2025-05-21
Frecciarossa valica le Alpi e arriva in Germania
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Da sinistra, Gianpiero Strisciuglio (Trenitalia), Michael Peterson (Db) e Sabine Stock (Öbb)
Entro il 2026 attivi i primi collegamenti Milano–Monaco e Roma–Monaco. Il progetto punta a creare una rete ferroviaria ad alta velocità europea. Da dicembre 2028 si viaggerà anche tra Napoli e Berlino.È stato annunciato oggi a Monaco di Baviera un importante passo avanti nel processo di integrazione ferroviaria europea: entro il 2026 saranno attivi nuovi collegamenti transfrontalieri ad alta velocità tra Italia, Austria e Germania, grazie a un’intesa siglata tra Trenitalia, Deutsche Bahn e le ferrovie austriache Österreichische Bundesbahnen. L’annuncio è stato dato da Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, affiancato da Michael Peterson (Db) e Sabine Stock (Öbb), in presenza virtuale del commissario europeo per i Trasporti e il Turismo, Apostolos Tzitzikostas.Il progetto, selezionato dalla Commissione europea come progetto pilota nell’ambito del Commission action plan, punta a potenziare l’offerta di trasporto ferroviario internazionale e a offrire un’alternativa ad aeroplani e automobili per i viaggi tra i Paesi membri.I primi collegamenti saranno attivati sulle tratte Milano-Monaco e Roma-Monaco di Baviera. Il viaggio da Milano durerà circa sei ore e mezza, con fermate a Brescia, Verona, Rovereto, Trento, Bolzano e Innsbruck. Da Roma, invece, il tempo di percorrenza sarà di circa otto ore e mezza, con tappe intermedie a Firenze e Bologna e da lì Verona. A partire da dicembre 2028, i collegamenti saranno estesi verso Napoli e Berlino, per un totale di dieci servizi giornalieri tra Italia e Germania.I treni utilizzati saranno i Frecciarossa 1000, convogli ad alta velocità già in servizio in Italia e Francia. Progettati per circolare su reti ferroviarie europee con diverse specifiche tecniche, sono compatibili con i sistemi di alimentazione e segnalamento di vari Paesi, compresi Spagna, Austria, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio.«Collegare in treno l’Italia con le principali città europee», ha dichiarato Strisciuglio, «è uno degli obiettivi strategici del gruppo Fs. Frecciarossa si conferma protagonista anche sui mercati internazionali, con l’ambizione di diventare il treno degli europei e non solo degli italiani. Questi nuovi collegamenti si aggiungeranno a quelli già operativi tra Milano e Parigi. Inoltre, tra Svizzera, Austria e Italia sono attivi collegamenti Eurocity ed Euronight, realtà che migliorano e rendono più sostenibili le connessioni per lavoro, studio e turismo con il resto d’Europa».L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto della cosiddetta «Metropolitana d’Europa׃, mirato a costruire una rete ferroviaria che colleghi le principali città del continente. Il collegamento ferroviario diretto tra Italia e Germania rappresenta una svolta nelle politiche di trasporto europeo. Con il supporto delle infrastrutture tedesche, i treni italiani potranno intercettare anche la domanda di viaggi verso altre destinazioni del Nord e dell’Est Europa, come Francoforte e Cracovia. L’apertura del Tunnel di Base del Brennero, prevista nei prossimi anni, permetterà inoltre di ridurre ulteriormente i tempi di percorrenza, rendendo il treno ancora più competitivo rispetto agli altri mezzi di trasporto.
Lo scorso 25 novembre è stata presentata alla Fao la campagna promossa da Focsiv e Centro sportivo italiano: un percorso di 18 mesi con eventi e iniziative per sostenere 58 progetti attivi in 26 Paesi. Testimonianze dal Perù, dalla Tanzania e da Haiti e l’invito a trasformare gesti sportivi in aiuti concreti alle comunità più vulnerabili.
In un momento storico in cui la fame torna a crescere in diverse aree del pianeta e le crisi internazionali rendono sempre più fragile l’accesso al cibo, una parte del mondo dello sport prova a mettere in gioco le proprie energie per sostenere le comunità più vulnerabili. È l’obiettivo della campagna Sport contro la fame, che punta a trasformare gesti atletici, eventi e iniziative locali in un supporto concreto per chi vive in condizioni di insicurezza alimentare.
La nuova iniziativa è stata presentata martedì 25 novembre alla Fao, a Roma, nella cornice del Sheikh Zayed Centre. Qui Focsiv e Centro sportivo italiano hanno annunciato un percorso di 18 mesi che attraverserà l’Italia con eventi sportivi e ricreativi dedicati alla raccolta fondi per 58 progetti attivi in 26 Paesi.
L’apertura della giornata è stata affidata a mons. Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso Fao, Ifad e Wfp, che ha richiamato il carattere universale dello sport, «linguaggio capace di superare barriere linguistiche, culturali e geopolitiche e di riunire popoli e tradizioni attorno a valori condivisi». Subito dopo è intervenuto Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, che ha ricordato come il raggiungimento dell’obiettivo fame zero al 2030 sia sempre più lontano. «Se le istituzioni faticano, è la società a doversi organizzare», ha affermato, indicando iniziative come questa come uno dei modi per colmare un vuoto di cooperazione.
A seguire, la presidente Focsiv Ivana Borsotto ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: «Vogliamo giocare questa partita contro la fame, non assistervi. Lo sport nutre la speranza e ciascuno può fare la differenza». Il presidente del Csi, Vittorio Bosio, ha invece insistito sulla responsabilità educativa del mondo sportivo: «Lo sport costruisce ponti. In questa campagna, l’altro è un fratello da sostenere. Non possiamo accettare che un bambino non abbia il diritto fondamentale al cibo».
La campagna punta a raggiungere circa 150.000 persone in Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente. Durante la presentazione, tre soci Focsiv hanno portato testimonianze dirette dei progetti sul campo: Chiara Concetta Starita (Auci) ha descritto l’attività delle ollas comunes nella periferia di Lima, dove la Olla común 8 de octubre fornisce pasti quotidiani a bambini e anziani; Ornella Menculini (Ibo Italia) ha raccontato l’esperienza degli orti comunitari realizzati nelle scuole tanzaniane; mentre Maria Emilia Marra (La Salle Foundation) ha illustrato il ruolo dei centri educativi di Haiti, che per molti giovani rappresentano al tempo stesso luogo di apprendimento, rifugio e punto sicuro per ricevere un pasto.
Sul coinvolgimento degli atleti è intervenuto Michele Marchetti, responsabile della segreteria nazionale del Csi, che ha spiegato come gol, canestri e chilometri percorsi nelle gare potranno diventare contributi diretti ai progetti sostenuti. L’identità visiva della campagna accompagnerà questo messaggio attraverso simboli e attrezzi di diverse discipline, come illustrato da Ugo Esposito, Ceo dello studio di comunicazione Kapusons.
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