2024-07-27
Con la comicità si può capire anche il sacro
Ippolita Baldini (Getty Images)
Ippolita Baldini, la Lucy di «Zelig», porta in scena le peripezie di Santa Chiara, tanto bella quanto povera. E con il suo stile leggero, insegna al pubblico che certi valori sono fondamentali ancora oggi, per tutti. Pure per lei, che ha scelto di farsi terziaria francescana.In un tempo in cui i discorsi sulle donne, i loro diritti e il loro ruolo nella storia paiono esclusivo appannaggio dei progressisti, brillano come stelle nella notte figure come Ippolita Baldini, attrice e comica, che questa sera a Lovere (Bergamo) metterà in scena un suo spettacolo su Chiara d’Assisi. Si intitola «Una ballata per Chiara» e sarà presentato nella Basilica di Santa Maria in Valvendra, sotto l’organizzazione del «deSidera Bergamo Festival». Lo spettacolo ha il proposito di narrare la vita di Chiara d’Assisi in chiave ludica, sfruttando la leggerezza e la contagiosa fisicità che caratterizzano lo stile comico-teatrale della Baldini. Gilbert Keith Chesterton sosteneva che uno dei criteri per capire se una religione è buona è il fatto che ci si possa scherzare sopra. E la Baldini, la Dodi di Benvenuti al Nord e la Lucy di programmi come Zelig e Onlyfun, quanto a scherzare ne sa qualcosa. Ma anche di religione non è affatto acerba, visto che quello su Chiara d’Assisi non è il suo primo spettacolo teatrale a sfondo cristiano. Lo scorso gennaio ha portato al Teatro Oscar di Milano una commedia dal titolo «V’Angelo», scritta con Simone Toni, in cui, insieme a Francesca Porrini e Federica Castellini, ha presentato una versione attualizzata di tre centrali figure evangeliche come Maria, Maria Maddalena e la Samaritana. Di fede, d’altra parte, parla anche un altro suo precedente spettacolo, «Una marchesa ad Assisi», in cui una giovane alla disperata ricerca dell’amore decide di intraprendere un cammino spirituale.Allieva di Anna Marchesini, la Baldini si è diplomata all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico. Le sue origini milanesi si riconoscono immediatamente nel suo personaggio più famoso, Lucy la single, un ragazza svampita immersa nella movida meneghina. Lucy viene da Lucia, uno dei suoi nomi, e ricalca la sua personalità più festosa. L’abbiamo vista esibirsi a Colorado, a Zelig e a Onlyfun, programma condotto sul Nove da Elettra Lamborghini insieme ai PanPers. Lucy, però, rappresenta soltanto un lato del suo registro artistico e della sua personalità. Accanto a lei c’è Roberta, un altro dei suoi nomi, protagonista invece degli spettacoli «Mia mamma è una marchesa» e «Una marchesa ad Assisi». Roberta è una ragazza alla ricerca del suo posto nel mondo, «in una situazione di continua incertezza esistenziale», che alla fine si ritrova dentro un cammino di fede. Proprio come lei, che oggi è una terziaria francescana. «Dopo la mia conversione», ha dichiarato di recente in un’intervista a Ztl, su GiornaleRadio, «ho incontrato tanto teatro cristiano, cattolico. Ho incontrato tante persone credenti, di una fede autentica, di quelle entrate e radicate nel cuore, non quella di etichetta religiosa». «Io, tra l’altro», aggiungeva, «voglio sempre lavorare con persone atee e agnostiche, perché mi piace tantissimo questo tipo di dialogo e di confronto, e vedo che c’è tanta curiosità, tanto rispetto e tanta ricerca, perché alla fine di quello siamo plasmati e, quindi, ogni volta cerchiamo il padre». Immersa nella figura di San Francesco, con questo nuovo spettacolo Ippolita Baldini si è trovata per la prima volta ad approfondire la figura di Santa Chiara, «che tende sempre a nascondersi dietro la clausura ma invece ha una luce stupenda». «Lei è stata la prima donna a aver scritto una regola per i conventi», ha raccontato sempre nell’intervista, «quindi era una che ha tenuto il punto fino alla fine. Come donna ha fatto valere i suoi «diritti», la sua femminilità. Non è mai stata aggressiva, ma ha ottenuto tutto quello che voleva». «Chiara», racconta, «è una ragazza della nobiltà assisana dei primi del Duecento, quindi del Medioevo, a quanto dicono i biografi bellissima. Ma anziché convolare a nozze, percorso verso cui era instradata, una notte è scappata di casa e ha deciso di seguire il messaggio che aveva sentito in piazza da Francesco. Si è innamorata anche lei di questo Gesù povero e crocifisso, e quindi ha creato la stessa realtà di Francesco ma al femminile, solo per donne». Nelle sue rappresentazioni, però, Ippolita cerca di far emergere la quotidianità delle figure che interpreta, il percorso precedente alla santificazione. «Io credo che ogni epoca ha i suoi combattimenti», ha spiegato. «Mi piace raccontare queste figure meravigliose che sono i santi - in «V’Angelo», che è un altro mio spettacolo, interpretavo Maria, addirittura la madre di Gesù -, però mi piace farli scendere dalle nicchie, ossia calarli nel loro contesto socioculturale dove devono combattere con quel momento. Non sono santi a prescindere, non sono nati imparati. Chiara la metto lì in San Damiano che, con 50 suore, tutte donne e tutte isteriche, sta per sbroccare e dice: altro che santa, qui c’è il rischio che diventi una serial killer». «Ovviamente è uno spettacolo comico, quindi giochiamo sulla cifra comica, però è importante notare che ogni epoca contiene i suoi combattimenti. Come nel Vangelo, dove le orme di Cristo a un certo punto diventano davvero difficili. Lui si è fatto frustare, si è fatto flagellare, si è fatto incoronare di spine e si è fatto crocifiggere. Anche lui diciamo che ha combattuto».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.