2023-03-08
Clandestini, spaccio e rapine. Benvenuti a Sala city
Milano è sul podio dei capoluoghi con il maggior numero di denunce ogni 100.000 abitanti. La sinistra ha orrore della prevenzione. Le telecamere puntate sulla stazione potrebbero trasmettere il primo reality della criminalità.Milano, ore 11 del mattino. Sono passate meno di 24 ore dalle rapine che un clandestino di origine marocchina, già arrestato per scippo, ha messo a segno contro cinque donne. Con un coltello ha minacciato le vittime, riuscendo a impossessarsi dei loro portafogli e dei cellulari. L’ultima della serie però ha resistito e l’immigrato, che avrebbe dovuto da tempo essere espulso, non ha esitato a colpirla. Prima lei, poi i soccorritori. In totale i feriti sono sei, uno dei quali in gravi condizioni. Ma meno di 24 ore dopo, intorno alla Stazione Centrale, teatro delle rapine di cui sopra, è il solito Far West. Nei giardini della piazza antistante lo scalo ferroviario scoppia una rissa tra extracomunitari: alcuni finiscono a terra, uno fa in tempo a gettare nei cespugli qualche cosa. Forse si tratta di un pacchetto contenente qualche dose, forse sono i ricavi dello spaccio. Sotto i portici antistanti, si intravvedono i resti dell’accampamento notturno. Ogni mattina alle 9, a spese dei milanesi, una squadra dell’Amsa, l’azienda dei servizi municipali, assistita da una pattuglia di vigili urbani ha il compito di rimuovere l’immondizia e un camion-spazzino lava le tracce di deiezioni e urina. Qualche volta ci sono macchie di sangue, segno di una nottata di botte e duelli all’arma bianca. Del resto, qualche tempo fa, sotto le colonne, aveva trovato rifugio uno straniero che ogni tanto sguainava un taglierino, urlando contro i passanti. Ieri invece, mentre gli spazzini giravano intorno, alcuni «residenti» dormivano tranquilli per terra, coperti da stracci e cartoni.Vi chiedete come faccio a descrivervi nel dettaglio la situazione davanti alla stazione di Milano nella mattinata dopo la sanguinosa rapina? Semplice, le finestre della mia redazione si affacciano sulla Centrale e io sono testimone ogni giorno di quel che accade. Ogni tanto registro video che invio alle autorità: ordinarie scene di spaccio, filmati di pestaggi fra bande, immagini di degrado che hanno per protagonisti uomini seminudi e talvolta nudi. Cambia qualche cosa dopo le mie segnalazioni? Poco o nulla. Ci sono dei controlli, come ieri sera dopo la rapina, ma non servono a niente, perché i delinquenti si fanno beffe delle forze dell’ordine. Quello che i tecnici chiamano il presidio del territorio dura infatti qualche ora, poi all’imbrunire tutto torna normale: violenza, traffico di droga, scippi, rapine. Ossia, la criminalità quotidiana. È quella ad avere il vero controllo del territorio.Il problema non è, come dice il sindaco rossoverde Beppe Sala, una questione metropolitana, come se tutte le città si portassero a presso la delinquenza spicciola che ne mina la sicurezza. Il tema è che se tu teorizzi l’accoglienza indiscriminata, i diritti prima dei doveri, l’impunità di fatto di quei reati che le statistiche definiscono minori e il cittadino comune considera i peggiori, alla fine ottieni proprio ciò che io osservo dalle mie finestre. Lo spaccio a cielo aperto, le rapine e gli scippi quotidiani, le aggressioni non sono inevitabili se vivi in una città di un milione e mezzo di abitanti. Sono evitabili se alle forze dell’ordine si dà mano libera e si consente di fare pulizia - sì, pulizia - legittimandole ad agire e anche a usare la forza. Invece, quando tempo fa un questore decise di fare una grande retata intorno alla stazione, il sindaco e le forze politiche che lo sostengono, cioè il Pd e la sinistra, non applaudirono, ma anzi criticarono l’iniziativa, ritenendola eccessiva. Troppo clamore, troppi controlli, troppa prevenzione contro i migranti. Risultato, da allora nessuno si è azzardato più a fare sul serio. Al massimo si schierano le volanti con i lampeggianti accesi, che nel buio fanno anche scena, ma nulla di più, perché non si sa mai che qualche compagno si adombri. Secondo Sala, a Milano non esiste un’emergenza sicurezza che la distingua da altre grandi città. Peccato che sul podio dei capoluoghi con il maggior numero di denunce ogni 100.000 abitanti ci sia proprio quello lombardo, prima di Roma, Napoli o qualsiasi altra città italiana. Poco meno di 6.000 denunce, con un primato record nei furti e nelle rapine, reati che secondo le statistiche sono aumentati rispettivamente del 18 e del 24 per cento nel 2022. In fatto di violenze sessuali, la capitale economica è settima, ma in numero assoluto è prima, nel senso che le denunce sono un terzo più di quelle raccolte a Roma e oltre il doppio di quelle registrate a Napoli. E le zone più pericolose per furti, rapine e violenza, udite udite, sono quelle intorno alla stazione Centrale, ma anche in quelle delle struscio. Sala dice che le forze dell’ordine non le comanda lui. Vero. Ma se alle forze dell’ordine, lui e quelli come lui legano le mani in nome di un finto buonismo e di una falsa accoglienza, poi alla fine succede ciò che lunedì sera è capitato a Milano.Ps. Sto pensando di installare alcune telecamere per puntarle sulla piazza dello spaccio e delle rapine: potrei trasmetterle sul canale della Verità. Sarebbe il primo reality della criminalità.