2021-10-17
«Condannate Foti a sei anni di cella. Fece accusare falsamente un papà»
Pugno duro del pm nella requisitoria contro lo psicoterapeuta dell'indagine sui presunti ladri di bambini. Con lui alla sbarra anche un'assistente sociale che rischia 18 mesi. Per gli altri 22 chiesto invece il giudizio.Sei anni di carcere per aver speculato sulla pelle dei bambini finiti nelle grinfie di chi alimentava il sistema Bibbiano. È la richiesta fatta in aula dal pm di Reggio Emilia Valentina Salvi per il direttore scientifico del centro studi Hansel e Gretel di Torino Claudio Foti, 70 anni, laureato in Lettere e ideatore di un metodo di psicoterapia minorile di emersione dei ricordi dell'abuso rimossi, utilizzato dagli psichiatri che si sono formati nel centro studi da lui fondato, imputato di abuso d'ufficio, frode processuale e lesioni gravissime (ipotesi di reato formulata per la presunta alterazione psichica di una paziente). Per lo psicologo di «Angeli e demoni», inchiesta sugli ipotizzati affidi illeciti di bambini da parte di assistenti sociali della Val d'Enza, sostenuti da un sindaco dem con le coperture offerte dagli ultrà della sinistra, la Procura ha tenuto in conto la continuazione dei reati e lo sconto di un terzo dovuto alla scelta del rito abbreviato (chiesto solo da Foti e dall'assistente sociale Beatrice Benati, per la quale la pm ha già avanzato la richiesta di condanna un anno e sei mesi, per le accuse di violenza privata e tentata violenza privata). Il risultato fa sei anni di reclusione tondi tondi. Per gli altri 22 imputati il pm ha invece insistito sul rinvio a giudizio.Ma è soprattutto sull'abuso d'ufficio contestato a Foti in concorso con il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, l'ex responsabile dei servizi sociali Federica Anghinolfi e l'assistente sociale Francesco Monopoli, che l'accusa si è soffermata a lungo durante la requisitoria. Al centro dell'indagine c'è l'affidamento del servizio di psicoterapia, avvenuto, stando all'accusa, senza alcun bando pubblico. Lì a Foti e ai suoi accoliti sarebbe stata data la possibilità di esercitare al costo di 135 euro l'ora, tariffa ritenuta al di sopra delle medie di mercato e che mai, secondo il pm, sarebbe stata approvata se fosse stata indetta una gara.Foti, secondo il pm, era a conoscenza dalle trattative per l'affidamento del servizio e particolarmente interessato all'aspetto finanziario. E non sono mancate stilettate nella ricostruzione della frode processuale e del caso della ragazzina che Foti sottopose tra il 2016 e il 2017 alle sue cure con modalità che la Procura ha definito «suggestive». Foti avrebbe condotto alcune sedute con una minorenne, «alterandone lo stato psicologico ed emotivo sui fatti oggetto del procedimento» civile che valutava le capacità genitoriali dei genitori, «sottoponendo la minore a sedute serrate, attraverso modalità suggerenti» e inducendo «in capo alla minore il convincimento di essere stata abusata sessualmente dal padre». In questo modo, nella bambina si sarebbe radicato il rifiuto a incontrare il papà, «il quale», infine, «veniva dichiarato decaduto dalla potestà genitoriale» dal Tribunale per i minorenni.Il pm ritiene che Foti abbia avuto un intento doloso, usando le sue pratiche «in modo distorto» e accettando volontariamente il rischio di causare dei danni alla vittima. La finalità? Fare business sui bambini. Per il guru di Hansel e Gretel, invece, tutte le attività iscritte sul libro nero della Procura erano orientate ad aiutare la piccola. L'inchiesta, però, ha svelato anche su cosa poggiava il sistema Bibbiano: lavaggi del cervello ai piccoli con il fine di raccontare abusi inesistenti, relazioni dei servizi sociali taroccate con le quali i minorenni sarebbero stati illegittimamente scippati alle famiglie naturali e affidati. Nel corso dell'inchiesta era stato accertato anche l'uso di una macchina dei ricordi che produceva impulsi elettromagnetici tramite elettrodi applicati alle mani e ai piedi dei bimbi: un meccanismo che sarebbe servito per alterare lo stato della memoria in prossimità dei colloqui.I regali e le lettere dei genitori naturali, poi, come è emerso dall'analisi di una chat di gruppo, venivano nascosti, mentre i disegni dei bambini alterati affinché si evincessero molestie in famiglia che, in realtà, non si erano mai consumate. Assistenti sociali e psicologi, che per anni hanno assistito i giudici del Tribunale per i minorenni nella gestione degli affidi, avrebbero creato, quindi, casi inesistenti.Le parti civili costituite si sono associate tutte alle richieste della Procura. Con le famiglie dei bambini che hanno chiesto i danni: provvisionali immediatamente esecutive tra i 5.000 e i 50.000 euro, e un risarcimento da stabilire in sede civile. Tra le parti civili, oltre al ministero della Giustizia, c'è anche l'Unione della Val d'Enza, che ha chiesto 150.000 euro di risarcimento anche per i danni morali e d'immagine subiti.Il giudice dell'udienza preliminare Dario De Luca deciderà l'11 novembre. Quella di Foti e di Benati, se si esclude il patteggiamento a un anno e otto mesi di Cinzia Magnarelli, assistente sociale dell'Unione della Val d'Enza, rea confessa e accusata di falso ideologico e frode processuale, sono le prime due sentenze prodotte dall'inchiesta «Angeli e demoni».