2020-01-06
«Con Arbore ero comunista ora invece è meglio la Lega»
L'attore romagnolo Maurizio Ferrini: «Un partito egemone da troppo tempo sul territorio perde la forza. Se avessimo la logica anglosassone dei due fronti contrapposti ci sarebbe meno pollaio».Maurizio Ferrini, 66 anni da Cesena, alias signora Emma Coriandoli da Quelli della notte in poi. Sparito e risorto più volte nella sua carriera, un tempo romagnolo veterocomunista e oggi, sempre romagnolo, ma cattolico praticante. La Verità lo ha intervistato mentre è impegnato nelle riprese del suo nuovo film sul set di Verona.Che cosa spera ci porti la Befana?«Stabilità, crescita economica e pace. Ma quest'ultima è quasi impossibile, l'italiano è irrimediabilmente affascinato dalla lite e dalla polemica. Se la Befana ci donasse la concordia cancellerebbe il divertimento nazionale. Si tratta dello spasso nostrano, come lo spasso è anche dire in giro che litigare è sbagliato».Nel senso che siamo un popolo d'ipocriti?«Proprio in quel senso, siamo strafelici di bisticciare anche se fingiamo il contrario».Lei che cosa vorrebbe nella calza?«Il coronamento del mio sogno: un film che scrivo, interpreto e produco. Ora desidero soprattutto il successo professionale, anche l'amore è importante ma nel mio caso viene dopo».Lei adesso è a Verona per iniziare le riprese?«Esatto, entro marzo farò un film di 15 minuti che parla del figlio veterocomunista della signora Coriandoli che, sotto la spinta della madre e della crisi economica, cerca di vendere pedalò nella laguna veneta e nei laghi».Come si chiama il figlio?«Massimo Coriandoli, meglio conosciuto come Massimo Delirio».E il film ha già un titolo?«Sarà l'ultima cosa che deciderò».Ma intende uscire nei cinema?«Non ci penso neppure, provo a tuffarmi nel Web e che Dio me la mandi buona. Uscirà solo su Instagram oppure su YouTube, vedremo. Sarà un cortometraggio gratuito e visibile a tutti».Parlando di politica, tra 20 giorni nella sua Romagna si vota…«Prima cosa da dire è che non ci sono più i comunisti di una volta. Nicola Zingaretti di che partito è? Matteo Renzi di che partito è? Italia Viva che cosa vuol dire? Un nome così potrebbe averlo chiunque, non c'è più connotazione politica». Alle prossime elezioni nella sua regione preferisce che vinca il Pd o la Lega?«Quando un partito è egemone per troppo tempo su un territorio perde la sua forza. Per cui vedo bene un'alternanza alla guida della Regione, che è sempre salutare».Quindi con chi si schiera?«Non si costruisce una casa di destra o di sinistra, si può soltanto farla bene o male. Certo che se avessimo la logica anglosassone dei due fronti contrapposti ci sarebbe meno pollaio».E invece?«Invece il pollaio lo inventò la Rivoluzione francese con l'anfiteatro del Parlamento. Il pollaio è connaturato all'anfiteatro dove siedono i partiti. C'è un modo per governare equamente e uno fallace, è tutto qua».E Stefano Bonaccini come ha governato l'Emilia Romagna?«Io ci sono stato poco, però posso dire che a Ravenna se uno non è comunista deve parlare a bassa voce, come a Sofia. Mi chiedo come mai debba parlare piano, quindi non c'è la libertà tanto conclamata anche se la polizia non viene ad arrestarti».Dallo scorso giugno il sindaco di Cesena è un trentenne del Pd, Enzo Lattuca, lo conosce?«L'ho incontrato una volta fugacemente. Però il carattere dei romagnoli si sovrappone ai partiti politici che rappresentano, per cui c'è sempre un'attitudine positiva verso la vita e poco cambia se sono rossi, gialli o verdi. Certo a Cesena c'è sempre stata l'egemonia comunista, ci sono storie incredibili».Quali?«Per esempio ci fu un sindaco, Antonio Manuzzi, che quando i russi invasero l'Afghanistan gridò in romagnolo “ragazzi, abbiamo preso Kabul"».È vero che recita due rosari al giorno?«Uno appena sveglio e uno quando vado a letto. Dà risultati pratici e aiuta a realizzare i sogni. Il rosario è una macchina da guerra. Io sono devotissimo, anche se non mi piacciono i bigotti che predicano bene ma agiscono male».Sempre stato così credente?«No, lo sono diventato nell'ultimo anno. Prima ho studiato le religioni di mezzo mondo, che poi sono tutte orientali, dall'induismo al taoismo e alla fine sono tornato al Tevere. Un Dio che muore per noi e risorge donandoci la vita eterna non c'è nelle altre fedi. Sono fermamente cattolico anche se critico verso l'apparato del Vaticano, ma questo è un discorso diverso».E papa Francesco le piace?«Molto, ed è solo all'inizio di un percorso difficile da decifrare, penso che da lui dobbiamo attenderci sorprese».Che cosa pensa del fatto che abbia perso la pazienza con una fedele?«Non ho visto il video perché sto lavorando, comunque anche lui è un essere umano. In fondo Gesù cacciò a pedate i mercanti dal tempio mentre Francesco si è solo arrabbiato perché lo strattonavano. Secondo me ci sta».Le dà fastidio il rosario di Matteo Salvini durante i comizi?«Non sono prevenuto nei confronti di Salvini, è stato demonizzato perché ritenuto in default un piccolo duce. Io non vedo nessun elemento che lo colleghi a un duce. Quindi non ho motivo di pensare che Salvini usi il rosario come grimaldello elettorale, per me è in buona fede».Da comunista osservante a fervente cattolico, non è contraddittorio?«Con Renzo Arbore, all'epoca di Quelli della notte, quando il comunismo era ancora una cosa seria, si diceva che Gesù è stato il primo comunista. Quindi io sono fedele alla linea, casomai sono i fratelli comunisti che dovrebbero convertirsi».Del suo collega Beppe Grillo che cosa mi dice?«Essere attore è già un atto politico, quindi non serve fondare un partito. Io non lo avrei mai fatto, comunque siamo in un Paese libero e Grillo può fare quello che gli pare».E dei 5 stelle che pensa?«Che assomigliano un po' troppo a Scientology, hanno la borsina con il bagaglio culturale dentro e se gliela levi non hanno più il bagaglio culturale. Sono scolaretti con la rasatura fresca come quelli di Scientology. E poi perché Casaleggio deve dire se uno è bravo o no? E Grillo è il garante di che cosa? Si tratta di fideismo sciocco. Ripeto che è un movimento molto Scientology, un'emanazione della parte peggiore dell'America».Però li hanno votati in massa…«La gente dice che ha votato M5s per la disperazione. Ma non metti i soldi in una banca nata due minuti fa perché sei disperato, casomai in un momento drammatico tendi a essere più conservatore e non dai il voto a un partito che neppure sai che cos'è. È una logica che non capisco, probabilmente è molto Internet».Grillo come comico le piace?«Un grande professionista che ammiro e stimo, però è pericolosissimo pontificare. Io sul palcoscenico interpreto il difetto e non mi spingo a fornire la soluzione. Non amo dare lezioncine, ma ci sono scuole di pensiero differenti dalla mia».Ha visto Tolo Tolo di Checco Zalone?«Non l'ho visto».Zalone la fa ridere?«Fa parte dell'abbassamento del livello culturale italico. Si ride, però una volta era meglio, è roba trash. Sono di gusti difficili e lo rivendico, vado al cinema da quando a 4 anni frequentavo l'Astra, sala parrocchiale di Cesena».Talmente difficili che ha detto di no a Sergio Leone e Bernardo Bertolucci…«Ho fatto un clamoroso errore a dire di no a Leone che mi propose di fare la parte di Sordi in Troppo forte. Meno a rifiutare l'offerta di Bertolucci che voleva cucirmi addosso un personaggio che non mi sentivo. Ma allora dire di no a Bertolucci era lesa maestà, perché l'oligarchia rossa che governava il mondo dello spettacolo, e forse lo governa ancora, non lo consentiva».Quindi che cosa è successo?«Queste cose si pagano caro: dopo ci fu il vuoto, sono stato fatto fuori dall'ambiente del cinema romano. Ferrini? Al mio nome si dileguavano tutti. Non lavoravo più e finii in bolletta a fare serate da 300 euro in giro per l'Italia. Adesso però è tutto resettato, sono tornato in tv, sto alla grande e più forte di prima».Però, oligarchia rossa a parte, mandò a quel paese anche Aurelio De Laurentiis…«Mi propose di girare Yuppies per 150 milioni di lire, che nel 1985 erano un sacco di soldi. Provai a leggere il copione e mi prese un colpo, era una parte che proprio non faceva per me».Chi è il suo registra italiano preferito?«Matteo Garrone, perché guardo molto la tecnica. È un grande innovatore».Ha visto Pinocchio?«Non ancora, ma ci andrò. Però devo dire che la storia di Pinocchio non mi fa impazzire, mi mette tristezza come il circo».Per concludere domanda da mille punti: come giudica l'Italia di oggi?«Rispondo come il mio rappresentante di pedalò: non capisco ma mi adeguo».