
Un'operazione da 6-700 milioni per superare la storica rivale. Se i francesi lasciano l'Italia, i tedeschi investono nel discount.Quella di ieri è stata una giornata storica per la grande distribuzione italiana. Conad ha acquisito da Auchan retail la quasi totalità delle attività di quest'ultima in Italia. Pertanto, si legge in una nota, nel perimetro di Conad, guidata dall'ad Francesco Pugliese, entra una parte importante dei circa 1.600 punti vendita di Auchan retail Italia: restano esclusi soltanto i supermercati gestiti in Sicilia e i drugstore Lillapois, tra i quali figurano ipermercati, supermercati e negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply. L'acquisizione verrà perfezionata presumibilmente nella seconda parte dell'anno, in seguito al via libera da parte dell'Antitrust. Si stima che l'operazione valga tra 600 e 700 milioni.La notizia è tutt'altro che irrilevante: con l'acquisizione di ieri, Conad, non solo diventa il maggiore operatore italiano della grande distribuzione organizzata Coop, ma sale anche in modo rilevante nella classifica globale, portandosi in area dei primi cinquanta gruppi mondiali. Secondo una rielaborazione dell'Area studi Mediobanca, al lordo di Iva e considerando tutte le attività diversificate (librerie, parafarmacie, pet shop, carburante, viaggi, telefonia, ecc), i dati relativi al 2018 indicano per Coop un fatturato di 14,8 miliardi e per Conad di 13,4 miliardi. «Partendo da queste basi e aggiungendo l'Iva (stimata al 10%) al valore delle attività Auchan cedute, queste si ragguagliano a circa 4 miliardi», evidenzia la rielaborazione, «Conad diverrebbe un gruppo da circa 17,4 miliardi contro i 14,8 di Coop». Nelle classifiche mondiali Conad dovrebbe quindi scalare una ventina di posizioni, avvicinandosi al novero dei primi 50 gruppi al mondo. L'accordo prevede anche che i centri commerciali in cui sono situati i punti vendita di Auchan retail Italia continuino a essere gestiti dalla società Ceetrus, che prosegue pertanto l'attività in Italia a differenza di Auchan che lascia l'Italia. Le negoziazioni che hanno portato a un accordo tra i due gruppi erano partite diversi mesi fa: ora Auchan retail Italia è di fatto il quinto venditore nel campo alimentare per dimensione, con una quota di mercato di circa il 6% e 18.000 dipendenti. Ha chiuso il 2018 con ricavi complessivi intorno a 3,7 miliardi di euro. D'altro canto Conad, acronimo di Consorzio nazionale dettaglianti, è una realtà con sede a Bologna che aggrega numerose cooperative. Nel 2018 ha riportato ricavi di circa 13,4 miliardi, distribuiti su una forza vendita di quasi 3.300 negozi. Ad oggi attualmente il secondo venditore nazionale con una quota di mercato del 13%, destinata con questo deal a salire al 19% consentendole di superare Esselunga.Non appena si è diffusa la notizia dell'operazione Conad-Auchan non sono mancate le polemiche sul fatto che uno dei due maggiori operatori francesi (l'altro è Carrefour) del mercato italiano abbia deciso di lasciare il campo. Forse perché il mercato italiano della Gdo (Grande distribuzione organizzata) si trova in crisi? Per nulla. Secondo l'ultima indagine dell'Area studi Mediobanca presentata a fine 2018, nel 2017 il fatturato aggregato dei maggiori operatori della Gdo italiana (che rappresentano il 97% del mercato), ha toccato, al netto dell'Iva, quota 83 miliardi di euro, con un incremento del 4,4% rispetto al 2016.Il problema è che i costi sono sempre molto alti e così, anche se la crescita commerciale del settore registrata nel 2017 è stata la più consistente dal 2014, il margine operativo netto è risultato invece in calo del 5,5%. Ciò nonostante, a livello di settore, i maggiori operatori della Gdo hanno ottenuto il record di utili dal 2013 pari 1,095 miliardi nel 2017.Il verdetto è chiaro, dunque: i francesi hanno lasciato l'Italia perché si tratta di un mercato difficile e perlopiù saturo, ma non certo in crisi. Il settore che cresce di più è chiaramente quello del discount. Le catene low cost hanno chiuso il quinquennio 2013-2017 con la maggiore crescita media annua delle vendite (+9,6% dal 2013 e +9,7% solo nel 2017).Basta dare uno sguardo agli operatori stranieri del settore per capire che l'Italia può rappresentare una ghiotta opportunità di fare affari in questo mercato: secondo Mediobanca, tra il 2013 e il 2017 il fatturato dei tedeschi di Lidl è cresciuto del 9,2%, lo stesso vale per gli olandesi di Vegè (+8%), senza considerare la crescita del 15,6% dei ricavi dell'italiana Lillo-Md.Quello che è certo è che da più di qualche anno i numeri del gruppo francese Auchan in Italia non brillavano (perdite per 201 milioni nel 2017 e 65 nel 2016). Così quando il gruppo Conad ha voluto fare il salto per superare la storica rivale Coop, la domanda ha incontrato l'offerta e si è chiusa una delle maggiori operazioni nel settore da anni.
Il neo sindaco di New York Zohran Mamdani (Ansa)
Il sindaco di New York non è un paladino dei poveri e porta idee che allontanano sempre più i colletti blu. E spaccano l’Asinello.
La vulgata giornalistica italiana sta ripetendo che, oltre a essere uno «schiaffo» a Donald Trump, la vittoria di Zohran Mamdani a New York rappresenterebbe una buona notizia per i diritti sociali. Ieri, Avvenire ha, per esempio, parlato in prima pagina di una «svolta sociale», per poi sottolineare le proposte programmatiche del vincitore: dagli autobus gratuiti al congelamento degli affitti. In un editoriale, la stessa testata ha preconizzato un «laboratorio politico interessante», sempre enfatizzando la questione sociale che Mamdani incarnerebbe.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 7 novembre con Carlo Cambi
Il luogo dell'accoltellamento a Milano. Nel riquadro, Vincenzo Lanni (Ansa)
Nei principali Paesi europei, per essere riconosciuto «pericoloso» basta la segnalazione di un medico. Qui invece devi prima commettere un delitto. E pure in questo caso non è detto che una struttura ti accolga.
Vincenzo Lanni, l’accoltellatore di Milano, aveva già colpito. Da condannato era stato messo alla Rems, la residenza per le misure di sicurezza, poi si era sottoposto a un percorso in comunità. Nella comunità però avevano giudicato che era violento, pericoloso. E lo avevano allontanato. Ma allontanato dove? Forse che qualcuno si è preso cura di Lanni, una volta saputo che l’uomo era in uno stato di abbandono, libero e evidentemente pericoloso (perché se era pericoloso in un contesto protetto e familiare come quello della comunità, tanto più lo sarebbe stato una volta lasciato libero e senza un riparo)?
Ansa
Dimenticata la «sensibilità istituzionale» che mise al riparo l’Expo dalle inchieste: ora non c’è Renzi ma Meloni e il gip vuole mettere sotto accusa Milano-Cortina. Mentre i colleghi danno l’assalto finale al progetto Albania.
Non siamo più nel 2015, quando Matteo Renzi poteva ringraziare la Procura di Milano per «aver gestito la vicenda dell’Expo con sensibilità istituzionale», ovvero per aver evitato che le indagini sull’esposizione lombarda creassero problemi o ritardi alla manifestazione. All’epoca, con una mossa a sorpresa dall’effetto immediato, in Procura fu creata l’Area omogenea Expo 2015, un’avocazione che tagliò fuori tutti i pm, riservando al titolare dell’ufficio ogni decisione in materia.






