2022-12-15
Coop farlocche per evadere il fisco
Sequestrati 102 milioni di euro a Brt (gruppo Le Poste, Cdp francese) e Geodis (Ferrovie transalpine): secondo l’accusa, i due colossi della logistica lucravano sulla manodopera.La presunta frode fiscale ai danni dell’Erario italiano, accusa contestata dalla Procura di Milano ai due colossi della logistica di proprietà francesce, Brt e Geodis, sarebbe costata alle casse del fisco 102 milioni di euro. È questa la somma complessiva sequestrata alle due aziende e all’imprenditore e intermediario sessantatreenne Antonio Suma.Per essere più precisi, 44 milioni sono stati congelati a Brt- Bartolini (1,7 miliardi di fatturato e oltre 5.000 lavoratori nel gruppo controllato dalle Poste d’Oltralpe, possedute dalla Cassa depositi e prestiti francese); altri 37 milioni sono stati sequestrati a Geodis Cl Italia spa (divisione italiana da 273 milioni di fatturato e quasi 4.000 lavoratori di un gruppo appartenente alle Ferrovie di Stato transalpine) e, come detto, altri 21 milioni sono stati tolti dalla disponibilità del manager Suma, amministratore di fatto di una serie di cooperative.L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Paolo Storari, nel decreto di sequestro preventivo, ipotizza l’accusa di compensazione di crediti inesistenti e di frode fiscale riguardante i cosiddetti «serbatoi di manodopera»: ossia lavoratori della logistica, messi a disposizione da società intermediarie per le due grandi aziende, a cui non sono stati pagati contributi e Iva pur essendo di fatto dipendenti.Come funzionava concretamente la presunta frode? Nelle 137 pagine del decreto di sequestro preventivo, il pm Storari scrive: «Le società serbatoio costituite sotto forma di cooperativa […] si avvicendano nel tempo trasferendo la manodopera dall’una all’altra, omettono sistematicamente il versamento dell’Iva […] emettono fatture nei confronti delle società filtro». Queste, «nella maggior parte dei casi consorzi, con un numero esiguo di dipendenti rifatturano le asserite prestazioni ai committenti finali, […] presenti all’unico scopo di allungare la catena commerciale ed ostacolare le attività di controllo».Infine la società committente «importante realtà aziendale» che «simula la stipula di contratti di appalto a basso costo con le società filtro, dando una parvenza di regolarità di rapporti commerciali con soggetti formalmente distinti dagli enti che realizzano le varie forme di illecito». Ma c’è di più perché «l’appalto è finalizzato a potenziare l’organico del committente (in questo caso Brt e Geodis, ndr), assicurando allo stesso considerevoli risparmi sul costo del lavoro […] e determinando di fatto una somministrazione illecita di manodopera».Per chi indaga, Geodis e Brt avrebbero utilizzato questo modello di assunzioni farlocche fin dal 2016. Escamotage che, per anni, avrebbero garantito alle due società francesi di abbattere i costi legati alle obbligazioni tributarie. Tra gli indagati, oltre alle due società e Suma, ci sono altre sei persone: Francesco Cazzaniga, Fabrizio Airoldi, Cristina Vidilini, Maria Concetta Suma, Giorgio Bartolini e Costantino Dalmazio, accusati a vario titolo perché firmatari delle dichiarazioni Iva o gestori di società. L’indagine a carico di aziende impegnate nella logistica non è una novità per la Procura meneghina.Infatti già nel giugno 2021 le toghe milanesi si erano occupate di un’altra azienda del settore: ovvero la Dhl supply chain Italy (controllata dalle Poste tedesche e alla quale erano stati sequestrati 20 milioni di euro), anche allora dall’attività investigativa era emerso che, attraverso società di intermediazione e finte cooperative, sarebbero stati creati «meri serbatoi di manodopera». Lo scorso novembre i pm, però, hanno presentato richiesta di archiviazione perché la società ha «reinternalizzato» i lavoratori, assumendone 1.500.Proprio questo «forte segnale, anche verso l’esterno, di voler proseguire l’attività nella piena legalità», per i magistrati è stato sinonimo di «una netta cesura». Così da indurre la Procura a chiedere per la prima volta l’archiviazione dell’illecito amministrativo di una società.