2021-12-28
Con la stretta di Natale arriveranno 70.000 licenziamenti negli hotel
Nessuna proroga per la Cig che scade fra 72 ore. Sull’orlo del crac 50.000 ristorantiDovevano salvare il Natale, poi anche il Capodanno. Mario Draghi e Roberto Speranza, ministro (forse) della Salute, hanno giustificato così la stretta con il super green pass, annessi e connessi. Albergatori, ristoratori e operatori turistici stanno invece disperatamente cercando di salvarsi da Natale e Capodanno. La crisi è peggiore di quella dello scorso anno perché si sono assommate le perdite e però pare che al governo, malgrado il ministro Massimo Garavaglia (Lega) con una delega specifica, del turismo non importi nulla. La cassaintegrazione per oltre 500.000 addetti del settore scade tra 72 ore e non c’è traccia di prolungamento nonostante un accorato appello di associazioni e sindacati al ministro del (non) Lavoro Andra Orlando (Pd). Il provvedimento doveva entrare nella legge di bilancio, ma la Camera non l’ha ancora approvata e nell’emendamento del governo non si fa cenno a questa misura. Federalberghi teme dal primo gennaio 70.000 licenziamenti se non si fa nulla. Si era detto che la montagna partiva con le piste da sci strapiene. In Piemonte e in Val d’Aosta fioccano le disdette e Federalberghi regionale ha già dato l’allarme «Nelle valli olimpiche non c’è turismo». Niente sold out per Capodanno in tutto l’arco alpino - dal Trentino al Friuli alberghi al 60% di stanze occupate - e in Appennino sulle piste da sci è un deserto bianco. Se la montagna non ride la Riviera Adriatica piange. Con lo stop improvviso e fino al 31 gennaio delle discoteche gli alberghi di Rimini e Riccione si sono svuotati e già un centinaio ha chiuso rinunciando al Capodanno. Per quel che riguarda le discoteche la perdita stimata è di 4 miliardi. Gianni Indino del Silb (sindacato locali da ballo) è tranchant: «Siamo distrutti. Si è cancellato un intero comparto produttivo. Da oggi 200.000 persone sono a casa senza sapere il motivo. La chiusura dei locali fa proliferare le feste abusive, vado in prefettura a denunciare 12 party abusivi poi vediamo che fanno». Anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini (Pd) è preoccupato per i veglioni clandestini. Le città d’arte sono in sofferenza totale. Gli hotel - media nazionale - sono al 40% di tasso di occupazione delle camere e da Roma il presidente degli albergatori Giuseppe Roscioli ricorda come nella Capitale si siano persi in due anni oltre 350 hotel su 1.200, afferma: «Le prenotazioni negli alberghi romani sono il 50% in meno rispetto al dicembre 2019 a causa del perdurare della pandemia e degli ultimi provvedimenti presi dal governo. Diversi hotel hanno addirittura chiuso durante le feste dopo le disdette. Spero che il governo prenda provvedimenti». Non ci sperano i baristi alle prese da ieri con il super green pass anche per chi vuole prendere il caffè al bancone. In Italia si servono 31 milioni di caffè al giorno: i controlli sono impossibili, ma loro rischiano severissime sanzioni. L’alternativa è chiudere e almeno 20.000 bar stanno per farlo. Basta questo a dare la misura dell’improvvisazione del governo. Paolo Bianchini del Mio (Confindustria) sostiene: «Si sono persi due terzi delle prenotazioni nei ristoranti; se salta anche solo il 10% d’incasso siamo finiti, però il governo ci ha fatto pagare Imu e anticipi di tasse. Dopo Capodanno spariranno 50.000 ristoranti». Già andati in fumo 3 miliardi di incassi. Se a livello globale mancano 10.000 voli e se 60 navi da crociera sono ferme, le prime rilevazioni sul turismo delle festività sono da paralisi. Per Confcommercio sono 5 milioni le cancellazioni, altri 5,3 milioni sono i viaggi ridotti e 8 milioni quelli sospesi. Secondo il Movimento Io Apro, quello dei ristoratori «ribelli» (un sondaggio li accredita del 5% dei voti alle elezioni), sono 12 milioni i viaggi cancellati. La stima di Confcommercio per il 2021 è spaventosa: si sono persi 120 milioni di presenze rispetto al 2019. Ma che volete che sia: c’è la ripresa!
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)