2018-10-10
In classe lavaggio del cervello pro migranti
In una scuola di Palermo, l'istituto comprensivo Antonio Ugo, va in scena la «Festa dell'accoglienza». Gli alunni incontrano i richiedenti asilo e danno loro il benvenuto in Italia. Oltre a canti commuoventi e la lettura di brani degli studenti, i migranti hanno condiviso le loro esperienze, spesso drammatiche, e raccontato il loro arrivo in Italia. Il sindaco Leoluca Orlando entusiasta: «Baluardo contro i fascismi». La sala era gremita e gli insegnanti dell'Istituto comprensivo Antonio Ugo di Palermo friggevano per l'emozione. Bisogna capirli: non capita mica tutti i giorni di ricevere una visita del sindaco. E che sindaco: Leoluca Orlando, praticamente una celebrità. Spesso in televisione, sempre pronto a farsi rischiarare il viso dai flash, un punto di riferimento per la sinistra a livello nazionale. Sì, c'era davvero una buona ragione per esseresu di giri, lunedì mattina: della scuola si sarebbe senz'altro parlato sui giornali, magari pure su qualche emittente locale. L'atmosfera era elettrica. La grande «Festa dell'accoglienza» è iniziativa attorno alle nove. Per primo ha parlato il dirigente scolastico, professor Riccardo Ganazzoli. Poi gli alunni della III A, come da programma, hanno recitato «poesie e filastrocche» a tema. A seguire, ecco il coro della scuola con i canti Impara ad amare e Oltre il mare. Due brani commoventi, perfetti per riempire i cuori dei presenti con gli alti valori dell'accoglienza e dell'integrazione. Finite le canzoni, spazio alle letture della classe II H. E poi, finalmente, il momento più atteso, quello che ha dato senso all'intera giornata: l'incontro con i migranti. Del resto, che festa dell'accoglienza sarebbe se gli alunni della scuole medie non potessero incontrare qualche straniero? La scena è stata estremamente toccante, come previsto. Il comunicato ufficiale del Comune di Palermo, nella sua burocratica aridità, non rende purtroppo giustizia alla bellezza dell'evento. Il testo spiega che gli alunni della Antonio Ugo hanno incontrato «alcuni giovani richiedenti asilo ospiti presso il Centro di accoglienza straordinaria “Nuovi Orizzonti", insieme alla responsabile dottoressa Teresa Favarolo, che hanno testimoniato la loro esperienza, a volte drammatiche, che li hanno condotti in Italia». Il comunicato dice proprio così, sgrammaticature comprese. I migranti in questione erano tre maggiorenni provenienti da Ghana, Senegal e Togo. Gli alunni della scuola hanno cantato, ballato e recitato poesie in loro onore. Ma, soprattutto, hanno preparato un bel regalo per i richiedenti asilo. A spiegarlo è ancora il comunicato del Comune: «Nell'occasione sono state consegnate loro numerose lettere di benvenuto redatte dai ragazzi della scuola». Insomma, non solo i bimbi hanno allestito esibizioni sul tema dell'accoglienza, ma hanno anche scritto delle letterine ai richiedenti asilo per dare loro il benvenuto in Italia. Che generosità, che dolcezza, che gesti spontanei. Grazie alla loro scuola, i piccoli palermitani hanno imparato il valore dell'accoglienza, e quando saranno grandi potranno testimoniarlo a tutta l'Italia. Anzi, potranno fare anche molto di più: potranno impedire, con il loro voto, che dei barbari razzisti come Matteo Salvini tornino al governo. Il sindaco Orlando era davvero entusiasta. «Sono molto contento», ha detto alla platea fremente, «di partecipare a questa manifestazione che conferma come Palermo e la scuola palermitana sia luogo centrale della cultura dell'accoglienza e dell'integrazione. Il mio plauso va al preside Ganazzoli, ai docenti e ai ragazzi della Antonio Ugo che oggi, in continuità con lo storico passato di scuola impegnata nelle culture e nella cultura, hanno disegnato una pagina molto importante per il nuovo cammino della nostra città».Secondo Orlando, alunni e insegnanti dell'istituto hanno «dimostrato di avere immutata passione ed amore per tematiche così importanti che non solo costruiscono futuro e memoria, ma che sono dei baluardi contro i pericoli di nuovi fascismi». Chiaro, no? Nella scuola di Palermo vengono cresciuti i progressisti di domani: accoglienti, antirazzisti, democratici. Proprio come piace al sindaco. Leoluca Orlando, difatti, è uno dei più strenui difensori delle frontiere aperte attualmente presenti sulla piazza. È uno dei principali sponsor di «Mediterranea», la nave finanziata da Sinistra italiana e Ong che solca il Mare nostrum per infastidire Salvini. Orlando le ha donato la «bandiera di Palermo» per «tutelare il diritto alla vita». Non è finita: domani il sindaco parlerà all'inaugurazione del festival Sabir, anch'esso organizzato da Ong e associazioni pro migranti nonché patrocinato dalla Rai, cosa che ha fatto (giustamente) irritare alcuni esponenti della Lega.Di fronte agli alunni delle medie, Orlando ha rispolverato un suo cavallo di battaglia. Ha detto che a Palermo «non esistono immigrati», perché chiunque arrivi diventa palermitano. Una perla di saggezza, davvero. Peccato non possa ripeterla anche la prossima settimana. Già, perché le iniziative della Antonio Ugo non sono certo finite, come ci spiega il dirigente scolastico. «La festa dell'accoglienza si fa da anni», ci ha detto Riccardo Ganazzoli. «Quest'anno abbiamo voluto incentrarla sulla migrazione, visto il dibattito politico in corso». Dopo i bimbi delle medie, fra qualche giorno toccherà a quelli di elementari e scuola dell'infanzia. Anche loro hanno preparato canti e balli a tema. Non incontreranno però i richiedenti asilo: dovranno accontentarsi dei bimbi stranieri più grandi già presenti a scuola. Se non altro, si spera, si risparmieranno le tragiche letterine di benvenuto.