più gettonato è il giro ad anello da Passo Giau alle Cinque Torri. Splendido, ma più impegnativo del precedente, anche il cammino che da Passo Giau arriva al Rifugio Nuvolau. Il lato positivo è che, una volta in cima, ci si può rifocillare.Mangiare e dormireN'Zunaia Ristorante, Via Lungo Lago, 12, Alleghe. Piatti semplici, anche da asporto;Belvedere grill-bar, Località Belvedere, 1, Colle Santa Lucia. Da qui si osserva l'enrosada in tutto il suo splendore;Albergo Posta, Via Villagrande, 2, Colle Santa Lucia. Camere semplici, ma con vista, e colazioni ottime. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/cortina-madonna-campiglio-dolomiti-offrono-2654864722.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="meltina" data-post-id="2654864722" data-published-at="1630509664" data-use-pagination="False"> Meltina iStock Dal Veneto all'Alto Adige il passo è breve, soprattutto psicologicamente: Colle Santa Lucia e Meltina fanno parte del riconoscibilissimo paesaggio dolomitico. Cambia solo la lingua, che qui si sdoppia in tedesco e italiano.Per arrivare a Meltina si impiegano circa 2 ore e mezza, di più se si opta per le diverse pause-caffè che questi luoghi meritano. C'è una miriade di posti incantati, come Sottoguda, uno dei borghi più belli d'Italia. Vale la pena fermarsi qui anche solo per una merenda, per poi incamminarsi tra i tabièi, fienili in legno tipici in tutta l'area di cultura ladina. Quasi tutti sembrano popolati dallo spirito degli agricoltori passati: non è inusuale imbattersi in riproduzioni lignee dei diversi mestieri. Fuori da una delle porte, addirittura, un vecchio sembra bussare davvero.Bella anche la chiesetta, dedicata ai Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco. Secondo stop prima di raggiungere Meltina: il Lago di Fedaia, a Canazei. Uno spettacolare specchio d'acqua sul quale sporgersi non senza qualche vertigine (esistono alcuni punti, a Passo Fedaia, per osservarlo dall'alto).Arrivati a Meltina, non si può non rimanere incantati dal paesaggio: l'atmosfera che vi si respira, le stelle – perfettamente visibili – e le poche case in legno che puntellano la conca in cui si trova fanno di questo minuscolo borgo un luogo da fiaba.Qui i ristoranti chiudono presto, come quasi ovunque, in Alto Adige. Perché la montagna va vissuta di giorno, camminando, pranzando in compagnia all'aperto e raccogliendosi tra le quattro mura quando cala il buio.EscursioniUna su tutte: quella che porta agli omini di pietra, sorta di piramidi costruite impilando tanti sassi piatti uno sopra l'altro. Un'escursione abbastanza impegnativa, ma adatta a chi possiede una buona resistenza fisica, non necessariamente un fisico sportivo. Si parte da San Genesio e si arriva a destinazione dopo circa due ore di camminata (l'ultima parte è in salita).Una volta in cima al Monte Schöneck ci si ritrova davanti a queste formazioni, incredibili vista la loro età: alcuni parlano addirittura di migliaia di anni. Non si è mai capita la funzione di tali omini, ma si ipotizza che i pastori passino così il tempo da diversi lustri.Cavalli e mucche in libertà fanno il resto.Mangiare e dormireLanzenschuster, Via Lanzen, 12, Bolzano. Da provare i canederli all'albicocca e il capriolo con polenta;Malga Möltner Kaser, Jochweg, 10, Meltina. Un luogo idilliaco e circondato da animali;Gasthof St. Ulrich, Aschlerbach, 1, Meltina. Piatti genuini e preparati con cura.Garni' Reider, Bahnweg, 3, 39010 Mölten. Hotel piccolo ed estremamente accogliente. Nella frazione di Salonetto. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/cortina-madonna-campiglio-dolomiti-offrono-2654864722.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="bolzano" data-post-id="2654864722" data-published-at="1630509664" data-use-pagination="False"> Bolzano Bolzano (iStock) Se si va sulle Dolomiti non ci si può esimere dal visitare Bolzano, città dal sapore mitteleuropeo. Se d'estate è rovente, è durante le mezze stagioni che dà il meglio di sé.Il capoluogo dell'omonima provincia non è particolarmente esteso, per cui un giorno è più che sufficiente per visitarlo e riprendersi dalle escursioni precedenti.Si parte da Piazza Walther e da qui si raggiunge prima di tutto il Duomo (chiesa di Santa Maria Assunta), tanto colorato all'esterno quanto buio all'interno, caratteristica tipica dell'architettura gotica.Poco distante dal Duomo si trova la Chiesa dei Domenicani, famosa per la cappella di San Giovanni, decorata con affreschi di scuola giottesca.Imperdibile Piazza delle Erbe, caratterizzata dal mercato di frutta, verdura e prodotti tipici. Una tradizione che affonda le radici nel Medioevo e che prosegue come se il tempo non fosse mai passato. Collegata alla piazza, la Via dei Portici, fiancheggiata da eleganti edifici tardo-gotici. Riduttivo definirla la via dello shopping.È d'obbligo anche un salto al Convento dei Francescani, con il suo prezioso chiostro risalente al Trecento.L'aspetto naturalistico è preminente all'interno della città. Basti pensare ai Prati del Talvera, vera e propria oasi verde meravigliosamente attrezzata sia per gli adulti che per i bambini e gli sportivi. La Funivia del Colle, invece, arriva alla località Colle di Villa, che regala una magnifica vista sulla valle, se si riesce a superare la paura delle altezze.Infine, un'altra escursione (facilissima) è quella che porta alle Piramidi di Terra del Renon, nei pressi di Soprabolzano. Per osservare queste formazioni in argilla si può percorrere il Sentiero delle Piramidi, un breve tratto che offre diversi belvedere.La particolarità di queste "piramidi" consiste nella loro forma: in cima, infatti, quasi tutte ospitano un masso piatto. La loro formazione, risalente all'era glaciale, segue un ciclo naturale di costruzione e distruzione, dovuto alle condizioni meteorologiche: il crollo di parti di argilla, in maniera quasi misteriosa, permette la nascita di altre piramidi.Mangiare e dormireRistorante Cavallino Bianco, Via dei Bottai, 6. È la più antica trattoria della città;FranziskanerStuben, Via dei Francescani, 7. Posizione centrale, prezzi nella media e piatti tipici;Wirtshaus / Ristorante Vögele, Via Goethe, 3. Ottimo rapporto qualità-prezzo.Apartments Waldquell, Lengmoos 20, 39054 Ritten. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/cortina-madonna-campiglio-dolomiti-offrono-2654864722.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="riva-del-garda" data-post-id="2654864722" data-published-at="1630509664" data-use-pagination="False"> Riva del Garda Riva del Garda (iStock) Partendo da Bolzano, si raggiunge Riva del Garda con un'ora e mezza di macchina. Una località con cui chiudere in bellezza, perché unisce due aspetti tipici del paesaggio dolomitico: lago e montagne.Il Garda: lo si vede già dall'alto in tutta la sua scintillante grandezza. Siamo in provincia di Trento, in una località amata dai turisti – soprattutto tedeschi - e dagli amanti del windsurf. Per questo il consiglio rimane quello di visitarla fuori stagione o comunque in giorni feriali.Piazza III novembre è il primo luogo della maggior parte dei visitatori. Qui svetta la Torre Apponale, che si riflette nelle acque lacustri. Venne costruita nel Medioevo a guardia del porto e la si può anche scalare (165 gli scalini). Anche se la vista è magnifica da qui, non lo è quanto quella di cui si gode prendendo l'ascensore panoramico Bastione, una funicolare che collega il centro storico con il bastione di origini veneziane.Inaugurato solo un anno fa, in tre minuti porta gli avventori – con € 4,00 a tratta – sulle falde del Monte Rocchetta. Essendo in vetro, si può godere già in salita di un panorama via via più vertiginoso.Tornando in centro, si può ammirare la rocca, sede del MAG – Museo Alto Garda. Circondata dall'acqua, è spesso raggiunta da natanti provenienti dal o diretti al lago, pur trovandosi in zona pedonale.Passeggiare sul lungolago, a Riva del Garda, non significa solo abbandonarsi a placidi pensieri: camminando di buona lena, si possono raggiungere il Forte di San Nicolò - fortificazione austro-ungarica, oggi sede del Centro Studi Lago di Garda – e Torbole, luogo per eccellenza del windsurf e della vela.Tantissime le piste ciclabili di Riva e dintorni, ma la più famosa si trova a pochi chilometri: la Ciclabile di Limone del Garda è un percorso a picco sul Lago di Garda. Se le Dolomiti portano con sé, oltre alla bellezza, anche l'obbligo di fare del movimento fisico, lo stesso si può dire di tutti quei luoghi che si trovano ai loro piedi.Mangiare e dormireRistorante Alpino, Via del Ferro, 1. Situato all'interno del borgo, offre una cucina semplice ma di qualità;Osteriva, Via Fiume, 1. Qui si mangia pesce di lago (e non solo);Panem, Viale Roma, 11. Panini gourmet per pranzi veloci.Hotel Sole, Piazza III Novembre, 35. È l'hotel storico della città e affaccia direttamente sul lago.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
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