2020-03-24
Conte si piega al Colle e vede il centrodestra
Sollecitato da Sergio Mattarella, che ha raccolto le lagnanze dell'opposizione, ieri sera il premier ha ricevuto Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani a Palazzo Chigi. Giuseppi alla fine sarà costretto a coinvolgere pure il Parlamento: mercoledì mattina riferirà a Camera e Senato.Ci voleva la sveglia di Sergio Mattarella per far capire al premier Giuseppe Conte, che il «mestiere» di presidente del Consiglio è una cosa seria, che diventa serissima in condizioni drammatiche ed eccezionali come quelle che l'Italia sta vivendo. Ci voleva la sveglia del Quirinale, per convincere il premier che comunicare alla popolazione disorientata e impaurita le decisioni del governo, relative alla sicurezza nazionale, alla libertà di movimento, agli accorgimenti per salvare la pelle propria e dei propri familiari, amici e colleghi, alla chiusura di milioni di attività produttive, non è un gioco, o un'opportunità per raggranellare «like» su Facebook, con lo stratagemma, ben noto agli addetti ai lavori, di far crescere l'attesa per un intervento in diretta, dilatando il tempo che passa tra l'annuncio e l'avvio del live, il che costringe gli utenti dei social a premere sul «mi piace» pur di non arrivare in ritardo all'appuntamento. Ci voleva la presa di posizione del capo dello Stato, come auspicava ieri sulla Verità il direttore Maurizio Belpietro, per far capire a Conte e al suo paraguru della comunicazione, Rocco Casalino, che in un momento come questo l'opposizione va consultata ogni santo giorno, tanto più che, come candidamente ammesso da Palazzo Chigi domenica sera, il Dpcm è stato firmato a tarda sera, e l'elenco delle attività che possono restare aperte è stato ampliato a dismisura perché erano «arrivate numerosissime richieste da aziende che adducevano varie motivazioni per giustificare la necessità di proseguire nelle proprie attività». Sembra di vederlo, Conte, che aggiunge all'elenco delle imprese che possono restare aperte l'azienda X e cancella quella Y.L'altra sera, il centrodestra italiano, unito come non mai, guidato dal leader della Lega Matteo Salvini, aveva chiesto un incontro a Mattarella, sollecitando il suo intervento per «restituire al Parlamento la sua centralità affinché eserciti appieno i poteri affidatigli dalla Costituzione, legiferare e controllare l'attività del governo». Salvini nella mattinata di ieri ribadisce la richiesta. Alle 13 e 40, la svolta: Salvini riferisce di aver ricevuto una telefonata dal Quirinale. «Ringrazio il presidente della Repubblica», dice Salvini, «per la disponibilità e per l'impegno a favorire un'interlocuzione tra il governo e l'opposizione per creare quel clima giusto di una vera collaborazione per il bene del paese e uscire insieme dall'emergenza. Ho informato del colloquio Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi». L'ultimo vertice tra governo e opposizione risale allo scorso 10 marzo: il centrodestra chiese di chiudere tutto, la risposta fu «no». Mattarella (questo non è stato comunicato ufficialmente, ma è lampante) chiama anche Conte. La lavata di ciuffo ha effetto immediato: Conte chiama Salvini e invita il centrodestra a Palazzo Chigi. «Dopo la cordiale telefonata del presidente Mattarella», scrive Salvini su Facebook, alle 14 e 40, «è arrivata anche quella di Conte, che dopo le nostre sollecitazioni ha invitato le opposizioni di centrodestra stasera alle 19 a Palazzo Chigi per un confronto sulla situazione. Non ci mancano idee, consigli e proposte concrete da portare sui tavoli del governo!». Prima di darne notizia, Salvini avverte dell'invito i suoi alleati, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Ora, con la maggioranza a pezzi, con il Pd e la stragrande maggioranza del M5s che non sopportano più Conte e Matteo Renzi tornato a bombardare il governo, il premier ha interesse, tutto sommato, a mostrare segnali di apertura verso l'opposizione. Il leader del Carroccio ha le idee chiare su quali proposte portare al tavolo con il governo: la protezione del lavoro; la garanzia di un aiuto importante alle partite Iva, che rappresentano «il 24% dei lavoratori», ai quali sono destinati 600 euro una tantum, un provvedimento che Salvini definisce «insultante». La terza proposta riguarda il sostegno alle imprese, alle quali deve essere garantita «liquidità» e il «prolungamento delle esenzioni fiscali e burocratiche». Quarto punto, la richiesta dell'anno bianco fiscale: «Il 2020», argomenta Salvini, «sarebbe quindi un anno bianco fiscale, in cui verrebbe corrisposto solo il saldo 2019. Serve inoltre saldo e stralcio delle cartelle esattoriali ad ampio raggio, sia per le imprese che per i cittadini». Infine, il sostegno agli enti locali, il «no» al Mes, l'apertura «giorno e notte» del parlamento. Alle 19 e 20, Salvini (accompagnato da Claudio Durigon e Alberto Bagnai), Giorgia Meloni (con il capogruppo di Fdi alla Camera, Francesco Lollobrigida e il senatore Giovanbattista Fazzolari) e il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani varcano l'ingresso di palazzo Chigi. Inizia la riunione tra governo e opposizione. Con Conte c'è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. Tutti con la mascherina e a distanza di sicurezza. In videoconferenza c'è il ministro della Salute, Roberto Speranza. Alle 20.05, Conte apre un altro spiraglio: fonti di governo annunciano che il premier presenterà un'informativa al Parlamento mercoledì prossimo (alle 9.45 a Montecitorio e alle 12.30 a Palazzo Madama). Giuseppi deve aver capito la lezione.
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)