2024-01-28
Conte, l’uomo coi difetti della Dc e l’ego da «star»
Giuseppe Conte (Getty Images)
Mario Pedini è stato a lungo parlamentare democristiano nella prima Repubblica. Da ministro dell’istruzione nel quarto governo Andreotti, passò alla storia per essersi esibito al pianoforte durante una puntata del Maurizio Costanzo show e per aver destinato gran parte dei fondi dell’edilizia scolastica sperimentale al suo collegio elettorale. Perché ricordo un vecchio doroteo ormai scomparso da più di vent’anni? Perché in questi giorni Giuseppe Conte mi ha ricordato il defunto onorevole della Dc.Diciamoci la verità: il leader dei 5 stelle un po’ democristiano lo è. Non soltanto perché in gioventù è stato ospite di Villa Nazareth, collegio cattolico che negli anni ha accolto Moro, Andreotti, Cossiga e Scalfaro, ma pure perché è cresciuto alla scuola del cardinal Silvestrini.E poi, con le sue frasi involute, l’eloquio da azzeccagarbugli, ricorda molto i leader dc, i quali in una cosa eccellevano: nel non farsi capire. Come non ricordare le circonlocuzioni in cui erano maestri per non raccontare le cose come stavano. E la «caducazione» della concessione, usata da Giuseppe Conte a cadaveri ancora caldi dopo il crollo del ponte Morandi, per non dire che avrebbe cacciato i Benetton (cosa che poi da buon democristiano non fece), un po’ somiglia a quei giri di parole con cui i vecchi dc riuscivano a sostenere una tesi, ma poi anche il suo contrario. Come Conte sul Mes e anche sull’Ucraina. O come quando giurò di non essere un uomo per tutte le stagioni, intendendo di essere al servizio di una sola: la sua.Sì, Conte, nei riti con cui a una a una si rimangia le promesse e archivia le regole grilline, uccidendo politicamente il fondatore del Movimento, è di scuola democristiana, con la sola aggiunta di una vanità senza confini. C’è però un altro aspetto che lo accomuna ai vecchi dorotei ed è l’attenzione ai luoghi da cui si proviene. Nel suo caso, si tratta di Volturara Appula, sconosciuto paesello della provincia di Foggia, il cui nome secondo alcuni deriverebbe da vultur, avvoltoio in latino, che con il suffisso ara suonerebbe come città di avvoltoi. Non so se davvero le origini derivino da ciò, tuttavia sono certo che presto i cittadini chiederanno di mutare il nome in Conte Appula, che unirebbe il cognome del cittadino più illustre con l’antico nome della parte centrosettentrionale della Puglia. Un po’ gli abitanti del minuscolo centro (vi risiedono meno di 400 persone) glielo devono, perché da quando lui è uscito dall’oscurità per diventare prima presidente del Consiglio e poi leader dei 5 stelle, anche il Comune è uscito dall’anonimato. Oggi tutti sanno che Volturara Appula ha dato i natali a cotanto statista. E presto tutti sapranno che il paesello è stato ricoperto d’oro dai fondi pubblici. Il collega Antonio Rossitto, di Panorama, ha calcolato circa 25 milioni, 70.000 per residente, neonati e ottuagenari compresi. Al momento ne sono già stati stanziati 5, ma il sindaco, parlando con Rossitto, si è detto certo che arriverà anche il resto e finalmente Volturara avrà ciò che si merita, cioè la fama, il turismo e servizi da grande centro. Appena è uscito l’articolo di Panorama il sindaco, pentito, si è affrettato a smentire tramite la portavoce di Giuseppe Conte, mandando una lunga lettera per negare che tutto quel bendidio di milioni fosse già arrivato. Per ora, ha spiegato il primo cittadino del comunello sui monti Dauni, siamo alle richieste e non agli stanziamenti, negando che l’ex premier avesse un qualche ruolo nella pioggia di milioni. Anche Conte ha voluto dire la sua, spiegando in una diretta Web che i soldi fin qui stanziati (5 milioni) servono per mettere in sicurezza una diga, opera che riguarderebbe ben quattro Comuni. Peccato che l’appalto finanziato con i soldi pubblici e risalente all’aprile del 2020 reciti - testuale - «Creazione di un sistema aperto per l’utilizzo del lago Occhitto a uso turistico». Turismo, non opere contro le alluvioni. Insomma, come i vecchi dc, Conte lancia il sasso e poi nasconde la mano.Del resto, lui dai democristiani ha mutuato la vecchia abitudine di comprare il consenso. Loro nel Mezzogiorno distribuivano posti nell’amministrazione pubblica, usando le Poste, le Ferrovie e il ministero dell’Istruzione come stanze di compensazione con gli elettori. Conte si è inventato il Reddito di cittadinanza, che poi è la stessa cosa, con il vantaggio di non dover neppure avere la fila di questuanti fuori dalla porta. Altro che «giornalismo straccione», come ci ha accusati per aver sollevato il velo sui finanziamenti al suo paesello, il solo che immaginiamo lo celebrerà con una statua. È la politica di Conte a essere «stracciona», elargendo denaro senza alcun rendiconto e, soprattutto, senza alcun vantaggio per i contribuenti.Ps. Rimango in attesa di poter registrare presto file interminabili di turisti sulle sponde del lago Occhitto, opera della cui utilità è giunto a dubitare perfino il sindaco, il quale - appena eletto - ha commentato: io quei soldi li avrei destinati ad altro, invece che al lago Occhitto.