2025-11-04
        CITTÀ DA PAURA
    
 
Donna accoltellata da uno sconosciuto in centro a Milano alle 9 del mattino. Banda di ragazzini sequestra e tortura un coetaneo per una notte a Torino. I sindaci pd non vogliono, ma serve che tornino subito i militari nelle strade.Il ministero dell’Interno ha pubblicato l’ultimo rapporto sulla criminalità in Italia. Numeri alla mano, i delitti denunciati all’autorità giudiziaria dalle forze di polizia risultano in aumento. In particolare, cresce quella che i sociologi chiamano microcriminalità, ma che per la gran parte delle persone è un macro-problema. Diminuiscono gli omicidi (-4,4% rispetto a un anno prima) e le truffe informatiche (-6,5%), ma salgono le violenze sessuali (+7,5%), i furti in casa (+4,9%) e le rapine (+1,8%).Fin qui niente di sorprendente. Nonostante in molti capoluoghi di regione, quasi tutti governati dalla sinistra, si tenda a minimizzare, gli italiani hanno ben chiara la situazione e sanno anche perché i cosiddetti reati minori sono in aumento. Oltre un terzo delle persone denunciate, fermate o arrestate in Italia nel corso del 2024 è straniero (34,7% sul totale) e per quanto riguarda furti, rapine e scippi, crimini che allarmano la popolazione, la percentuale è doppia.Di fronte a questi dati, che dimostrano come il problema della criminalità straniera sia grave (dal 2019 a oggi la crescita è stata dell’8,1%), una parte della sinistra sta provando a far passare il concetto che la maggior parte dei reati sia commessa dai clandestini a causa delle condizioni di disagio in cui si trovano. In pratica, gli stranieri senza permesso di soggiorno ruberebbero e scipperebbero per necessità. Una tesi suffragata anche da una ricerca della Bocconi. «Se si andasse a indagare», ha spiegato al Sole 24 Ore Paolo Pinotti, prorettore dell’università privata milanese e fondatore di un centro studi sulla criminalità, «emergerebbe che la sproporzione tra la quota degli stranieri sul totale dei denunciati o arrestati rispetto al totale degli immigrati è dovuta principalmente agli irregolari, i quali commettono piccoli reati di tipo predatorio per ragioni economiche o anche delitti come le violenze sessuali per il forte sradicamento di questi individui». Insomma, a sentire il professore della Bocconi (ma anche certa sinistra) gli extracomunitari che delinquono vanno capiti: lo fanno per necessità o perché sbandati, senza un lavoro e senza una famiglia in un Paese straniero. Se sei arrestati su dieci sono immigrati il fenomeno va dunque letto con lenti politicamente corrette, così scopriremmo che - è sempre Pinotti a parlare - «gli stranieri presenti in modo regolare sul territorio nazionale hanno una propensione al crimine in linea con quella degli italiani».Peccato che il dato non corrisponda alla realtà. Infatti, siccome il ministero dell’Interno non distingue fra reati commessi da stranieri irregolari e regolari, stimare quanto delinquono i primi e quanto i secondi è al momento impossibile. Marzio Barbagli, autore di una ricerca sul rapporto fra immigrazione e sicurezza, analizzando i dati del ventennio fra il 1998 e il 2008, giunse alla conclusione che il 70% dei reati commessi da stranieri fosse compiuto da irregolari. Ma questo significa che il restante 30% è addebitabile a immigrati con il permesso di soggiorno. Però su questi numeri c’è da fare una riflessione, in quanto basta farsi un giro nelle patrie galere per rendersi conto che non tutti gli immigrati sono uguali, dato che quelli provenienti da alcuni Paesi delinquono più di altri.E poi, di fronte alle tesi «giustificazioniste» che spiegano la criminalità con il disagio sociale e lo sradicamento, bisognerebbe rileggere proprio le riflessioni di Barbagli che, pur essendo di sinistra, sull’argomento ha scritto un libro in cui si può leggere la seguente frase: «I dati di cui disponiamo non lasciano dubbi sul fatto che gli stranieri presenti nel nostro Paese commettano una quantità di reati sproporzionata al loro numero». Il sociologo, studiando la tipologia dei crimini, osservava che spaccio e traffico di stupefacenti erano reati commessi più frequentemente da italiani, ma ce n’erano altri in cui gli stranieri, anche regolari, si distinguevano. Tra questi segnalava le violenze sessuali, dove la quota degli extracomunitari con permesso di soggiorno raggiungeva il 15,2%, ovvero il 38% degli stupri a carico della popolazione immigrata.Basta per levarsi gli occhiali politicamente corretti o c’è qualcuno che vuole continuare a sostenere che gli immigrati non commettono in percentuale più furti e violenze degli italiani? I numeri non sono né di destra né di sinistra. Se li si vuol vedere. Nel frattempo, mentre si discute di numeri, non sarebbe il caso di schierare più forze dell’ordine? Un tempo si impiegavano i militari, poi i sindaci di sinistra si son messi di traverso. Adesso di traverso c’è la criminalità.
        Valerio de Gioia (Imagoeconomica)
    
        Alfredo Mantovano (Imagoeconomica)