Uno studio di Ener2Crowd fotografa le difficoltà dei giovani italiani nell’acquisto della prima casa: in molte città servono oltre 80 anni di reddito, anche con mutuo. Pesano salari bassi, precarietà e il divario tra chi riceve aiuti familiari e chi no.
Uno studio di Ener2Crowd fotografa le difficoltà dei giovani italiani nell’acquisto della prima casa: in molte città servono oltre 80 anni di reddito, anche con mutuo. Pesano salari bassi, precarietà e il divario tra chi riceve aiuti familiari e chi no.Comprare casa in Italia è sempre più un’impresa impossibile per i giovani. A certificarlo è lo studio I giovani e la casa 2025 condotto da Ener2Crowd, piattaforma ed app per gli investimenti Esg, che ha calcolato i tempi medi necessari per acquistare un appartamento da 100 metri quadri, sia con risparmi diretti sia attraverso un mutuo.I dati parlano chiaro: a Milano servirebbero 147,5 anni senza mutuo e 141,3 anni con mutuo; a Roma rispettivamente 101,2 e 87,6 anni; a Firenze 95,7 e 79,2 anni. «Il quadro che emerge è persino peggiore del previsto», spiega Niccolò Sovico, ceo e co-fondatore di Ener2Crowd, «tempi lunghissimi dovuti al mercato del lavoro precario e ai salari bassi e discontinui».Negli Anni Settanta, anche un operaio con stipendio medio poteva acquistare casa in circa 20 anni. Oggi i giovani impiegano oltre il triplo del tempo. «Si tratta di un divario generazionale senza precedenti» commenta Paolo Baldinelli, presidente esecutivo di Ener2Crowd.La media nazionale (anticipo più mutuo) si attesta su 57,4 anni, ma in molte città i tempi superano ampiamente la vita lavorativa. A Milano, Roma, Firenze, Bolzano e Bologna il numero di anni richiesti oltrepassa abbondantemente quota 80, rendendo il traguardo praticamente inarrivabile. Al contrario, realtà come Crotone, Agrigento, Enna e Caltanissetta mostrano tempi più contenuti, attorno ai 38 anni, seppur con redditi medi molto più bassi.L’ipotesi di un mutuo trentennale riduce i tempi, ma non risolve i problemi. A Milano, con mutuo, servono comunque 141,3 anni; a Roma 87,6; a Firenze 79,2. Solo alcune province, come Cagliari, Palermo e Napoli, riescono a rimanere al di sotto dei 50 anni, ma restano eccezioni in un contesto nazionale molto critico.A livello regionale, senza mutuo i tempi più lunghi si registrano in Trentino-Alto Adige con 85 anni, Lombardia con 80,3 e Lazio con 79,5. Le regioni più accessibili restano Calabria con 43 anni, Molise con 45,6 e Sicilia con 50,2.Con il mutuo i divari restano evidenti: il Trentino-Alto Adige continua a guidare la classifica negativa con 70,3 anni, mentre Sardegna e Campania si fermano a 52,8.Secondo l’approfondimento dello studio, il 64% degli under 40 non possiede una casa e circa un milione di giovani non può permettersela. Tra chi ce l’ha fatta, il 32% ha ricevuto un sostegno economico diretto dai genitori.Il mutuo rimane la via quasi obbligata: il 70% dei millennial proprietari vi ha fatto ricorso, con un importo medio finanziato di 158 mila euro e una durata di 26 anni. L’età media dei richiedenti è salita a 38 anni, segnale che la prima casa arriva sempre più tardi e spesso con dimensioni ridotte. Il ruolo delle famiglie si rivela quindi decisivo: circa 850.000 giovani acquirenti non avrebbero avuto accesso alla proprietà senza l’intervento dei genitori, che nel 70% dei casi hanno garantito parte del mutuo o coperto le spese accessorie. In quasi 300.000 casi l’aiuto è stato tale da consentire l’acquisto senza ricorrere ad alcun finanziamento.«La conseguenza è un doppio divario», conclude Sovico, «tra Nord e Sud, e tra chi può contare sull’aiuto familiare e chi ne resta escluso».
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Sulle alture del Cuneese l'esercitazione «Joint Sapper», pianificata e organizzata dal 32° reggimento Genio guastatori della Brigata alpina Taurinense insieme ad una compagnia del 2° reggimento genio della Legione Straniera Francese.
L'articolo contiene una gallery fotografica.
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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