2021-04-09
«Era col padre a un evento No mask». Comune caccia un bambino dall’asilo
Al papà, già indagato per molestie contro Stefano Bonaccini, contestata la violazione di un «patto di corresponsabilità» con l'istituto. Nel quale, tuttavia, non si parla di allontanamenti da scuola in barba al diritto all'istruzioneL'accusa per il papà indicato come un negazionista, e già indagato per molestie per la consegna del pacco a Stefano Bonaccini, è di aver violato il patto di corresponsabilità firmato all'inizio dell'anno scolastico, portando uno dei suoi due figli a una manifestazione No mask a Modena. La pena: l'espulsione sine die dei due bimbi dalla scuola materna e dall'asilo comunali che frequentavano a Bologna. Probabilmente sarebbero stati sufficienti una sgridata e un tampone al momento del rientro a scuola. Ma si è optato per un provvedimento più duro: tenere i piccoli lontani dalle aule. Con tanto di notifica del documento amministrativo contenente le argomentazioni sul divieto da parte degli agenti della polizia locale, che il 7 aprile si sono presentati a casa dell'attivista. Dal municipio bolognese, guidato dal sindaco dem Virginio Merola da Santa Maria Capua Vetere (Caserta), hanno subito diffuso una versione ufficiale, sostenendo che la disposizione era «indispensabile per non mettere a rischio la salute dell'intera comunità scolastica». È facile immaginare che il papà No mask impugnerà quell'atto, unico nel suo genere. Soprattutto perché non viene contestata la violazione di un decreto, di una disposizione, di una legge o di un atto formale amministrativo. Ma di un patto (facilmente rintracciabile sul web, nel quale peraltro non si fa alcun accenno a eventuali allontanamenti dalla scuola in caso di violazioni) che impegnava gestori e famiglie ad adottare una serie di comportamenti concordati e sottoscritti da entrambe le parti all'inizio anno scolastico, per garantire l'osservanza delle misure straordinarie finalizzate a prevenire il contagio. Nell'accordo è specificato che il genitore, «consapevole che in età pediatrica l'infezione è spesso asintomatica, e che pertanto, dovrà essere garantita una forte alleanza tra le parti coinvolte e una comunicazione efficace e tempestiva in caso di sintomatologia sospetta». E al punto numero 9 è indicato (ma forse ora è più opportuno sostenere che è imposto) «di impegnarsi ad adottare, anche nei tempi e nei luoghi della giornata che il proprio figlio non trascorre al nido, comportamenti di massima precauzione circa il rischio di contagio». Un concetto ribadito poi anche al punto numero 18: «È importante osservare la massima cautela anche al di fuori del contesto» scolastico. Gli agenti della polizia locale, richiamando la dichiarazione di adesione al patto di corresponsabilità, dopo aver esaminato le foto della manifestazione a Modena, hanno chiuso l'istruttoria, concludendo che papà No mask, peraltro già multato per non aver indossato la mascherina in luogo pubblico, non era libero di portare con sé il pargolo alla passeggiata dei contestatori. E anche se c'è chi sottolinea che più di un pediatra consiglia di non fare usare la mascherina ai bambini, sono scattate le delazioni. Il mancato rispetto del patto, sostengono ancora dal municipio di Bologna, sarebbe stato «segnalato con preoccupazione all'amministrazione comunale dalle famiglie di altri bambini frequentanti gli stessi servizi educativi, oltre che dai gestori delle strutture». Deve essere sfuggito a tutti, però, che tra le vittime di questa contesa bisogna inserire proprio i due bambini allontanati dai propri compagni e dai loro maestri con una decisione cautelare che sembra non avere alcun aspetto educativo. E, così, dopo la denuncia per molestie al presidente della regione Emilia Romagna, perché il giorno di Pasquetta, con un suo amico, anche lui No mask, il babbo avrebbe consegnato un pacco pieno di pannolini sporchi a Bonaccini (sul quale era stato scritto «Frode Covid»), ha segnato una doppietta, beccandosi pure il divieto di portare i figli a scuola. Sul canale Telegram Rievoluzione, frequentato da chi è contrario alla mascherina e si dichiara «fermo oppositore della dittatura sanitaria», le reazioni non sono mancate. «Se la prendono con i bambini» è il titolo di un messaggio vocale di Teo, uno degli animatori, che dopo aver sottolineato la propria intolleranza per la definizione «No mask», ha commentato: «La dittatura non ha pietà per nessuno, se la prende anche con i bambini, che oltre a non entrarci nulla sono delle creature innocenti. Se pensano di intimorirci e di schiacciarci avranno delle amare sorprese, la verità è sempre vincente». Poi ha comunicato agli oltre 3.500 follower del canale di aver sentito il papà «che osa alzare la testa, schierandosi contro questa dittatura feroce». E ha spiegato che «prendersela con i figli di una persona che in modo pacato ed educato dice la sua è contro ogni regola di una società civile». Il confronto potrebbe farsi aspro e le polemiche appaiono difficili da placarsi, anche perché i «rievoluzionari» hanno annunciato tavole rotonde sul web (una era stata fissata già per ieri sera). Punti di vista a parte, però, ciò che resta è il cartellino rosso per i due bambini.