2020-05-14
Conte toglie la cassa integrazione ma dà il condono a 500.000 immigrati
Grazie al nuovo decreto del governo gli italiani potranno comprare con lo sconto un monopattino elettrico, però purtroppo per loro, a luglio e ad agosto, non avranno le coperture della cassa integrazione. È questa una delle bizzarre norme contenute nella bozza della manovra che l'esecutivo guidato da Giuseppe Conte non ha ancora reso esecutiva, ma di cui già tutti temono gli effetti. Già, perché nelle oltre 750 pagine che Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia hanno limato per giorni, con furiosi litigi tra i partiti della maggioranza, c'è di tutto, anche cose folli come quella che vi abbiamo appena [...][...] raccontato. Cosa c'entrino i monopattini e le biciclette elettriche con l'emergenza Covid non è dato sapere, a meno che l'ispiratore del provvedimento non sia Maria Antonietta Sala. Il sindaco di Milano, in vista della fine del «lockdown», ai concittadini che, a causa del distanziamento sociale, rischiavano di non riuscire a prendere la metropolitana o il tram, giorni fa suggerì di sopperire usando le due ruote. Come la regina francese che disse di dare le brioche al popolo francese che reclamava pane, il primo cittadino del capoluogo lombardo è parso sinceramente convinto che i pendolari potessero attraversare la città, magari dopo un viaggio in treno o sui mezzi in arrivo dalla periferia, pedalando in mezzo al traffico urbano. E ora Giuseppe Conte, anche lui uno che quando si affaccia dalle finestre di Palazzo Chigi sembra molto Maria Antonietta con la pochette, pare intenzionato a copiare l'idea. Ciò detto, mentre al popolo si offre lo sconto sui monopattini elettrici, nuovo mezzo di locomozione che tanto piace agli ecologisti tipo Greta Thunberg, ai lavoratori e alle aziende piegate dalla crisi economica seguita all'emergenza coronavirus non si offre alcuna soluzione, se non andare in vacanza, naturalmente distanziati. Sì, come è noto il decreto di marzo per tamponare la situazione dopo la chiusura delle attività ha offerto una cassa integrazione in deroga fino a fine giugno, ma nella bozza della manovra il provvedimento non è esteso ai restanti mesi estivi. In pratica se ne riparlerebbe, se tutto va bene, a settembre, con una nuova misura da approvarsi più avanti. La spiegazione di quella che appare a tutti gli effetti una bizzarria è semplice. Nonostante le molte promesse e gli ancor più numerosi articoli di cui è composto il decreto in discussione i soldi non ci sono e dunque Conte e compagni preferiscono fare un po' di rumore, come dice Diodato, e spostare il problema più in là. Siamo cioè nell'assurda condizione di un decreto che doveva arrivare ad aprile, ma che a metà maggio ancora non c'è e tuttavia già si sa che ne servirà un altro, perché i soldi non basteranno. Nel frattempo però, invece di concentrarsi sugli aiuti ai lavoratori rimasti a casa e sulle aziende e i negozi che rischiano di chiudere, il governo spende risorse e tempo per fare lo sconto a chi va col monopattino, mentre a Milano Maria Antonietta Sala spreca denaro per ridurre le carreggiate e far contenti gli elettori della Ztl che lo votano, i quali, abitando in centro, sognano una città fatta di piste ciclabili, cioè senza i pendolari del traffico. Sì, il Rilancio a cui pensa la maggioranza di sinistra composta da piddini e grillini sarà così veloce da procedere spedito su due ruote. Già immaginiamo il risultato, ossia i marciapiedi invasi dai piccoli scooter oggi di moda che poi, come le biciclette in condivisione pubblica che ormai hanno invaso le nostre città, saranno abbandonati ovunque.Tuttavia, nel decreto c'è anche altro. Con la scusa del coronavirus, come è noto, il governo vuole regolarizzare più di mezzo milione di clandestini. Anche in questo caso il Covid c'entra come i cavoli a merenda, ma tutto serve pur di raggiungere lo scopo. E dunque, sostenendo che la misura è necessaria per evitare che gli immigrati propaghino il contagio e possano essere curati dal servizio sanitario, si vuole concedere a chiunque il permesso di soggiorno. Il ministro Teresa Bellanova aggiunge in sovrappiù che così i presunti profughi non saranno più sfruttati nei campi del Mezzogiorno, ma in realtà il caporalato e il lavoro nero non c'entrano nulla, perché chi sfrutta gli stranieri oggi continuerà a farlo anche domani dato che non basta un pezzo di carta che legalizza l'extracomunitario per far sì che gli aumentino la paga. La responsabile dell'Agricoltura, da renziana di ferro, dovrebbe ricordare che il suo capo, quand'era a Palazzo Chigi, fece una legge che introduceva il reato di sfruttamento del lavoro. «Così si porrà fine al caporalato», tuonò in coro il Pd. Come sia andata si vede: non è servito a nulla. Proprio come questa sanatoria, che non fermerà chi dà una paga da fame agli immigrati, ma darà solo ai clandestini il diritto di restare in Italia.
Una riunione del Csm (Imagoeconomica)
Valerio de Gioia (Imagoeconomica)
Alfredo Mantovano (Imagoeconomica)