2023-08-22
Le confessioni sul Colombiagate che inchiodano la banda di D’Alema
Massimo D'Alema (Imagoeconomica)
Le chat criptate, utilizzate dagli indagati, confermano il ruolo centrale dell’ex premier e quanto fossero sensibili le trattative sulle armi. Gli inquirenti: il politico è il garante e lo stratega dell’intera operazione.Armi da guerra e yacht extralusso. A Miami, nello studio legale Robert Allen law, un anno e mezzo fa, si mescolavano business apparentemente distantissimi. E di questa strana macedonia si occupavano anche professionisti molto vicini a Massimo D’Alema, oggi indagato con i suoi tecnici di fiducia per corruzione internazionale aggravata. Lui e i suoi uomini sono infatti sospettati di aver provato a «oliare» gli alti gradi dell’esercito colombiano per concludere un affare da 4 miliardi di euro.Quando pubblicammo l’audio della trattativa di D’Alema con l’ex comandante dei gruppi paramilitari della Auc Edgar Ignacio Fierro (condannato per omicidio), lui a un giornale amico, La Repubblica, provò a negare ogni coinvolgimento nell’affare: «Ho detto a questi signori colombiani che era necessario trovare una società seria per iniziare la discussione. Loro hanno scelto questo studio legale americano, un business law molto attivo in America Latina».Poche ore dopo La Verità pubblicò le dichiarazioni di Emanuele Caruso, coindagato di D’Alema e broker dell’operazione insieme con il sodale Francesco Amato. L’ex premier non reagì bene, come dimostra un messaggio che inviò all’imprenditore e politico di Forza Italia Giancarlo Mazzotta, anche lui della partita: «Hai visto l’intervista di Caruso alla Verità? Era una trappola. Noi veniamo distrutti. Veramente un disastro senza rimedio. Temo che la questione avrà anche un profilo giudiziario».Purtroppo per lui sia Caruso che Mazzotta hanno dato agli inquirenti una versione del tutto diversa a quella di Baffino.La Digos di Napoli, in un’informativa di 85 pagine del novembre scorso, riassume così le loro spontanee dichiarazioni.Quelle di Caruso portano a questa sintesi: «Al fine di superare gli intoppi previsti dalla compliance, D’Alema suggerisce di indirizzarsi allo studio legale Robert Allen law di Miami che avrebbe seguito per conto di Fincantieri e Leonardo tutte le incombenze commerciali sul territorio sudamericano». Il racconto procede sulla base delle affermazioni di Mazzotta: «In un successivo incontro presso gli uffici di D’Alema, fissato tra Giancarlo Mazzotta, Emanuele Caruso e Francesco Amato si presenta anche Gherardo Gardo (il commercialista di fiducia dell’ex segretario del Pds, ndr) in rappresentanza dello studio Robert Allen law e in quella sede si definiscono in via approssimativa i passaggi e i termini contrattuali sulla presunta commissione di intermediazione che D’Alema e, le figure a lui collegate, avrebbero percepito dalla vendita dei velivoli militari equivalente ad un valore di 4 miliardi la cui commissione, fissata in misura del 2%, dell’ammontare contrattuale di circa 80 milioni di euro, sarebbe stata poi ripartita tra l’uomo politico, lo studio Robert Allen law e i negoziatori italiani e colombiani». Avete letto bene, Mazzotta, l’ufficiale di collegamento tra i broker e D’Alema, avrebbe ammesso che presso la sede di Italianieuropei, la fondazione di Max, già nell’autunno del 2021, si sarebbe stabilita la spartizione del tesoretto che la banda avrebbe guadagnato in caso di successo della vendita di caccia, corvette e sommergibili da parte di Leonardo e Fincantieri alle forze armate colombiane. Peccato che D’Alema al Corriere della sera, nel marzo del 2022, avesse assicurato: «Io ho una società di consulenza. Mi occupo, diciamo, anche di aiutare le società italiane all’estero. Ma non faccio il negoziatore, non faccio trattative e non incasso provvigioni. Non avrei visto neanche un euro».Paride Mazzotta, imprenditore e politico azzurro come il padre, in una conversazione con Amato, che sta provando a battere cassa, spiega bene l’importanza di D’Alema: «Io ti ho portato il numero uno in Italia, te l’ho fatto vedere e ti ci ho fatto parlare». Poi fa capire quanto il lider Maximo fosse diffidente nei confronti dei due broker, che in effetti lo hanno inguaiato con registrazioni e screen-shot di messaggi: «Io sono andato otto-dieci volte su e giù facendomi accompagnare da un amico, facendomi entrare nelle grazie della persona che ti ho fatto conoscere, sono andato su e giù da lui perché lui non si voleva aprire […], ho dovuto garantire io dicendogli “garantisco io, non ti preoccupare, stai tranquillo”, dopo mi ha chiamato quattro volte per dirmi determinate cose e io lo ho rassicurato sotto ogni aspetto senza nessun tipo d problema. Ci ho messo la faccia e ci ho messo il culo con lui a 360°».La Polizia precisa: «In questa fase si consolida il ruolo di Massimo D’Alema che forte del suo potere contrattuale, si conferma il garante e il dominus dell’intera operazione commerciale avocando a sé gli indirizzi operativi e la gestione dei rapporti con gli omologhi rappresentanti istituzionali fungendo così da raccordo con il management aziendale (di Leonardo e Fincantieri, ndr) grazie all’interdipendenza di Giancarlo Mazzotta che in veste di emissario ne agevola l’interscambio informativo, incaricandosi, su disposizione del soggetto politico, di stimolare un dialogo con la rappresentanza diplomatica italiana in Bogotà».E in effetti Mazzotta, nel gennaio del 2022, va a fare visita all’ambasciatore italiano a Bogotà, Gherardo Amaduzzi, grazie all’intercessione dell’ex ministro degli Esteri D’Alema. Mentre si sta recando presso la sede diplomatica, l’imprenditore manda un vocale esultante al figlio: «Ti volevo dire che il nostro presidente è numero uno, guarda! Mi ha relegato il ruolo di capo team... capo team, l’ho chiamato (in dialetto salentino) e mi ha detto: “Il nostro agente a L’Avana.” Rispondo: ”No! A Bogotà̀!”. "Hai ragione”, ha detto, "il nostro agente a Bogotà”». Il dialogo sarebbe così proseguito: «Come sta andando? Tutto bene? Ti sta aspettando l’ambasciatore.” "Sì sì” dico, “l’ho sentito e mi sta aspettando"». Alla fine Mazzotta, pur euforico, confida al figlio: «Sto andando e come un coglione ho dimenticato il passaporto in albergo e sto rientrando a prenderlo...».Il 27 gennaio, a Bogotà, in occasione della firma del Memorandum of understanding tra i dirigenti di Fincantieri e due ex ufficiali della Marina colombiana Mazzotta aggiorna in tempo reale D’Alema (in Italia sono le due di notte): «In questo momento è stata apposta l’ultima firma. Fumata Bianca!». Passano venti minuti: «Adesso è arrivato il Presidente della Camera per un saluto e confermare l’impegno... ha appena terminato il suo intervento». Altri venti minuti: «Ha chiuso Giordo con saluto e ringraziamento».Qualche ora dopo l’imprenditore contatta l’ex primo ministro «per un saluto», spiegando di essere insieme a Gherardo Gardo. Anche Paride Mazzotta, messaggiandosi da Bogotà con la fidanzata, digita, a proposito di D’Alema: «Stiamo in costante contatto lui, è l’uomo più potente in Italia.... abbiamo costruito un grande rapporto con lui... ci apre a tantissime opportunità... se tutto va bene... si svolta per davvero una volta per tutte...».L’ex premier con Mazzotta senior parla anche di altri affari in corso, sempre in Colombia: «Ti mando l’offerta las Marias, come vedrai è molto condizionata, ma generosa, ti faccio notare che hanno offerto 13,2 milioni... è un’offerta molto professionale. Spero che ci sia qualche professionista e non solo i ladri di galline che abbiamo incontrato». Secondo i poliziotti i «ladri di galline» sarebbero i due broker Amato e Caruso.A febbraio del 2022 è prevista una conference call tra D’Alema, Giordo, Profumo e il ministro della Difesa colombiano, che, però, per un impegno improvviso deve disertare il meeting.Gli investigatori allegano all’informativa le foto dei messaggi propedeutici alla video conferenza tra Mazzotta e D’Alema. L’ex premier: «Ho parlato con Profumo e con Giordo, potrebbero collegarsi per salutare il ministro». Mazzotta: «Stiamo procedendo». Il 4 febbraio D’Alema fa sapere: «Ho mandato la carta e ho allertato Profumo, Giordo e Marfè che la call potrebbe non esserci. Non ci sono problemi».Agli atti sono finite anche alcuni screen-shot delle chiamate di gruppo realizzate da D’Alema e i suoi e in un’immagine sono ritratti Baffino, i due broker, Gardo e Mazzotta junior.Tali riunioni telematiche vengono organizzate su piattaforme sicure.Un’ossessione ben rappresentata da questo episodio. A un certo punto Mazzotta junior entra in contatto con Gardo e gli dice di aver ricevuto il suo numero da D’Alema. Il commercialista acconsente a una video call pomeridiana, ma chiede di utilizzare la chat criptata Signal. Propone anche un incontro in Olanda per discutere i dettagli dell’affare.Un mese dopo Gardo consiglia a Paride di «scaricare l’applicazione Botim per le successive comunicazioni».«Identiche precauzioni sono adottate da Massimo D’Alema che invita Paride Mazzotta e Giancarlo Mazzotta a utilizzare la piattaforma Signal» puntualizza la Digos.Sui cellulari sequestrati gli investigatori hanno trovato diverse chat di gruppo. D’Alema compare in quelle con i Mazzotta, i broker e l’immancabile Gardo.Caruso ha fatto mettere a verbale: «Amato aprì un gruppo Signal a cui partecipavamo io, Amato e il presidente D’Alema per un’interattività maggiore e costante».L’informativa offre un’altra informazione un po’ inquietante: «Il ricorso all’utilizzo di questi strumenti comunicativi caratterizzati da protocolli cifrati, si era già palesato in alcuni messaggi avvenuti tra Emanuele Caruso e Francesco Amato che all’occorrenza avevano persino commissionato apparati satellitari protetti per garantire la sicurezza delle comunicazioni dei partecipanti durante gli incontri». Il messaggio di Caruso è questo: «V.B. ha preparato i telefoni. Due tipologie. Satellitari e classici con il sistema protetto su server estero privato inattaccabile». V.B. «curava per le Procure italiane i servizi di intercettazione telefonica e ambientale», annota la Polizia, ed è titolare di una società che «si occupa del commercio online di materiale elettronico per impieghi a scopi di spionaggio».
Jose Mourinho (Getty Images)