
Paola Balducci (Ansa)
Paola Balducci aveva ricevuto da Fabrizio Centofanti cosmetici e viaggi per 3.000 euro

Le esternazioni di Francesco Saverio Garofani, ex parlamentare Pd, consigliere del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, riportate ieri dalla Verità, hanno scatenato un putiferio. Il direttore Maurizio Belpietro ha rivelato alcune considerazioni di Garofani, pronunciate in una occasione conviviale, a proposito di un «provvidenziale scossone» che faccia cadere l’attuale governo e di «una grande lista civica nazionale» in preparazione. Per Garofani, l’amico Ernesto Maria Ruffini, con il quale secondo alcune cronache pranza di frequente, può dare una mano, ma, riflette, «serve un intervento ancora più incisivo di Romano Prodi».
C’è una figura che attraversa con passo felpato tre decenni di politica e istituzioni italiane, spesso senza esporsi del tutto, ma che - quando decide di intervenire - rivela un carattere molto più netto di quanto lasci intuire la sua consueta riservatezza. È quella di Francesco Saverio Garofani, classe 1962, cattolico democratico di tradizione doc, ex direttore di quotidiani d’area, già deputato dell’Ulivo e del Partito democratico, oggi figura centrale negli equilibri quirinalizi sul fronte della Difesa. Chi lo conosce bene lo definisce «riservato» e «prudente». Spesso viene avvistato intorno a Montecitorio e a Palazzo Madama insieme con l’amico senatore dem Stefano Losacco.
La serie con Ted Danson torna su Netflix il 20 novembre: una commedia leggera che racconta solitudine, terza età e nuovi inizi. Nei nuovi episodi Charles Nieuwendyk, ex ingegnere vedovo diventato spia per caso, indaga al Wheeler College.
Grazie all’accordo «bipartisan» Meloni-Schlein è stato approvato in commissione giustizia della Camera, il 12 novembre scorso, il progetto di legge a firma dell’onorevole Laura Boldrini e altri, recante quello che, dopo la probabile approvazione definitiva in Aula, dovrebbe diventare il nuovo testo dell’articolo 609 bis del codice penale, in cui è previsto il reato di violenza sessuale. Esso si differenzia dal precedente essenzialmente per il fatto che viene a essere definita e punita come violenza sessuale non più soltanto quella di chi, a fini sessuali, adoperi violenza, minaccia, inganno, o abusi della sua autorità o delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa (come stabilito nella vigente formulazione della norma), ma anche quella che consista soltanto nel compimento di atti sessuali «senza il consenso libero e attuale» del partner.

