2025-03-22
Altra picconata alla famiglia: pure i single ora possono adottare i minori stranieri
La Consulta smonta la legge che consente di accogliere bimbi solo agli sposati. La Lega: «Rivediamo le norme». Pro Vita protesta: «Passa l’idea di un diritto ai figli per tutti».Chi in Italia intende adottare una bambina o un bambino spesso lotta contro la burocrazia internazionale, rimane vittima talvolta di ricatti, certamente va incontro a una prova durissima: i tempi sono infiniti. La Corte costituzionale ieri ha emesso una sentenza - per dirla con Antonio Ferrer, il Gran cancelliere dei Promessi Sposi e qui di sposi si ragiona - che assomiglia a quell’adelante Pedro con juicio che Alessandro Manzoni ha reso immortale. La sentenza numero 33 che la Consulta ha depositato ieri è indirizzata di fatto al Parlamento, incoraggiandolo ad adeguare la legislazione sulle adozioni ferma da quasi mezzo secolo. La politica di centrodestra accoglie l’invito, le associazioni pro famiglia vicine al mondo cattolico sostengono che si tratta invece di un altro attacco alla famiglia tradizionale perché con solo un genitore (o genitore uno, dipende dai punti di vista) i bambini non crescono sereni. I giudici della Consulta hanno detto una parola definitiva: anche i single possono accedere alla richiesta di idoneità per l’adozione internazionale. Fermo restando che spetta al giudice vagliare l’adozione vera e propria. Prima o poi però il dettato della legge 184 che risale al 1983 andava aggiornato. Sulla materia c’è stato molto scontro ideologico per quel che riguarda le coppie omosessuali che ha nascosto il vero problema: le centinaia di bambini che non hanno una famiglia in Italia, i milioni di bambini privi di affetto e di speranza nel mondo. È significativo che proprio la Lega - partito di centrodestra - appena la Consulta si è pronunciata affermi: «La sentenza dev’essere l’occasione per rivedere la normativa delle adozioni e aggiornarla alle necessità odierne. L’obiettivo è renderle più veloci e meno costose, coinvolgendo nelle adozioni internazionali anche coppie eterosessuali stabilmente conviventi. L’intervento è quanto mai urgente alla luce del preoccupante calo delle adozioni internazionali generato anche dai conflitti che confidiamo si chiudano rapidamente». Sostanzialmente il partito di Matteo Salvini coglie il dettato dei giudici come uno sprone. Da Forza Italia arriva un plauso con le parole dell’onorevole Tullio Ferrante: «La pronuncia tratteggia i confini di una società sempre più aperta e libera, che pone al centro la tutela e l’interesse dei bambini. Auspico perciò - sottolinea Ferrante - che si possa procedere con un intervento legislativo nel solco dei principi che regolano le adozioni internazionali». Dissonante è l’associazione Pro Vita & Famiglia per cui la sentenza «rischia di alimentare l’idea di un diritto al figlio per tutti, un’aberrazione giuridica da scongiurare in ogni modo». Aggiunge Jacopo Coghe: «La famiglia formata da una padre e una madre resta sempre e comunque il miglior contesto possibile per l’accoglienza di un figlio e la legge italiana deve continuare a privilegiare le domande di adozione delle coppie sposate». Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini aggiunge: «Nel 2024 ci sono state 540 adozioni internazionali e 1.880 coppie in lista di attesa. Non si risolve così il rilancio dell’adozione internazionale. I problemi sono altri, ad esempio i costi che partono da 20.000 euro.»La Corte costituzionale si è pronunciata su istanza del Tribunale di Firenze che riteneva non infondata l’eccezione di costituzionalità di alcuni articoli della legge 184 là dove esclude la possibilità di adozione internazionale da parte dei singoli. Tutto nasce dall’articolo 6 di quella legge che recita: «L’adozione è consentita a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni». La Corte Costituzionale non aggredisce questo articolo bensì la sua declinazione (articoli 29 e 30) per quanto attiene le adozioni all’estero. Oggi purtroppo molti bambini arrivano per canali non ufficiali dall’Ucraina e dall’Asia. Scrivono i giudici che i single risultano in astratto idonei ad assicurare al minore in stato di abbandono un ambiente stabile e armonioso, fermo restando che spetta al giudice accertare in concreto l’idoneità affettiva dell’aspirante genitore e la sua capacità di educare, istruire e mantenere il minore. L’accertamento può pure tenere conto della rete familiare di riferimento. Gli ultimi dati disponibili dicono che i bambini italiani adottabili sono circa mille all’anno, di cui un terzo non riconosciuti dalle madri alla nascita. Per quanto riguarda le adozioni internazionali le domande in venti anni si sono ridotte da 120.000 (nel 20011) a 79.000 (2021) i decreti di adozione sono passati da 6.331 a 1.612 e le adozioni portate a termine da 4.000 che erano nel 2001 sono state 598 nel 2021. Il fatto che non ci siano neppure dati più freschi la dice lunga sulla sottovalutazione che c’è stata in questi anni. Solo nel 2019 un decreto ha snellito le pratiche in Italia dove oggi il tempo medio per un’adozione va da 18 mesi a tre anni, ma sul fronte internazionale nulla è stato fatto. I tempi medi si aggirano tra 40 e i 60 mesi, i costi sono altissimi: tra 11.000 e 30.000 euro.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)