Pagare l’università ai figli, comprare loro una casa, avere una pensione più sostanziosa. Sono solo alcuni esempi di come la finanza ormai da anni punti su prodotti di investimento a premio ricorrente. In pratica, strumenti finanziari che vengono alimentati da versamenti a cadenza prestabilita. In Italia, quelli che vanno per la maggiore sono i piani di accumulo capitale.
Pagare l’università ai figli, comprare loro una casa, avere una pensione più sostanziosa. Sono solo alcuni esempi di come la finanza ormai da anni punti su prodotti di investimento a premio ricorrente. In pratica, strumenti finanziari che vengono alimentati da versamenti a cadenza prestabilita. In Italia, quelli che vanno per la maggiore sono i piani di accumulo capitale. Si tratta di prodotti «win-win» per il risparmiatore, ma anche per le società che li emettono. Da un lato, infatti, chi ne fa uso avrà il vantaggio di non dover «scucire» subito grandi cifre, dall’altro, però, le società di gestione del risparmio o le compagnie assicurative si accaparrano entrate certe e per lunghi periodi. I cosiddetti Pac di solito sono strumenti finanziari che investono in fondi comuni, prodotti quindi operati da un gestore in carne e ossa che ne regola gli investimenti o etf, fondi automatizzati che replicano l’andamento di un indice. Di solito i hanno cadenza mensile, trimestrale, semestrale o annuale.«Il Pac è una vera e propria strategia di investimento efficace ed efficiente», spiega Bernardo Calini, consulente finanziario di Gamma Capital Markets. «Utilizza un metodo e un orizzonte temporale normalmente di lungo periodo, tra i 5 e i 20 anni. Ai Pac non interessa se è la fine di un anno speciale o se l’inizio di un nuovo anno più speranzoso, non guarda se c’è una pandemia in corso, se sta aumentando l’inflazione e se i tassi di interesse sono ancora a zero. Il Pac, investendo automaticamente e regolarmente, elimina l’emotività ed esalta la volatilità», spiega l’esperto.Il vantaggio è che è «adatto a tutti, anche ai piccoli risparmiatori; si possono investire cifre altrimenti inutilizzate. Ci sono alcuni buoni investimenti che richiedono soglie di investimento elevate; col Pac, invece, si può investire anche un minimo di 100 euro sfruttando le competenze di professionisti e di gestori qualificati. La scelta di investimento è ampia: ci sono oltre 40.000 fondi differenziati per tipologie di investimento, aree geografiche e settore di riferimento. Il Pac si può anche interrompere in qualsiasi momento e poi riprendere successivamente».Per iniziare un piano di accumulo capitale di solito le sgr chiedono 3,6 o anche 12 singoli versamenti.In generale, però, il problema di questi strumenti è che, dopo un certo periodo di tempo, l’acquisto delle nuove quote del fondo inizia a incidere molto poco sulla media del prezzo. Detto in parole povere, i nuovi versamenti non riusciranno a invertire la rotta in caso di perdite importanti. Per questo motivo è molto importante scegliere un orizzonte temporale corretto: non troppo breve, ma nemmeno troppo lungo.C’è poi il tema dei costi. Oltre alle spese di sottoscrizione e gestione, il risparmiatore sostiene degli oneri legati al sistema dei versamenti come spese postali o amministrative. Si tratta di commissioni che possono incidere molto nel caso di importi bassi. Inoltre, va detto, i costi di sottoscrizione possono essere molto sbilanciati all’inizio del piano di accumulo. Ad esempio, può accadere di dover pagare da subito una percentuale importante (il 25%-30%) delle commissioni totali, per poi versare il restante spalmato tra tutte le altre rate. In questo modo la società che gestisce l’investimento si protegge da uscite anticipate.Il Pac è, in poche parole, una «scatola» dove versare il proprio denaro. Ciò che conta è il sottostante in cui si è scelto di investire e la consapevolezza che l’investimento a cadenza prestabilita ha un costo. Investire la stessa cifra in un «sol boccone» avrebbe costi di gran lunga inferiori. Si può scegliere di puntare su un prodotto obbligazionario, sicuramente poco rischioso ma con rendimenti oggi risibili. Esistono, poi, i prodotti bilanciati, consigliabili per chi vuole sottoscrivere un Pac nel medio termine. Infine, ci sono i prodotti azionari che comportano rischi maggiori, ma anche rendimenti più succulenti.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.