2025-01-27
«Con Trump, l'Italia può aumentare la propria influenza nella Nato». Parla Calovini
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Dalla sponda politica tra Donald Trump e Giorgia Meloni al ruolo dell’Italia nell’Alleanza atlantica: La Verità ha parlato di questi temi decisivi con Giangiacomo Calovini, capogruppo di Fratelli d’Italia alla commissione Esteri della Camera.Giangiacomo Calovini, come giudica l’invito di Giorgia Meloni all’insediamento di Trump? L’invito rivolto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a partecipare alla cerimonia di insediamento del Presidente Donald Trump rappresenta un riconoscimento tangibile della centralità acquisita dall’Italia nel panorama geopolitico internazionale. Tale gesto, di straordinaria rilevanza simbolica, non solo sottolinea l’eccellente qualità delle relazioni bilaterali tra Roma e Washington, ma evidenzia anche la stima personale e politica che intercorre tra i due leader. Questo evento suggella un rapporto fondato su una visione comune di temi centrali per il futuro delle democrazie occidentali: la tutela dei valori tradizionali, la promozione della sicurezza collettiva e il contrasto a politiche divisive come quelle incarnate dall’ideologia woke. In questo contesto, l’Italia si propone come un interlocutore privilegiato, capace di mediare tra le esigenze dell’Europa e le priorità strategiche degli Stati Uniti, rafforzando così il proprio ruolo di protagonista nello scacchiere globale. Pensa che la sponda con il nuovo presidente americano potrà aiutare l’Italia a svolgere un ruolo di maggiore peso nella Nato? Se sì, in che modo? La rinnovata intesa con l’amministrazione Trump offre all’Italia un’occasione unica per consolidare la propria influenza all’interno della Nato, riaffermando il nostro impegno nella difesa comune e nella promozione della stabilità internazionale. L’Italia, forte della sua posizione strategica nel Mediterraneo, rappresenta un baluardo essenziale per la sicurezza dell’intero fianco sud dell’Alleanza atlantica, un’area sempre più esposta a sfide complesse quali il terrorismo, i flussi migratori e le minacce ibride. Il governo italiano ha costantemente dimostrato come l’efficacia del contributo di un Paese alla Nato non debba essere misurata esclusivamente in termini di percentuale del Pil destinata alla difesa, ma anche attraverso la qualità e l’impatto delle missioni e delle risorse operative fornite. Con l’obiettivo di raggiungere gradualmente il target del 2% del Pil, il nostro Paese sta lavorando per rafforzare le proprie capacità militari e tecnologiche, valorizzando al contempo il proprio contributo alle operazioni strategiche in aree critiche. Tale approccio consente all’Italia di assumere un ruolo guida nella ridefinizione delle priorità dell’Alleanza, in un equilibrio tra sicurezza e sviluppo economico.L’anno scorso, lei ha partecipato a un summit in Algeria in rappresentanza dell’Assemblea Parlamentare della Nato. Ce lo racconta?La missione in Algeria, condotta nell’ambito della Commissione per il Mediterraneo (Gsm) della Nato, ha rappresentato un momento di straordinaria importanza per consolidare il dialogo e la cooperazione parlamentare con un attore strategico quale l’Algeria. La visita, organizzata in sinergia con la Commissione Politica e di Sicurezza e Difesa, si è focalizzata su temi di cruciale rilevanza per la stabilità regionale, quali la sicurezza energetica, la lotta al terrorismo e la gestione dei flussi migratori. L’Algeria, grazie alla sua posizione strategica e al ruolo di primo piano svolto nel Nord Africa, si configura come un partner imprescindibile non solo per l’Italia, ma per l’intera comunità euro-atlantica. Durante i colloqui, sono state gettate le basi per un approccio integrato che coniughi sicurezza, cooperazione economica e rafforzamento istituzionale, in linea con i principi ispiratori del Piano Mattei. Questo strumento, concepito per promuovere partenariati equi e sviluppo sostenibile, dimostra come l’Italia possa guidare un cambiamento strutturale che abbia effetti positivi non solo nel Mediterraneo, ma anche oltre i suoi confini. Trump potrebbe voler estendere gli Accordi di Abramo al Maghreb. Ritiene che il governo italiano, nel quadro del Piano Mattei, possa giocare un ruolo politico-diplomatico? Se sì, quale? L’eventuale estensione degli Accordi di Abramo ai Paesi del Maghreb rappresenta una prospettiva di straordinario interesse geopolitico, capace di rafforzare la stabilità regionale e aprire nuove opportunità di cooperazione economica e diplomatica. In tale contesto, l’Italia, grazie al Piano Mattei, è in una posizione privilegiata per svolgere un ruolo di mediazione. Il Piano Mattei, con la sua visione di partenariati autentici e reciprocamente vantaggiosi, si propone di affrontare le sfide comuni attraverso un approccio inclusivo e rispettoso delle peculiarità locali. L’Italia potrebbe facilitare il dialogo politico tra Israele e i Paesi del Maghreb, favorendo investimenti in settori strategici come l’energia, le infrastrutture e l’innovazione tecnologica. Queste azioni non solo consoliderebbero la sicurezza regionale, ma posizionerebbero il nostro Paese quale attore diplomatico di primo piano nel Mediterraneo allargato. Che cosa pensa di chi critica le trattative su Starlink? Quali sono i vantaggi di un eventuale accordo con Space X sul piano della sicurezza e della strategia geopolitica dell’Italia?Le discussioni su Starlink hanno sollevato un dibattito vivace, ma è essenziale ribadire, come ha fatto il governo, che ad oggi non esistono accordi ufficiali con SpaceX. Tuttavia, è innegabile che un sistema satellitare avanzato come Starlink potrebbe offrire vantaggi strategici significativi, garantendo comunicazioni sicure e resilienti, cruciali per la gestione di emergenze e operazioni militari. Come sottolineato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, il nostro Paese deve perseguire un equilibrio tra la cooperazione con attori tecnologici di rilievo e lo sviluppo di capacità autonome, indispensabili per la tutela della sovranità nazionale. In questo senso, l’Italia può rafforzare il proprio ruolo nel campo dell’innovazione tecnologica, garantendo al contempo una sicurezza nazionale all’avanguardia e una maggiore proiezione geopolitica.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.